martedì 4 agosto 2020

[Recensione] STEVEN UNIVERSE - IL FILM (2019)

Anno (US): 2019
Anno (IT): 2020 
Soggetto e Regia: Rebecca Sugar
Sceneggiatura: Ian Jones-Quartey, Chris Pianka
Voice cast: Zach Callison (Riccardo Suarez), Estelle (Valentina Favazza), Deedee Magno Hall (Francesca Manicone voce, Vanda Rapisardi canto), Michaela Dietz (Eva Padoan), Sarah Stiles (Margherita De Risi), Tom Sharpling (Franco Mannella)


Premessa:
Sono una discreta fan del mondo di Steven Universe anche se decisamente fuori target. 
Mi piace il sereno ottimismo che pervade la serie (anche se è il drama a colpirmi di più e a farmi scappare una lacrimuccia ogni tanto), adoro la crescita dei personaggi (Sadie, Lapis e Perla uber alles), le canzoni sono assuefacenti (non male anche molti adattamenti italiani a questo giro) e mi piace che nonostante sarebbe più facile ed esaltante far menare tutti allo sfinimento la risposta di Steven (un maschietto!) agli eventi tragici che affronta quotidianamente sia sempre mostrare compassione e gentilezza, e dare la possibilità di redimersi al cattivo di turno.
Anche se il cattivo di turno è un violento genocida (sic!).
Proprio per questo motivo il finale della quinta stagione mi aveva lasciato con un po' di amaro in bocca, in quanto davvero troppo volemosebbene: Steven che con l'amore e l'amicizia riesce a conquistare persino il cuore freddo e duro delle cape delle gemme, convincendo Diamante Bianco, Blu e Giallo (che rivedono Rosa in Steven quindi gli si vuol bene per forza) a porre fine a una guerra civile millenaria e a smetterla con questa idea pazzerella dell'invadere e colonizzare pianeti come parassiti. Tutto finisce a tarallucci e vino e nessuno viene punito per le azioni spregevoli del passato. 
Comincia una nuova era di pace e concordia tra i due popoli.
Poi è arrivato il film, che con l'idea di vissero per sempre felici e contenti ci fa una palletta e la scaraventa via con la grazia zen di questo omino qui:


DUE RIGHE DI TRAMA
(Non sono mai due righe, che problemi ho?! T_T )

Rebecca Sugar non fa un mistero dello star strizzando l'occhio a (e prendendo pesantemente per i fondelli) una famosa casa di produzione di film per ragazzi mainstream, che dopo aver traumatizzato la nostra infanzia ha capito che si facevano più soldi con storie stronze e superficiali al gusto di melassa e ha fatto del lieto fine perfetto il suo marchio di fabbrica, vale a dire la Disney. 
E, proprio come accade nei vecchi classici con le principesse (la opening è uno sfacciatissimo mash-up delle intro di Biancaneve e Cenerentola: canzone dolce e armoniosa che ci fa il primo dei mille recap che troveremo in questo lungometraggio sui titoli di testa, libro che racchiude la storia di Steven su un drappo, voce narrante onniscente interpretata dai Diamanti...), il film si apre come se fosse una favola raccontata davanti a un camino acceso. Le note delicate di The tale of Steven, ci introducono a un protagonista che proprio come le principesse Disney è empatico e altruista, sempre pronto a mettere gli altri davanti a sé.
Poi vedremo quanto...
🎵Everyone believes in Steven
all across the universe:
ever compassionate, can you imagine it?
Even with us at our worst [...]
Always putting others first.🎵
🎵Cinderella, you're as lovely as your name
Cinderella, you're a sunset in a frame
Though you're dressed in rags, you wear an air of quenly grace
Anyone can see a throne would be your proper place.🎵
Diamante Bianco fa il punto della situa, un altro spiegone che ci parla della storia della piccola e ribelle Diamante Rosa, che desiderosa di avere una sua colonia come i Diamanti adulti si è a tal punto innamorata del pianeta che le era stato donato, la Terra, da arrivare a ribellarsi alle sue sorelle pur di proteggerlo, e arrivando ad annullare sé stessa pur di dare alla luce il figlio dell'uomo che amava.
Un figlio per metà umano.
Nel frattempo ci viene data anche qualche coordinata temporale: sono passati due anni dal momento in cui è stata riportata la pace nell'universo e poco è cambiato: umani e gemme vivono in armonia, i Diamanti stanno imparando ad essere gentili, un passo alla volta, i vecchi errori sono stati perdonati e dimenticati. Ma soprattutto Steven, che ora ha (e dimostra) 16 anni, è pronto a prendere il suo posto sul trono di Diamante Rosa, nel Pianeta Natale.
Ma manco per il ca...lcare!
Steven non ci sta.
E lo dice in universo-visione.
E' nato sulla Terra, lì ha una famiglia, amici e l'amore e non ha proprio l'intenzione di trasferirsi sul pianeta delle gemme insieme a gente che fino a pochi mesi fa voleva sterminare lui, le sue amiche e la sua gente, e che anche ora che sono buone non sembrano tanto a posto con la testa. 
Le cose non devono cambiareSteven sta vivendo il suo lieto fine perfetto e non ha intenzione di farselo rovinare da nessuno. 

