giovedì 9 luglio 2020

[Recensione] THE HOST

Stephenie Meyer - The Host (copertina)
Autore: Stephenie Meyer
Traduzione: L. Fusari
Ed. italiana: Rizzoli, copertina flessibile, 591 pagine
Anno (Italia): 2013
Euro: 13,00


Premesse doverose...
Ai tempi, spinta da un’amica fan ed essendo io una persona molto gentile che si dispiaceva nel dire no (o pirla senza spina dorsale che dir si voglia), ho accettato di leggere Twilight. 
Ho retto alla protagonista tonta e timida diversa da tutte le altre.
Ho retto ai vampiri che brillano come My Little pony.
Ho retto alla storia d'amore inquietante e abusiva in cui un vampiro di 86 anni si invaghisce perdutamente di una verginella sedicenne timidina ma è tutto ok perché lui è figo (in effetti si comporta come uno scimmione immaturo al pari di tutti i normali adolescenti di questi libri, che in realtà abbia 86 anni non si nota mai)...
Ma alla partita di baseball sovrannaturale in cui sparano le palle a distanze siderali e corrono come Road Runner per recuperarle ho dato.
E' una cosa che accetto solo in Dragon Ball.


Sia come sia, qualche mese fa mi è capitato sottomano l'omonimo film tratto dal romanzo The Host, scritto e diretto da Andrew Niccol (The Truman Show, Gattaca, S1m0ne...) e mi sono scoperta a trovarlo non dico un capolavoro ma davvero gradevole e con una storia d'amore che una volta tanto non mi aveva devastata con la sua insopportabile stucchevolezza.
Ma un dubbio si era insinuato nella mia mente, proprio come i parassiti alieni di questa storia: la bellezza di questo film era merito di Niccol o la Meyer aveva deciso di crescere poco poco come autrice abbandonando le storie di vampiri molesti?
Dovevo scoprirlo.
Eccomi dunque a leggere un libro scritto dall'autrice di Twilight di mia spontanea volontà e, una volta terminato, a dare le mie impressioni.

*

DUE RIGHE DI TRAMA
La Terra è stata invasa da una razza di parassiti alieni che ha cominciato a colonizzare il nostro mondo: si insinuano in un corpo ospite di cui assimilano ricordi e sentimenti ma non le nostre meschinità, i nostri rancori e la violenza (immancabile qualunquismo un tanto al chilo perché i veri cattivi siamo noi, dovremmo estinguerci, ma siamo anche capaci di amare, blahblahblah...). 
I pochi umani sopravvissuti si nascondono come possono, ed escono allo scoperto solo ogni tanto per cercare cibarie o qualche parente o amico che sperano non sia stato ancora catturato.
La nostra Melanie è una di loro.
Per un'imprudenza, mentre si trova dalle parti di Chicago in cerca della cugina, viene vista e catturata dagli alieni e nonostante sia un'adulta, quindi una persona che potrebbe possedere una volontà troppo forte per essere annullata da un'Anima (questo il nome della razza aliena), nel suo corpo viene inserita Viandante, un'entità viaggiatrice alla sua ottava colonizzazione e ritenuta quindi abbastanza forte da tollerare la presenza di Melanie. L'intento è quello di usare i ricordi di Melanie per scoprire altri sopravvissuti, e catturarli per completare la colonizzazione.
Viandante deve però fare i conti con il fatto che Melanie è forte, dotata di una personalità che non può essere annullata dalla prima Scutigera* d'argento brillante (altri esseri sbrilluccicanti, e quando te sbagli?) che passa, e che ha tutta l'intenzione di proteggere il segreto dell'ubicazione di suo fratello minore Jamie e dell'amore della sua vita Jared.
*Questa è una Scutigera, quei vermini millepiedi che si arrampicano sui muri di casa d'estate.
Sono innocue e mangiano le zanzare, quindi non siate troppo lesti di ciabatta.

