venerdì 10 aprile 2020

[Recensione] GLI SCOMPARSI DI CHIARDILUNA (L'ATTRAVERSASPECCHI #2)

Scomparsi di Chiardiluna Dabos attraversaspecchi
Autore: Christelle Dabos
TraduzioneA. B. Testasecca
Ed. Italiana: E/O, copertina flessibile, 520 pagine,
Anno (Italia): 2019
Euro: 16,00

Secondo episodio de l’Attraversaspecchi e, devo dirlo: bene ma non benissimo.
Bene perché entrando nel vivo della vicenda ho trovato addirittura qualche spunto interessante (dalla metà abbondante in poi, che è comunque un po’ tanto per ingranare visto che prima non è che si monti chissà che suspense: fondamentalmente Ofelia fa cose), e alcune delle mie precedenti perplessità sono state dissipate; non benissimo perché nonostante questo ci sono certi punti fondamentali di questa saga che proprio non vanno.

DUE RIGHE DI TRAMA
L’inizio non è dei migliori.
Siamo a pagina 4 e già siamo rientrati nel mood della nostra immancabile protagonista specialissima e tonta degli young adult, di quelle con cui la giovane lettrice può empatizzare perché anche lei è diversa e specialissima con tanti adorabili difetti: Ofelia infatti si è persa mentre si sta recando al cospetto dello spirito Faruk nonostante fino a due secondi prima fosse in compagnia di Berenilde e la zia Roseline. Il sospetto che l’abbiano abbandonata di proposito viene, e onestamente le capirei pure.
Ma è solo uno dei mille forzatissimi pretesti narrativi di questa saga...

La nostra protagonista si muove in terra ostile, circondata da persone che hanno appena decimato la famiglia del suo futuro sposo Thorn, le due tipe che dovrebbero occuparsi della sua protezione non sembrano preoccuparsi granché del fatto che questa ragazza rimanga in vita, e neanche la suddetta protagonista visto che si distrae da buona rincoglionita.
Non paga di ciò a pagina 5 ci ricorda quanto lei si senta “più bassa, bruna, miope e straniera che mai” in mezzo a questi spaventapasseri ariani di Polo. Sia mai che ci si dimentichi quanto Ofelia sia diversa dalle altre, il prototipo della protagonista alternativa e specialissima coi capelli spettinati, goffa e devastata dalla sinusite.


Non stupisce che tra uno schiaffo psichico e una minaccia, passando per l'immancabile bullismo, Berenilde bontà sua le si sia già affezionata anche se non se ne capisce il motivo.

Ofelia sta anche vivendo un profondo e inaspettato dramma personale, ovvero il fatto che sembra *le gasp* che Thorn non sia invaghito di lei ma voglia sposarla solo per ottenere i suoi poteri di lettrice grazie alla cerimonia del Dono e risolvere così un mistero che sembra ossessionarlo da tutta la vita.
Viene da chiedersi da cosa l’abbia capito Ofelia: dal fatto che il loro fidanzamento sia stato combinato, che Thorn non abbia spiccicato con lei due parole di fila per settimane, che tutti i suoi parenti la vogliono morta/ne abusano o che le parole più accalorate che le abbia rivolto nel libro precedente siano state: “Mi sto abituando a te”?
Ofelia: Figlia segreta di Hermione Granger.


Non a caso tutto il libro è strutturato come un giallo.
O perlomeno ci prova.
A questa giovane mente speciale infatti verrà richiesto di indagare su un mistero che dà il titolo al libro e su cui nessun altro a parte l'ultima arrivata sembra riuscire a fare luce, vale a dire la scomparsa di alcune persone da Chiardiluna, la corte dell'Arca polo. Ci sono anche le proverbiali 48 ore di tempo, ed è subito Arma Letale.