Leggiamo inoltre tra le righe che nonostante le abbia perdonate non ha poi tutta questa voglia di interagire con i Diamanti più dello stretto indispensabile (cosa che vediamo ancora più esplicitamente con le Crystal Gems, che sono rimaste sulla Terra).
Ce lo ha insegnato Lapis in corso di serie: magari si può anche perdonare, e ancora ancora, ma non si dimentica.
Cioè, Steven è buono, mica un cazzo di santo.
I Diamanti la prendono in modo maturo e per nulla strano e inquietante.
Bianco: "Steven, per favore..."
Giallo: "Tu devi restare con noi."
Blu: "Non andare..."
Bianco: "Steven, sei ciò che ci è rimasto di Rosa! Devi restare qui nel palazzo"
Steven: "Grazie, ma no grazie..."

🎵Come live with us in the Palace / there a room waiting for you
(Come on, come on, come on
Let us adore you)🎵

Steven:
Vedo che siete migliorate molto nelle dimostrazioni d'affetto, ma adesso devo tornare alla mia vita. E ricordate: non sono Diamante Rosa

🎵Yes, we know that you're not her but you were hers:
you know what it meant to love her
and you remind us so much of her.🎵
Si noti come già qui tutta quest'aria da lieto fine perfetto si sia già irrimediabilmente incrinata sotto ai nostri occhi. L'atteggiamento dei Diamanti è apparentemente pacifico, dettato dall'affetto provato prima per Rosa e poi per Steven, un affetto che spinge a cambiare per il meglio, ma questo amore è tossico e possessivo, più simile ai capricci di un bambino viziato che ad altro: lo stesso sentimento corrotto e opprimente che alla lunga che ha spinto Rosa a fuggire per farsi una vita propria e vivere libera.
L'iter di questo dialogo tra Steven e i Diamanti infatti è il seguente:

1) Blandizie: Steven, resta con noi e avrai tutto quello che vuoi, ti daremo una stanza in un palazzo favoloso e ti adoreremo come adoravamo la nostra piccola Rosa (quindi non hanno imparato nulla dal passato, visto che Rosa è scappata proprio perché volevano tenerla in una gabbia dorata).
2) Senso di colpa: Sappiamo che non sei lei, Steven, ma ce la ricordi e tieni vivo il suo ricordo (come se ogni cosa che ricordi vagamente Diamante Rosa per loro faccia lo stesso, e in effetti sarà così), quindi se dici di no ci fai soffrire e sei cattivo.
3) Atteggiamento passivo aggressivo: Perché non vuoi accontentarci? Noi abbiamo fatto quello che volevi. Non facciamo più la guerra, non distruggiamo i pianeti e diciamo anche "grazie" e "per favore" alle forme di vita inferiori. Ah, beh, allora...