(Divorastorie per il sociale e per l'ambiente)
Ci riesce talmente bene che persino Viandante comincia a provare per loro gli stessi sentimenti di Melanie, compreso l'istinto insopprimibile di proteggerli dalle mire della sua stessa specie.
Passi per Jamie, ma in effetti è difficile non amare e voler proteggere Jared sempre più ad ogni flashback che lo vede protagonista: il loro primo incontro somiglia a quello delle favole. Lei in fuga incontra lui in fuga. Lui si sincera che lei non sia un'aliena. Lui al posto di una banale stretta di mano la limona. Lei per mostrargli che apprezza il gesto gli tira un papagno dove fa male e scappa. Lui la insegue urlando (ok...) giustificando quell'invasione di lingua col fatto che era felice di incontrare un altro essere umano. 
Un po' come il cane che ti si aggrappa alla gamba.
Ancora non lo abbiamo visto interagire di persona con questa nuova entità Melanie-Wanda ma ha già i requisiti del perfetto capo scimmia degli Young Adult.


Nel flashback successivo li vediamo tutti pucci pucci in una baita di montagna isolata tra i boschi, con l'immancabile scena alla Meyer in cui lei è tutta ormoni femminili in tumulto e vorrebbe saltargli addosso come un labrador che vede una pallina, ma Jared stoico la ferma e la fa ragionare sul perché lui sa che lei non è pronta ed è confusa, sul perché non si conoscono ancora bene e sta affrettando i tempi, sul perché il mondo è al collasso e lei sta confondendo la gratitudine verso di lui con l'amore (il semplice arrapamento non è proprio preso in considerazione), più altri cliché che minimizzano la volontà della femmina gonfia di uova e ormoni allo scopo di far sembrare nobile e profondo il capo scimmia.

NB: Nel mondo reale non ci sarebbe niente di male in una ragazza con dei sani appetiti sessuali a cui piace un figo con un six pack da paura. A maggior ragione non c'è nulla di male nel voler chiavare un bono che ti piace dopo 29 giorni (sì, lo specificano per non farla sembrare poi così facilina) nel mezzo di un'apocalisse aliena, con lo spauracchio di poter morire domani.
Nella testa della Meyer, complici presumo i suoi trascorsi da Mormone, evidentemente tutto ciò è demoniaco.
Melanie deve calmare i suoi bollori, che sono sbagliati perché è una brava ragazza©. Il maschio deve riportarla alla ragione e farle capire che visto che c'è un'apocalisse aliena in corso non solo non possono dare adito al loro amore fisico, ma addirittura le specifica che lui non vuole figli in un mondo così (voglio ricordare che lei voleva solo chiavare con una persona attraente e gentile con lei dopo un periodo di conoscenza ragionevole, forse è lui che dovrebbe darsi una calmata).

Da questo flashback veniamo anche a sapere che Jared è un survivor rude e selvaggio, perché anche prima dell'arrivo degli alieni viveva in una baita isolata nei boschi senza il cesso, e questo lo rende a pieno titolo maschio Alpha della situa.

Viandante viene sopraffatta da questi ricordi per nulla inquietanti, maschilisti e retrogradi, e se all'inizio odia questa presenza estranea nella sua testa (anche se il parassita saresti te e la testa è la sua. Ma dettagli, romanticizziamo pure gli invasori parassiti come abbiamo già romanticizzato le relazioni abusive) alla fine le due sviluppano una sorta di reciproca accettazione, forse addirittura rispetto, e Viandante arriva a fuggire dalla sua gente per ritornare da Jamie e Jared, come aveva promesso di fare Melanie prima di venir catturata.
Perché Melanie è forte e mantiene sempre le promesse.
Abbandonata la civiltà, lasciatasi alle spalle una Cercatrice (sorta di poliziotti del mondo alieno incaricati di trovare gli umani fuggitivi) e seguendo gli indizi lasciati anni addietro il suo paranoico zio Jeb per trovare un rifugio segreto in cui si era concordato di ritrovarsi in caso di problemi, le due affrontano per giorni il deserto fino a raggiungere, quasi allo stremo delle forze, il loro nascondiglio: un labirinto di grotte dove una piccola comunità di irriducibili umani resiste ancora e per sempre all'invasore parassita.

*Drammatizzazione*
Qui Viandante, che verrà ribattezzata Wanda (Wanderer/Wanda... Stephenie si è proprio sforzata), tra rimpatriate, batticuori e comprensibili dissapori con gli umani scoprirà qualcosa di più su quelli che la sua specie chiama nemici, e forse riuscirà persino a trovare un luogo da chiamare casa, nonché un amore inter-specie ma rigorosamente etero.

*

RECENSIONE
La domanda che mi ero posta a inizio lettura mentre cercavo di accantonare qualsiasi pregiudizio io potessi avere contro i vampiri glitterati (che hanno segnato a vita la carriera professionale del povero e talentuoso Pattinson) è stata: "La Meyer è migliorata come scrittrice?".
La risposta è: "Sì, ma con parecchie riserve".