Tornando a quella rivelazione sconvolgente, Ofelia ne è talmente turbata da reagire come una qualsiasi persona matura, diversa da tutte le altre, intelligente e ardimentosa, cioè mettendo il muso
Thorn, che tra i due dimostra di aver raggiunto almeno il grado di maturità di un adolescente fan dei Nirvana, le offre di sfogarsi, insultarlo quanto le pare ma di superare questa ostilità nei suoi confronti visto che non gli sembra il caso di farsi le faide anche tra loro, con mezza Arca che è sul piede di guerra e li vedrebbe volentieri infilzati entrambi come polletti da graticola.
Un punto di vista sensato, ma Ofelia si incazza più di prima perché è una bambina viziat specialissima.

Nel frattempo la trama intorno a loro, meno male, prosegue.
Anche se non si percepirà mai in maniera solida la problematica effettiva visto che la Debos non è in grado di farci immergere in cose più complesse degli scherzetti da Mean Girl che subisce Ofelia, sembra che la morte del clan dei Draghi abbia portato a corte una drastica riduzione delle scorte alimentari (e giustamente privi dei suoi poteri anche Il Cavaliere, l'unico che sembrava in grado di controllare le bestie selvagge che infestano l'Arca Polo. Capisco che sia un ragazzino potente e incontrollabile invaghito della squinzia di Faruk, Berenilde, e che la corte di Polo sia composta da pagliacci che condividono un neurone solo, ma qualcuno la questione poteva anche porsela).
Questo costringe Thorn in qualità di attendente (che fa tutto da solo, pure ste cazzate, nonostante abbia cose più serie di cui occuparsi) non solo a cercare di far rientrare dei clan esiliati di cacciatori (i Decaduti) nelle grazie di Faruk, ma anche a fare una cernita degli animali domestici delle nobili dame dell'arca, in caso ci sia bisogno di una scorta d’emergenza.
Si scopre così che Thorn è un grande fan di Excel Saga.

Le scorte di emergenza di Polo
Come se questo non bastasse Ofelia riceve delle lettere minatorie da un misterioso individuo che le intima di andar via, perché questo matrimonio non s’ha da far DIO NON LO VUOLE: ma essendo Dio un inutile orpello del passato che non desta nessuna preoccupazione, ed essendo Ofelia sopravvissuta per tutto il precedente romanzo alle violenze e al bullismo di parenti e alleati, non se ne preoccupa.
E' una donna di mondo lei.
In compenso se la prende con Faruk (noto per i suoi capricci e gli atteggiamenti violenti, che infatti stranamente non la prende benissimo) perché non rispetta la volontà di un’altra persona e ha in serbo per lei un destino peggiore della morte, vale a dire farle fare la vice raccontastorie di corte in cambio della sua protezione. E si costerna perché a corte non le stanno facendo solo degli innocenti scherzetti da bitches del liceo ma la odiano proprio perché la ritengono un'ambiziosa arrivista, moderna Maria Antonietta venuta a corte a seminare il caos e distruggere lo status quo. Ben svegliata.

Ma tanto che il mondo intero sia sotto la minaccia di un’entità misteriosa non conta, perché Ofelia continuerà a farsi sostanzialmente i fatti propri e a perder tempo come se fosse in vacanza a Tenerife, a saltare di palo in frasca per tutto il romanzo tra il salvataggio di una simpatica comparsa del romanzo precedente finito in prigione perché era solo un servo e i servi non hanno diritti, l'apertura per circa due pagine di un negozio di PERIZIE AUTENTICHE, perché poi questa malsana voglia di essere indipendente e lavorare si scioglie come neve nel deserto, e una gita di famiglia alle terme. 
Il tutto sempre mentre questa persona dovrebbe tenere come al solito un profilo basso visto che la gente che come lei riceve “lettere con DIO dentro” (qua ho riso molto, grazie traduttore frettoloso) comincia a scomparire in circostanze misteriose…
Ma ciò non accade, ovviamente.
Perché Ofelia è sveglia e tutti le vogliono bene.
Da Thorn ad Arcibald passando per Faruk, che sembra vedere in lei qualcuno che appartiene al suo passatoNon sappiamo chi ma sarà senz'altro qualcuno di specialissimo.
E quando te sbagli?
IMPRESSIONI SPARSE

 Il romance che in questo volume sboccia tra Ofelia e Thorn avrà anche fatto squittire di gioria le fan ma per quel che mi riguarda riesce ad essere solo scontatissimo e inspiegabile al tempo stesso.
E' comunque un dono, Christelle.