Si noti che anche da un punto di vista melodico Steven non è per nulla in sintonia con loro: non partecipa al loro canto, le sue battute sono tutte parlate fino al suo ritorno sulla Terra, dove lo aspetta Connie, in procinto di partire per un Campo spaziale che la terrà lontana qualche settimana.
E anche qui qualcosa non quadra al 100%.
Perché Steven superficialmente sorride all'idea di vederla partire, ma al tempo stesso cerca di fermarla in modo subdolo. "Sei già stata nello spazio, cosa ci vai a fare al campo?", le dice. "Stasera Sadie fa un concerto, non è meglio questo del campo spaziale?". Fortunatamente Connie ormai è una persona forte e indipendente che non si fa influenzare dai piagnistei infantili altrui quando questi vanno a cozzare con i suoi sogni, e Steven non è un rancoroso e tossico pezzo di merda, quindi i due si salutano senza drammi lacrima strappastorie e Connie esce di scena. 
Ma non prima di un piccolo apprezzato fanservice.
Whoop-whoop! 💙
Connie è sempre dolcina!
A questo punto la canzone-spiegone-recap che Steven canta una volta rimasto solo sul futuro meraviglioso, perfetto e lieto che lo attende per tutto il resto della vita, ora che "non c'è niente da temere, nessuno da combattere" e non deve più vivere all'ombra di sua madre (Happily ever after) puzza di falso lontano un chilometro, ma il punto è questo, "sporcare" tra le righe il volemosebbene della serie.
Oltre che parlare di identità e crescita personale.
Anche se non a tutti verrà concesso di avere una bella parabola di crescita...
🎵And now I've saved the world.
Not just that, the whole galaxy saved: we did it!!🎵

Tra uno spiegone e l'altro captiamo ancora qualcosa di nuovo sullo sfondo: sembra che alcune gemme abbiano deciso di vivere sulla Terra e di fondare piccole colonie pacifiche: nei dintorni di Beach City vediamo Little Homeworld in piena edificazione.
Presumo se ne parlerà meglio nella nuova serie.
Ma cos'è un gigantesco e tedioso spiegone una buona storia senza il colpo di scena drama?
Niente, ecco quindi spuntar fuori con una mossa alla Independence day di Barbie (astronavona minacciosa di colore rosa che oscura il sole in maniera molto glamour) il villain, Spinel, una gemma dall'aria gommosa (costruita da artigiani gommosi nello spazio gommoso) che sembra avercela con Steven per qualcosa fatto da Diamante Rosa anni addietro. Roba nuova, insomma. 
Anche qui i rimandi alla Disney classica non mancano, ma se Steven ha strizzato l'occhio alle principesse Disney e al loro "per sempre felici e contenti", Spinel ha un aspetto e un modo folle di muoversi e combattere che ci porta direttamente ai primi Silly Symphonies (i corti animati che Disney produsse tra il 1929 e il 1938) e ai primi corti di Topolino che vanno dal 1928 a circa metà degli anni '30.
Considerando che il film di Biancaneve esce nelle sale nel 1937 non è difficile capire il perché di questa scelta grafica, che non è casuale: Spinel rappresenta il passato.
Un passato che torna a tormentare Steven e le Crystal Gems sotto forma di una canzone dal gusto molto retrò, sincopata (Other Friends) accompagnata da movimenti di macchina incredibilmente dinamici che ricordano molto Onepiece (a una certa Spinel citerà addirittura il Gum-Gum Rifle di Rubber): il testo, pur non essendo stato adattato affatto male, in italiano perde qualche sfumatura fondamentale per comprendere il personaggio. 
Vediamo insieme quali:
🎵"That's right I heard the story over and over again.
(La storia l'ho sentita fin troppe volte ormai)
Gee, it's swell to finally meet her other friends
(ma incontrare le altre sue amiche è bello sai)
That's right I heard the story, don't really like how it ends
(La fine della storia non mi convincerà mai, in italiano: in inglese l'espressione è più forte del non essere convinta, anche perché se una arriva ad attaccarti con una navetta che sputa veleno nel terreno e una falce assassina sei andata un pelo oltre il mero non essere convinta...)
Gee, it's swell to finally meet her other friends.🎵
(ma incontrare le altre sue amiche è bello sai)