The Host infatti è un libro molto furbo, a cominciare dal Background.
Voglio premettere che sono consapevole del fatto che la Meyer, e questa cosa la sa benissimo anche lei, non sa da che parte si giri la fantascienza (d'altronde ha definito questo libro "fantascienza per gente che non ama la fantascienza"). Non ha la fantasia né le capacità che servono a creare da zero un mondo alieno, intere specie evolutesi secondo principi totalmente diversi dai nostri e che seguono regole biologiche e sociali diverse.
La Meyer infatti glissa su tutto.
Genio.

Non essendo in grado di inventarsi da zero una razza aliena, ne fa dei parassiti che assumono sentimenti, abitudini e comportamenti della specie ospite, quindi  nel romanzo ci ritroviamo di fronte degli umani, però gentili e fiduciosi tanto da rasentare l'idiozia (a differenza nostra che siamo stronzi, egoisti e blahblahblah, vai a papparti qualche fiore, Stephenie), con un'organizzazione collettiva di stampo marxista.
Bastardi millepiedi bolscevichi!
Drammatizzazione 2
NB: E' divertente, ma non stupisce essendo questo un romanzo 'mmerecano, che mai una volta gli esseri umani, pur cominciando a provare empatia laddove non addirittura amore nei confronti di bestie parassite aliene, facciano un minimo di autocritica sul loro sistema economico e sociale che penalizza i poveri stronzi e affama tanti per il benessere di pochi.
Sistema che gli alieni hanno sovvertito in nome di un benessere comune.
Furbescamente la Meyer non affronta la questione economica e sociale dei paesi in via di sviluppo, della divisione equa delle risorse o di un eventuale controllo razionale delle nascite, non nomina di striscio nemmeno il Messico che sta lì di fianco perché proprio non gliene frega di fare un romanzo di fantascienza serio e uscire dal suo micromondo fatto di pettorali scolpiti nel granito, fanciulle toste ma sottomesse al maschio Alpha e mini bandierine USA. 
Nessuno ammira quanto fatto dagli alieni.
Al massimo ne sono inorriditi visto che "l'uomo è per natura una bestia egoista, e questa gente riesce a comportarsi così perché non è umana, che schif". Sono al contrario gli alieni che alla fine ammireranno gli umani in quanto così dolcemente complicati.

Sulla Terra, dicevamo, con l'arrivo delle Anime a conti fatti poco o nulla è cambiato se non che non esistono i soldi, non si delinque perché non c'è bisogno di rubare o uccidere per sopravvivere (analisi sociali non pervenute again), ci sono le astronavi e le medicine curano le malattie invece di limitarsi ad attenuare i sintomi. 
Quest'ultima nello specifico potrebbe sembrare una gigantesca stronzata ma io personalmente lo trovo abbastanza plausibile dal momento che una razza parassita senziente come quella a cui appartiene Wanda potrebbe acquisire una conoscenza e comprensione tali della fisiologia del corpo ospite da poter creare medicine davvero efficaci per il suo benessere.
Anche se viene da domandarsi dove abbiano pescato la tecnologia per creare questi farmaci miracolosi, che sembrano agire allo stesso modo sia che il corpo umano sia abitato da un'anima che in assenza di un parassita. Quindi le anime non si ammalano e la medicina serve solo a preservare il corpo ospite? 
Boh, ma che te frega, guarda gli addominali di Jared.
Per carità, notevoli, ma già che ci siamo, visto che le Anime arrivano da mondi più semplici del nostro abitati da creature elementari (o da bestioni pelosi con delle chele gigantesche al posto delle mani), dove hanno tirato fuori la tecnologia per compiere viaggi spaziali di tale portata?


Anche nel resto dell'universo non si brilla per fantasia. 
La Meyer già non è in grado di dare un aspetto, un carattere o un'organizzazione peculiare alla razza aliena protagonista, figurarsi alle altre razze ospiti che questi parassiti hanno invaso in passato, quindi se la sbroglia usando nomi di cose terrestri a cazzo.
I Fiori sono tenerelli e sono minacciati dalle creature di Fuoco.
I Pipistrelli sono ciechi e vivono al buio ma cantano, le Alghe vivono nel mare e non fanno un cazzo tutto il giorno. I ragni non sono ragni perché hanno le squame, gli Orsi non sono orsi perché hanno le chele, i Delfini vivono nel mare e sono gentili. Pagine e pagine dei racconti avventurosi di Wanda la viaggiatrice delle stelle che servono a fare volume saranno dedicate a questo elenco sterile di cazzate (a parte la storia di cavalca-la-besta nel finale, che un po' era figa), e a ogni racconto un fan della fantascienza seria muore.