Questi due spiccicheranno due parole in totale: sono freddi, rigidi e distaccati, non c’è il minimo feeling tra i due né voglia di comunicare e di aprirsi anche solo per una questione di sopravvivenza. Lui la tiene all’oscuro di tutto, compresi pericoli che la riguardano in prima persona, lei non pensa sia il caso di avvisarlo se qualcuno attenta alla sua vita.
Invece sarebbe il caso...
Per tutto il tempo il sentimento predominante che Ofelia prova nei suoi confronti è la paura: lui si rinchiude nel mutismo e lei trema; lui grida e lei quasi piange; lui le rivolge occhiate gelide e il suo primo istinto è coprirsi il viso con le mani per paura che le arrivi un colpo nel muso. Poi così de botto senza senso lui prende e la bacia a caso, il che è ancora più grave visto che questo colpo di testa arriva da una persona controllata al limite del patologico quale è Thorn, salvo poi sorprendersi e arrivare alla conclusione che Ofelia non lo ama se lei, bontà sua, gli tira un ceffone. Ma tranquilli amici, lei non ha problemi a farsi mettere la lingua in bocca da una persona che la terrorizza, è solo perché è un bacio assolutamente inaspettato.
Lui ha il passato tristanzuolo, lei è già crocerossina...
Sta cominciando a diventare seriamente seccante che nel 2020 sia ancora questo il modello romantico da proporre ai giovani, perché lui può avere tutti i pali nel culo che vuole e tutti i traumi infantili di salcazzo, può avere sulle spalle tutte le responsabilità dell'universo, ma questo non giustifica il terrorizzare a morte una persona per quanto questa sia irritante e goffa, ed è ancora meno giustificabile che lei improvvisamente senta questa grande passione romantica nei suoi confronti.
Nella vita vera da queste premesse prima o poi ci scappa il morto.

Ma che mi posso aspettare da un’autrice che a un certo punto fa dire alla madre di Ofelia (la bomboniera gretta superficiale, abusante e volitiva nei confronti della figlia, ricordiamolo): “Tanto per cominciare non sono sicura di apprezzare il modo in cui sono considerate le donne nella vostra piccola riunione.” [indicando un pubblico di dignitari a predominanza maschile, e fin qui ti chiedi solo perché stia dicendo queste cose a Faruk, che può farti impazzire solo guardandoti in faccia. Livello di auto-preservazione: Dodo] ”Poi vi trovo eccessivamente severo con i vostri discendenti più giovani. Infine” concluse rivolta alle favorite. “Dovreste imparare a vestirvi decorosamente, signore mie. Alla vostra età non si nascondono le parti intime dietro qualche diamante. Che deplorevole esempio date a mia figlia!”
Ofelia ovviamente non si è mai sentita tanto fiera della madre.
Da protagonista specialissima goffa, con gli occhiali, la sciarpona e i capelli crespi in cui tutte le lettrici che come lei sono specialissime un po' goffe e diverse si rivedono, una sferzata di slut-shaming contro le cortigiane cagne non guasta. 
Girl PAWAAAAAH!



 Altra nota dolente sono le descrizioni di personaggi e ambienti: l’autrice, come accadeva anche nel primo libro, riduce un personaggio a un unico tic e ce lo ripropone all’infinito nel tentativo di rendercelo peculiare.
Ma non ci riesce, tranquilli, non è in grado.

