lunedì 30 marzo 2020

[Recensione] SPIDER-MAN FAR FROM HOME (2019)


Anno: 2019
Regia: Jon Watts
Sceneggiatura: Chris McKenna, Erik Sommers
Cast: Tom Holland, Samuel L. Jackson, Zendaya, Jake Gyllenhaal

Questo film mi è piaciuto.
Non state avendo le traveggole, ho apprezzato un film Marvel che non sia stato diretto da James Gunn. Quale mirabile capolavoro abbiamo dunque qui davanti? Quale fulgido esempio di cinematografia d’azione, quali profondi messaggi regala a noi spettatori questa ennesima pellicola dedicata all’Uomo Ragno, tali da guadagnarsi l’apprezzamento di una notoria snob del genere quale io sono? Nessuno, è una cacatella per ragazzi e non se ne vergogna. 
Una visione di Spiderman onesta, a misura del suo target.

Abbandonate le atmosfere finto-epiche da "Mi credo stopiffero" di Infinity War ed Endgame (rigorosamente da vedere prima di questo film e di leggere questa recensione perchè parte con uno SPOILER grosso come una casa), in cui le buffonate di Tom Holland stonavano come una foca a un raduno di alpini, Marvel e Sony prendono in mano le redini di un progetto semplice e divertente in cui un giovane Peter Parker non deve affrontare per l’ennesima volta la morte dello Zio Ben, il suo mentore, ma qualcosa di nuovo e avveniristico: la morte di Tony Stark, il suo mentore.

La reazione di Peter non è quella che ci si aspetterebbe normalmente da un masochista di tale livello, vale a dire sopportare il blipping di 5 anni, caricarsi sulle spalle il peso del mondo e l’eredità di Stark (che gli regala i suoi occhiali con dentro incorporato il sistema E.D.I.T.H nella speranza che questo possa ispirarlo a seguire le sue orme) per intraprendere il cammino solitario e ingrato del supereroe.


Questo Peter Parker svicola.
E’ impacciato e distratto alle celebrazioni in suo onore, non risponde alla chiamate di Nick Fury perché in procinto di partire per una gita scolastica in Europa durante la quale spera di tucciare finalmente il biscotto con la bella MJ, interpretata da una scarmigliata Zendaya. Persino dopo, quando viene precettato di peso per sconfiggere gli Elementali, esseri per l’appunto elementari (l’originalità), tela appena può perché questa responsabilità non la vuole, lui vuole essere un ragazzo normale, al massimo essere un amichevole Spiderman di quartiere.
Ha visto le responsabilità che porta essere un Avengers, e all'iniziale entusiasmo subentrano la paura e il rifiuto.

Con tutto l'amore ma zia May sembra la bella del ballo...

E se questo potrebbe devastare il cuoricino dei fan del fumetto perché “non è uguale”, in questo determinato momento della vita di Peter questo piccolo snaturamento del personaggio, questo momento di debolezza, ha maledettamente senso.
Così come ha senso che si affidi a Mysterio, un misterioso eroe di un mondo parallelo che ha perso la sua famiglia proprio per colpa degli Elementali e che ora combatte a fianco dello SHIELD per distruggerli, che con la sua voce suadente e le parole incoraggianti gli farà capire che se non se la sente non c'è niente di male nell'abbandonare il campo in favore di persone più meritevoli. A Peter a questo punto non resta che dare a lui E.D.I.T.H e fare la sua mossa con MJ.

Mysterio, interpretato dal sempre eccelso Jake Gillenhaal, è uno stronzo con una tuta a squame e una boccia per i pesci piena di fumo in testa (i rimandi ai primi Spiderman Di Lee-Dikto si sprecano a partire dalla tuta con ragnatele ascellari che abbiamo già visto indossare a Peter). Potrebbe diventare tranquillamente un palombaro che tenta di fare il cosplay dell'Acquaman dei fumetti e invece, complici dei bravi costumisti e anche una bella interpretazione da parte di un bravo attore, risulta un personaggio sempre molto credibile, carismatico e affascinante.
E’ facile empatizzare con lui quando lo vediamo carico di vendetta contro gli Elementali, ed è facile farsi spezzare il cuore insieme a quello di Peter Parker una volta scoperto del suo tradimento, anche se qualche figlio della merda su internet ti ha già spoilerato ai tempi del trailer quello che per chi non passa il tempo a sollazzarsi eroticamente sui fumetti sarebbe un colpo di scena.