► Sul lato etico e morale la questione si fa spinosa.
Per quanto pagina dopo pagina, attraverso il punto di vista di Wanda, ci si sforzi di rappresentare le Anime come gentili, fiduciose, caritatevoli, addirittura tenerelle, e il libro voglia portare entrambe le fazioni ad abbandonare i pregiudizi e l'odio (lodevole anche se banale), strigni strigni l'autrice pare dimenticare che questi esseri sono parassiti che colonizzano pianeti a scapito della specie dominante. Scelgono il corpo da ospitare come le pere al mercato, cacciano i sopravvissuti come la selvaggina e prediligono i più giovani e tenerelli che offrono meno resistenza.
La stessa Wanda afferma a più riprese che il suo caso è un eccezione, che l'impianto negli adulti ora non si fa più per tutta una serie di problematiche riscontrate impiantando un'anima in un essere consapevole dell'esistenza di alieni parassiti che fa strenua resistenza. Ora, ci dirà, è più comune prendere bambini o neonati, ovvero corpi con una coscienza debole.
Si tratta di una procedura che porta al totale annullamento della volontà e della coscienza del corpo ospite: privi del parassita, come vedremo infatti nel caso di  una ragazza di nome Jodi, di questi corpi dalla volontà acerba non resterebbe che un guscio vuoto. Questo porta addirittura i bravi esseri umani che hanno imparato a provare empatia e pietà per il nemico a reinserire un parassita timido e tenerello di nome Sole che poverino vuole restare su questo pianeta (aaaaaw pikkolo ancielo) all'interno di un corpo cerebralmente morto perché tanto ha acquisito qualcosa dei suoi ricordi, della sua personalità e del suo amore lacrima strappastorie per un'altra scimmia di nome Kyle, quindi tutto ok.
No, non è tutto ok per un cazzo.
Magari Jodi, essendo ormai ridotta a un guscio vuoto, avrebbe voluto morire come un elfo  libero e sarebbe stato più pietoso lasciarla andare. Magari una persona avrebbe diritto alla dignità del riposo eterno, anche se il suo corpo potrebbe avere fini più utili del marcire sottoterra.

Così come non è affatto ok che la grande soluzione trovata dalla Meyer per il suo lieto fine pieno di speranza sia quello di salvare la Terra senza uccidere i parassiti spedendo le Anime estratte su altri pianeti-colonia meno civilizzati, perché tanto chi se ne frega.
Le Anime sono buone.
Le Anime collaborano in armonia.
E soprattutto possono portare pace e democrazia ai popoli inferiori.
Quelle belle vibrazioni repubblicane che non risparmiano neppure gli alieni...
► Il fronte personaggi regala come al solito grandi emozioni.

Melanie non fa in tempo a risultare la solita insopportabile protagonista alla Meyer perché è poco più di una voce nella testa, anche se di lei possiamo già intuire quanto sia coraggiosa e specialissima perché rischia la sua vita, quella di Jamie e Jared e altre potenziali conoscenze per andare a cercare la cugina Sharon a Chigago. 
Quando invece Kyle fa la stessa identica cosa per recuperare Jodi è brutto, mette in pericolo tutti e fa schifo.
Forse perchè Kyle odia Wanda e cerca di ucciderla, e questo è male.
Melanie è anche forte come poche, e il suo corpo sa correre come Pocahontas sospinta dal vento, sopportare giorni senza acqua o cibo e sollevare grandi carichi. Praticamente Melanie è Supergirl.