🎵 What did she say about about me? What did she say?
(vorrei sapere che vi ha detto di me)
What did you do without me? What did you do?
(che cos'avete fatto, dimmelo su)
Did you play games without me? What did you play?
(che giochi avete fatto, credevate)
Do you think al the time that I wouldn't find out about you?
(non vi avrei mai scoperte e che non mi avrete vista mai più?) 🎵
Qui, mentre Spinel gioca con le Crystal Gems e Steven con una facilità imbarazzante, si perde quasi totalmente il punto focale della strofa di Spinel, che mette se stessa al centro di queste strofe, o meglio la sua assenza all'interno del piccolo cerchio di nuove amiche Steven/Rosa, la quale "si è portata dietro anche la sua Perla" ma evidentemente non lei. Non a caso Perla è l'unica che sembra conoscerla, e Perla conosce Rosa dai tempi del Pianeta Natale, quindi anche senza evocare lo spirito di Sherlock facendo uno più uno si intuisce che siano rancori legati all'infanzia di Rosa, rancori su un torto che le è stato fatto.
Di che natura sia il torto è chiaro.
Cos'ha detto Rosa di *me*, cos'avete fatto senza di *me*?
Vi siete fatti il vostro gruppetto, la vostra vita, e mi avete dimenticata.
Non a caso si incazza davvero e diventa davvero letale solo nel momento in cui Steven chiede a Perla, che non capisce come mai sia così arrabbiata nei confronti di Rosa visto che non la vede da 6000 anni, di spiegargli chi sia.
🎵Who am I? Who am I? What are you even saying?
(Tu non sai chi io sia? Quella che aveva perso)
I'm the loser of the game you didn't know you were playing!
(ad un gioco che adesso sarà molto diverso)
Let's play another game: this time I get to win:
(Stavolta lo vedrai chi è che vincerà:)
Lives on the line,
(pronto o no)
Winner takes all,
(tu giocherai)
Ready or not let's begin!🎵
(e poi chissà come andrà)
Questa parte dell'adattamento italiano è più debole perché perde abbastanza del significato originale: un "gioco che non sapevano di star giocando" (Steven in fondo ha appena detto di non conoscerla) diventa un "gioco molto diverso", che sembra richiamare piuttosto al fatto che mentre fino a due secondi prima stava solo giocando con loro, ora si è davvero incazzata.
Il finale poi è proprio anti-climatico e contraddittorio: in inglese Spinel è sicura di vincere a questo gioco mortale, che Steven e le altre siano pronti o no. In italiano prima dice "vedrai adesso chi vince", è sicura di vincere con facilità quindi, e subito dopo invece la ritroviamo a gorgheggiare "chissà come andrà".
Meh...
Come postilla, interessante che Spinel faccia spesso riferimento a sè stessa come loser, perdente: innanzitutto perché si perde a un gioco, e Spinel sembra vedere la sua vita come un unico eterno gioco (per questo la frase che dirà poi a Steven, "non ho più voglia di giocare", assume un significato molto più profondo di quello che appare), e poi perché che si dia della perdente fa capire come la rabbia che prova verso Rosa sia in realtà rivolta verso se stessa, che si è lasciata abbindolare e ferire (un sentimento che tutti si è provato di fronte a una tramvata emotiva nel culo).
A questo punto Spinel è maledettamente seria e incazzata: tira fuori con grazia da majorette una falce di luce lunga due metri e i suoi balzelli elastici diventano isterici, l'animazione fluidissima. 
Ora mira a uccidere. 
Al tempo stesso la canzone si chiude richiamando alle prime strofe giocose, ma con una nota finale di malinconia, come se sconfiggere le Crystal Gems non le avesse dato chissà che gioia, in fondo.
Oh, that's right I heard the story over and over again
(Oh, la storia l'ho sentita fin troppe volte ormai)
Gee, it's swell to finally beat her other friends
(ma colpire le altre sue amiche è bello sai)
Quindi la canzone con cui il cattivo si presenta ci ha già rivelato buona parte di quanto accadrà nel film e delle motivazioni che la spingono ad attaccare il protagonista, il suo pianeta e le sue amiche con un tale odio divorante, anche perché per noi che seguiamo la serie non è esattamente un mistero che Rose si divertisse a metterlo emotivamente nel culo alle persone, facendosi amare e ammirare per poi lasciarsi tutti alle spalle con un'indifferenza degna di un leone nei confronti della soia.
I Diamanti ancora oggi vivono nel suo ricordo.
Abbiamo visto quanto hanno sofferto Greg e Perla nel corso della serie.
Lo stesso Steven ha dovuto subire a più riprese le conseguenze delle sue azioni scellerate, imparando a non voler più essere come lei ma a seguire una propria strada imparando dalle sue manchevolezze e dai suoi errori.