E’ anche interessante ritrovarsi davanti un cattivo un po’ diverso, nell'ambito di una produzione Marvel: non un uomo attorniato da sgherri dementi, non un supercattivo in grado di annientare l’universo con uno schiocco di dita (vabbè...), ma semplice fuffa
Mysterio è, per farla bene, un frontman: il leader di un team di ex dipendenti delle industrie Stark, allontanati per varie ragioni nel corso del tempo dal buon Tony (e a questo proposito, davvero carino e intelligente ai fini di trama il collage di scene secondarie provenienti dai film precedenti in cui ci fanno vedere chi siano queste persone). Questi sono convinti di essere loro i veri eredi di Tony Stark e della sua avveniristica tecnologia, ed è per rubarla a Peter e passare da eroi in questo momento di vuoto che inscenano un complesso piano fatto di illusioni ed effetti speciali.

Il che ci porta a due occasioni sprecatissime da parte della Disney:

Innanzitutto con questo film avrebbe potuto dar vita a qualcosa di molto più metacinematografico, giocare molto di più con il parallelismo tra Mysterio e i suoi complici che preparano la coreografia e gli effetti speciali per uno dei loro "interventi eroici" e la creazione di un film MCU. Questo avviene, ma per una sola scena e puzza più di spiegone e immancabile sollievo comico che altro.
Considerando anche la bellezza delle scene d'azione, col culmine raggiunto dalle illusioni di Mysterio, mi pensa ancora di più questa occasione sprecata.



In più, se non fosse una cosa Disney che non vuole offendere nessuno e come analisi critica della realtà va poco oltre il “X è morto sono triste”, sarebbe stata un’ottima occasione per parlare di una tematica molto attuale, vale a dire il modo in cui la gente impaurita si affida ciecamente a chi ha i mezzi per far credere loro di essere un magico risolutore.
Mysterio non si è soltanto finto un supereroe ma di fatto CREATO il problema che ha impaurito la gente al punto da affidarsi a lui (gli Elementali), e soprattutto li ha portati a diffidare di chi è sinceramente interessato a proteggerli.

Ma meglio buttarla di fuori.
Farci vedere una scolaresca Benetton con tanto di MJ mulatta in cui non può mancare un asiatico, un indiano e una musulmana col velo (salvo poi piombare con tutte le scarpe nei clichè da liceo americano con il nerd grasso e smanettone che però passa le vacanze con una biondina svampita – le mie vibrazioni TBBT pizzicano - il bulletto insulso, le gag sympa sugli approcci imbarazzati di un ragazzino verso la tipella che gli piace, con situazioni da teen comedy del pomeriggio. Ma almeno lo ammette onestamente, senza ammantarsi di qualcosa di epico e indimenticabile, quindi ok.

*

Imperdibile la scena post credits che ci fa assistere a un balzo in avanti dell’evoluzione del personaggio di questo nuovo Spider-man: Peter Parker che ormai ha assunto le proprie responsabilità come eroe ed erede della pesante eredità di Stark e Cap, che si ritrova improvvisamente ad essere un fuorilegge, creduto responsabile di un disastro che ha causato la distruzione di mezza Londra e rischiato la morte di milioni di persone a causa di un video opportunamente modificato da Mysterio in punto di morte.
La stampa ha eletto Spiderman a nemico numero 1.
E solo lo spezzone con un BALDo JK Simmons nel ruolo di un gasatissimo J.J.Johnson in prima linea nella distruzione mediatica del giovane Uomo Ragno mi vale tutto il film.
Fatemi un film tutto incentrato su quest'uomo e morirò felicia.



Giudizio della Divorastorie: 4/5

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