sabato 4 aprile 2020

[Recensione] GUNS AKIMBO (2020)


Anno: 2020
Regia e Sceneggiatura: Jason Lei Howden (sempre sia lodato!)
Cast: Daniel Radcliffe, Samara Weaving, Rhys Darby

Miles (Daniel Radcliffe) è un fallito: è un nerd che ama i videogiochi ma è invischiato in un progetto stupido alle direttive di un improbabile capo (che tutto sembra fuorchè uno smanettone), ancora innamorato della sua ex/artista in cerca di ispirazione/inevitabile vittima designata Nova (Natasha Liu Bordizzo) nonostante lei sembri ancora nella fase “Ho bisogno di mettere ordine nella mia vita e spazio tra noi due perché sei un po’ un disagiato, ma non prenderla a male”, e in generale gran parte della sua vita trascorre davanti ad un monitor. Nello specifico Miles è un giustiziere del web.
Insomma, blasta i troll.

In una delle sue sessioni da Rambo dei forum (di cui, non a caso, è fan sfegatato. Ha addirittura un poster che titaneggia nel suo monolocale sfigato, primo segnale che tra poco scorrerà del sangue e tutto virerà sul tamarro galoppante. Simbolico che il primo colpo sparato sarà proprio contro quel poster, alla “sei vecchio bello”), si ritrova a fare il blastatore gradasso sul forum dedicato a SKIZM, un programma nel quale il pazzo malato di turno deve lottare per la sopravvivenza contro l’imbattuto campione Nix (Samara Weaving, che qui sfoggia due canini acuminati da predatore e un piglio a metà tra Harley Quinn e Matilda di Leon).
L’amministratore del sito la prende bene.
Miles si ritrova quindi la casa invasa da energumeni che lo tramortiscono, gli inchiavardano alle mani due pistoloni e gli fanno le congratulazioni per essere il nuovo sfidante di Nix in Skizm, la quale è già sulle sue tracce. Comincerà quindi per Miles una rocambolesca e tamarrissima fuga per la sopravvivenza, che lo portrerà a capire che forse fare il blastatore su internet può non essere questa grande idea.
Molto meglio seccarla dal vivo.

*

Guns Akimbo già dal titolo è una chicca: “Arms akimbo” indica infatti quella
posa volitiva da Superman, con le mani sui fianchi e i gomiti in fuori. Akimbo è anche una tecnica di combattimento che prevede l’uso in contemporanea di due armi, molto molto amata negli anime giapponesi ma poco poco pratica nella vita reale. Il film è un’esplosione di follia gore da videogioco.
Sangue che schizza ovunque.
Coreografie improbabili, proiettili che deviano.
Soluzioni registiche che fanno largo uso di luci da trip acido e rallenty da Matrix.
Howden, questa geniale testolina di cocco neozelandese che già conosciamo per lo stupendo e trashissimo Deathgasm (anche se si è occupato degli effetti visivi di film ben più famosi come The Avengers, The War – Il pianeta delle scimmie e *coffcoff* Wolverine L’immortale *coffcoff*) si occupa sia della sceneggiatura che della regia e l’effetto è la solita divertente e geniale follia esportata da anni da quell’isoletta remota abitata dagli Hobbit. Un film colorato, con sbrotti di sangue ovunque e gente che corre e salta con appendici mancanti o costole rotte.
Un giocone violento e ironico, dove non è che si balzi dalla sedia per i colponi di scena ma dove però il secondo dopo ti sorprendi a notare come il regista sia ben consapevole delle parti poco plausibili o chiare del suo film e si diverta troppo a trollarti mettendola a nudo o spiegandola.

*

Passando agli ATTORI, io sono sempre più piacevolmente sorpresa da quello che è disposto a fare Daniel Radcliffe per scrollarsi di dosso il ruolo non solo (per me) odiosissimo – anche perché ammettiamolo, era un cane maledetto - ma anche ingombrante di Harry Potter: dal cocainomane allo storpio, passando per il cadavere gonfio di gas (sic!), dopo aver interpretato per un decennio buono il ruolo del Prescelto trionfante ora si diverte a prendersi in giro e a mettersi alla prova come attore interpretando personaggi che incarnano con ironia il prototipo del loser.
Vederlo fuggire in ambiente urbano in vestaglia, mutande e ciabatte pelose per buona parte del film, finchè un barbone caritatevolmente non lo aiuta a recuperare un paio di pantaloni e di scarpe da ginnastica da un bidone dei vestiti usati è stata una delle cose più belle e pazze cui abbia assistito da un po’ di tempo a questa parte.
Radcliffe sta viaggiando a velocità sperimentate solo dalla NASA verso il podio dell’icona più trash del 2020, e anche verso il mio cuoricino.

Il look della Weaving è fantastico: quei canini da bestia feroce e il ghigno ironico, accompagnato da armi sempre più improbabili (la Minigun alla Fallout condita di occhiali da sole sciccosi a forma di cuore è stata immensamente apprezzata) ne hanno fatto la mia eroina e icona di stile, anche se il personaggio in sé non brilla certo per approfondimento, come anche il boss finale. 
Ma da quando a un grosso videogioco chiediamo tutta questa profondità?
E’ una superficialità a cui plaudo in nome del più becero divertimento tamarro, e a mio avviso proprio questa superficialità è il fulcro di questo film, che non deve essere preso seriamente nemmeno per un secondo.

*

C’è chi dice che questo film fallisce nel suo tentativo di fare critica sociale, ovvero puntare il dito su questa generazione debosciata e completamente insensibilizzata di fronte alla violenza che assiste per il proprio divertimento personale a uno show in cui due persone si ammazzano in modo violento, e blablabla. Ora, a parte che sarebbe una morale spicciola da film americano del piffero, a parte che ne abbiamo già visti ottocento di film che puntano il ditino con quella spocchia del cazzo, non ultimo quella cosetta partita bene ma dalla resa a dir poco mediocre di Gamer, il film non vuole a mio avviso criticare proprio alcunchè, ma al limite ironizzare con la consueta eleganza proprio su
quei film retorici che ti distraggono per qualche secondo dal BOOM BOOM SBAM PEM PEM per farti la morale su quanto tu stia attaccato allo smartphone e quanto sia bello correre fuori a vedere la fioritura dei ciliegi stretto mano nella mano con la tua dolce metà dai capelli colorati e un cagnolino felice.
Cioè, e su, uno degli “spettatori” della performance di Miles e Nix è un barbone/filosofo che commenta lo show da uno schermo televisivo rotto, come si può prenderlo sul serio?


Insomma, in soldoni: prendetelo per come viene, chiamate qualche amico e godetevi una visione senza impegno (ma non per questo stupida o offensiva per la vostra intelligenza, non è Sharknado) con i vostri immancabili pop corn e una birrazza e qualche coca cola per i compadres astemi.


Giudizio della Divorastorie: 4.5/5

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