Wanda invece è direttamente Padre Pio.
Wanda è buona, Wanda ama tutti, Wanda non vuole il male di nessuno (tranne che delle specie inferiori), Wanda si sacrifica a scapito del proprio benessere (del corpo che non è il suo), Wanda non è una nemica.
E se non lo capisci sei stronzo e pieno di odio.
Anche se sei un parente di Melanie (la zia e la cugina nello specifico, non il fratello che sembra non avere problemi a interagire amichevolmente e con curiosità fanciullesca con l'aliena che ha invaso il corpo di sua sorella) e nel mondo reale saresti giustificato. Qui no, qui se odi Wanda fai schifo perché Wanda è buona e sei stronzo tu se non lo capisci subito.
L'invasione aliena ai danni di pianeti inferiori
vista dai simpatizzanti di Wanda
Wanda, soprattutto, è ❤ FEMMINA   e in ogni mondo che visita (come si tiene a specificare) vuole essere inserita nell'equivalente di un corpo femminile (il sottinteso quindi è che tutto l'universo si sia evoluto secondo una concezione di sesso binaria, quando anche sul nostro pianeta certe specie non hanno una divisione tanto netta).
Perché si può amare un millepiedi, basta che sia donna.

Due protagoniste necessitano per forza di cose di due interessi amorosi, ed ecco quindi la sagra della salsiccia rappresentata da:

Jared, l'uomo dei sogni.
Un amore nato dalla molestia, nonché ossessione di Melanie che invade i pensieri di Wanda la quale finisce col provare per lui gli stessi sentimenti della sua ospite umana, causando non pochi rancori e gelosie (contro cui a sua difesa la poveretta non è che possa farci molto). 
E come darle torto? Nella sua prima apparizione fisica sembra il capo scimmia di ritorno dalla caccia alle banane.

Incede altezzoso.
Irradia odio e disprezzo.
Picchia e minaccia Wanda, odia quello che è.
Che per carità è plausibile e sensato: il corpo è di Melanie, Melanie è ancora al suo interno, è la legittima proprietaria di quel corpo e un cazzo di parassita alieno per quanto sia in odore di santità o utile alla causa umana per il recupero di provviste e medicine deve sloggiare. Meno plausibile è che lei dopo aver preso schiaffi e aver subito disprezzo, odio e minacce ancora si faccia battere il cuoricino per lui, influenza di Melanie o meno. In quanto specie pacifica (tra simili), dovrebbe ripudiare la violenza subita, infatti disprezza i metodi aggressivi della Cercatrice, al pari di quella inferta.
Invece no.

Ian è la scimmia un po' meno alpha, tendente al Beta.
Spesso batte i pugni sul petto in direzione di Jared e piscia sulle rocce col suo odore in segno di sfida.
Immagine di repertorio:
Ian cerca di fare il romantico con Wanda, ma Melanie non apprezza.
Ian e Jared sono a conti fatti interscambiabili: violenti, gelosi, schiavi dell'istinto, maniaci del controllo e con l'empatia e la maturità sentimentale di un cane in calore (tutte cose nuove sotto al sole). 
Jared ama Melanie e nulla gli importa del fatto che Wanda sia una persona che valga la pena tenere accanto (anche solo per ragioni utilitaristiche, dal momento che può recuperare provviste mimetizzandosi tra gli alieni), mentre Ian ama Wanda, e nonostante la Meyer lo abbia scritto per rappresentare la quota romantica aperta di mente e sensibile risulta essere un acceso sostenitore della politica del Chi va a Roma perde poltrona: dal momento che ora la mente è quella di Wanda e Melanie è solo una voce nella sua testa, il corpo è a pieno titolo di Wanda e lui ha tutto il diritto di marcare il territorio incurante di quello che pensa Melanie (opinione che non viene mai richiesta da nessuna delle due scimmie, le quali preferiscono mettersi d'accordo cozzando l'uno contro l'altro i genitali misurando il più grosso).
Immagine di repertorio:
Normale interazione tra Ian, Jared e la protagonista...
Antagonisti veri e propri non ne troviamo eccezion fatta per Kyle (che vuole ucciderla un giorno sì e l'altro pure, e a me sembra l'unico sensato lì in mezzo, almeno finché non decide di cominciare una tenera relazione d'amore con l'aliena che ha occupato il corpo dell'amore della sua vita come se fosse la stessa cosa) e la Cercatrice, che viene spacciata in tutti i modi come la cattiva ma in realtà è una che fa solo il suo lavoro (un lavoro anche ingrato dal punto di vista delle Anime), cerca umani fuggiaschi e corre in cerca di Wanda quando questa scompare in mezzo al deserto.
Semmai tanta dedizione sembrerebbe quasi ammirevole.
Invece è cattiva perché odia Wanda fin dall'inizio (perché è entrata nel corpo di Supergirl e lei in quello di una cacacazzi? Vai a sapere...), e di rimando la protagonista la trova istintivamente sgradevole (se ne approfitta per dare spazio a un po' di immancabile body shaming perché essendo una nemica di Melanie ha gli occhi troppo larghi da batrace e il naso storto, e anche la sua personalità umana sarà insopportabile e antipatica) e la rifugge e la teme per motivi astrusi visto che è vero che la Cercatrice la torchia, ma per scoprire i nascondigli dei loro nemici.
Nonostante Wanda voglia darci l'impressione di avere in continuazione il suo fiato sul collo per dare una vaga idea di suspense, la ritroveremo solo a fine libro, quando entra nelle grotte da sola mentre Wanda è lontana (quindi quel poco d'azione che ci potrebbe essere va a meretrici) e prima di essere catturata uccide UN umano (contro la dozzina di alieni massacrata nell'infermeria dai buoni e bravi amici di Wanda). Liberato il corpo umano dalla presenza del parassita si scopre che quella veramente insopportabile era l'umana e non lei, povera anciola che ha solo invaso e annullato la volontà della persona sbagliata.