E tra Arcibald e i suoi continui occhiolini (quanto ci sarebbe stato da dire di più su di lui, con quel piglio malinconico da Gatsby che fa capolino dal sorriso piacione: ma la Debos non è Fitzgerald, questo si era capito), i denti cavallini della zia che compaiono sempre meno mano a mano che la zia da oppositrice si fa alleata di Ofelia (una sorta di bodyshaming narrativo), gli starnuti di Ofelia mentre si sta cercando di fare un discorso serio, le sopracciglia del mastodontico Thorn dagli occhi d'acciaio che si alzano anche mentre caga, il fatto che Renard passi a caso dal dare del tu/ragazzo a Ofelia al darle del lei/signorina, a questo giro ci infiliamo anche il personaggio che si impappina continuamente con le parole.

sbando te quagli? 
Eeeehm, volevo dire… Quando te sbagli?

Idem per l’ambientazione: è tutto talmente vago che continuo a non capire come lo si possa considerare anche solo per sbaglio Steampunk (perché c’è un monocolo annullamagia e delle clessidre trasportanti? Allora è Steampunk pure Harry Potter perché hanno le Giratempo), non si avverte nemmeno il minimo sentore di una corte sull’orlo di una crisi alimentare, le parti politiche sono talmente superficiali, sbrigative e stupide che a non mettercele proprio la storia ne avrebbe giovato (15 anni di lavoro e sacrifici da parte di Thorn per preparare un’arringa di difesa per il ritorno degli esiliati e poi tutto è risolto in un discorso di due pagine).

Persino le modalità con cui si trasmettono questi fantomatici poteri familiari, il fulcro dell’unione tra Ofelia e Thorn, sono poco chiare: è genetico e derivano dal proprio spirito di famiglia? La loro presenza all’interno di una specifica famiglia è frutto di magia o è affidato al caso? Se a unirsi si ottengono bambini che potenzialmente possono sviluppare i poteri di entrambe le famiglie perché ci si fa le faide passando il tempo a leccare il culo a Faruk invece di correre a sposarsi tra loro di nascosto per creare una progenie potentissima?
O, di contro, perché non c'è una legge che lo vieta?
Perché Ofelia e Thorn dovevano aspettare dei mesi per sposarsi se è Arcibald, e non la cerimonia nuziale in sé, a permettere fisicamente questo scambio di poteri (comunque casuale, perché non è detto che entrambi condividano tutti i poteri dell’altro)?

 La macrotrama bontà sua, forse si sta sviluppando.
Si comincia a capire che c’è una sorta di remora a parlare del passato che coinvolge tutte le Arche: le decane di Anima sembrano essere ostili a qualsiasi documentazione e lettura di oggetti che richiami ai conflitti che precedono la spaccatura del mondo, arrivando al punto di liberarsi fisicamente della sua custode più talentuosa per questo, spedendola sull'Arca di Frozen tra le braccia di un buzzurro alto un chilometro.
Anche gli spiriti di Famiglia non hanno memoria del proprio passato e questo li ha incatenati, spenti, resi solo l'ombra di quello che erano in origine.
Sempre non a caso il potere familiare di Thorn è legato proprio alla Memoria.
Si capisce anche che esiste una sorta di burattinaio, probabile depositario della memoria di questi spiriti, che da dietro le quinte tiene i fili delle umane genti, si avvale di emissari, e un’altra entità di cui ancora non ci è chiara la natura: sarà un alleato o un nemico?

Ma soprattutto l’autrice riuscirà a tenere in piedi tutto questo?
Onestamente il dubbio viene, perché siamo già a metà della saga e non si è ancora capito benissimo dove si voglia andare a parare. Si sta solo continuando a mettere carne al fuoco e ogni tentativo di dare profondità alla storia con sottotrame politiche o intrighi vari finora è finito in merda.
La storia non ha ancora una direzione precisa.
Mi auguro che la Dabos ora mi stupisca, si decida ad accantonare il becero fanservice tra Ofelia e Thorn e a dipanare qualche mistero senza portarsi tutto dietro fino all'ultimo.

Lo scopriremo solo leggendo.

Giudizio finale:
La sufficienza esatta, sulla fiducia.

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