*

A livello narrativo è un libro in cui manca totalmente l'azione e, lo ammetto, non mi è dispiaciuto.
Ho gradito certi aspetti realistici che la Meyer ha voluto imprimere al romanzo: il modo in cui la Viandante si deve muovere attraverso il deserto, arrivando a bere da bottiglie d'acqua disinfettata con la candeggina e a mangiare con gusto dolcetti muffiti; lo zio Jeb che le spiega il funzionamento di specchi che riflettono la luce che serve a far crescere le verdure sottoterra, o il modo in cui viene arata la terra (una terra molto fertile dal momento che ci troviamo all'interno di un vulcano) per far posto a nuove sementi; il crollo nervoso di un dottore di fronte alla propria impotenza; il rapporto con la morte e la perdita, che è arrivato a strapparmi una lacrimuccia.
Ebbene sì.
Quando non indulge nelle puttanate YA sul grande amore, sul fuoco provocato dai tocchi animaleschi di Jared o la rabbia e la confusione causate dalle tenere avances di Ian (che la ama qualunque sia il suo aspetto, basta che sia quello di una ragazzina bona. Abbasso la superficialità), vediamo dar vita addirittura a interazioni interessanti; il modo in cui le vite precedenti di Wanda si trasformano in favole per gli umani che si ritrovano ad ascoltarle con avidità crescente; come il disprezzo di Wanda nei confronti della Cercatrice si trasforma in pietà e tenerezza; come lo zio Jeb è sì la prima persona a rispettarla come Anima, ma anche quella che le ricorderà che è inutile far tanto la figa indignata  quando scopre che gli umani hanno ucciso una dozzina di anime nel tentativo di staccarle dai rispettivi ospiti, quando la sua specie di umani ne ha fatti fuori miliardi. 
Non dimentichiamoci degli umani adulti fuggiaschi che sono troppo forti e instabili per diventare ospiti di cui parla lei stessa a più riprese, cosa cazzo pensa ci faccia la sua gente quando li catturano?
Li porteranno tutti al baretto a mangiare le San Carlo alla Porchetta, regolare.
Avrei fatto a meno degli inutili siparietti tenerelli col fratello, che ha 14 anni ma ne dimostra la metà, e delle immancabili parentesi sportive ora più che mai messe a cazzo di cane, che in Twilight erano le partite di baseball tra vampiri, qui le partitelle di calcio per rinsaldare le amicizie e sfogarsi.
In una grotta dove devono lesinare sul combustibile per le torce anche quando cercano il cesso a tentoni. 
Okay...

*

IN CONCLUSIONE
The Host ci prova ma non brilla.
Se la Meyer avesse voglia di impegnarsi, di non insultare l'intelligenza dei suoi lettori con il solito YA da due soldi e di non scrivere sempre lo stesso adagio della tormentata storia d'amore tutta passione divorante e poca connessione caratteriale, penso che potrebbe saltar fuori qualcosa di molto carino, e questo libro lo dimostra.
Ma perché sforzarsi di fare un buon lavoro e migliorarsi come scrittrice se con le solite due cazzate scala le classifiche e fa tanti di quei soldi da poterci riempire una piscina olimpionica?

Giudizio finale:
Uno YA con del potenziale, ma poco coerente nella resa.

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