Spinel non introduce nulla di nuovo, insomma.
Il che non è un problema visto che il punto centrale del film è, oltre ad essere un lungo spiegone a misura di fan distratterello, parlare della memoria, del passato e di un percorso di crescita e liberazione da inutili rancori. Infatti il suo ruolo di villain termina in fretta, com'è cominciato: il tempo di ricaricarsi infatti e le gemme tornano ad acquisire una forma umana, ma hanno perso la memoria
Garnet si è divisa in Rubino e Zaffiro, le quali non ricordano nulla dell'amore che le ha portate a fondersi in un'unica entità; Perla si è resettata alle impostazioni di fabbrica e serve devotamente Uhm Greg Universe (oh, l'ironia...), Ametista è "appena nata" da un buco nel terreno, quindi poco più di un guscio vuoto che ripete a pappagallo tutto quello che le si dice, e di sottofondo a questo cliché troviamo l'ennesima canzone recap-spiegone cantata da Perla.
Spinel invece è... Beh, questa roba qui: 
🠟🠟🠟
Signorina, la prego, stia indietro.
Quell'acconciatura ha già infranto diversi copyright!
Scopriamo a questo punto che la falce di Spinel non era un'arma qualunque ma uno strumento usato per resettare gemme ribelli, riportandole alle impostazioni originarie senza distruggerle.
Il che spiega come mai Steven, anch'esso colpito a più riprese da Spinel, non sembra aver riportato danni fisici visibili e non abbia dimenticato nulla a differenza di quanto accaduto alle sue amiche: la sua metà umana lo ha protetto, ma la metà gemma è stata resettata anch'essa, riportando il nostro protagonista agli inizi della carriera, quando era sostanzialmente un bambino inutile. 
La situa non è delle più semplici da gestire per questo Steven privo di poteri e che vuole solo che le cose tornino perfette al più presto: deve infatti far tornare la memoria alle sue amiche (nemmeno Peridot sembra essere in grado di invertire il processo della falce), recuperare i suoi poteri e far tornare la memoria anche a Spinel, che ora è amichevole, infantile, pazzerella, si definisce "migliore amica di Steven" (un indizio grosso come una casa sulla sua vera identità) e non ricorda nulla di falci, navi spaziali e iniettori di che stanno lentamente distruggendo il nostro pianeta con il bioveleno di Barbie.

Ma Steven Universe risolverà la situa con un, sa va sans dire, enorme recap-spiegone che mira a restituire alle gemme la loro identità, far rivivere loro il percorso di crescita che le ha portate a diventare quello che sono!

In pratica roba già vista mille volte da chi ha seguito la serie senza la testa ficcata nel culo: Garnet deve riscoprire di essere il frutto dell'amore di due entità in contrasto; Perla deve sperimentare l'abbandono della persona a cui ha dedicato la vita e scoprire l'indipendenza; il grilletto identitario di Ametista invece è rappresentato dall'amicizia con Steven e dalla fierezza per il suo essere un'ametista diversa dalle altre.
Di nuovo c'è giusto una trovata che puzza di fan service lontano un chilometro, vale a dire Steg, la fusione tra Steven e suo padre Greg: un rocker peloso e addominalato che fa volare la gente nel cielo investendola di un'aura rosa potentissima e che personalmente mi ha lasciata non poco perplessa.
"C'è un universo GRANDE E GROSSO lì fuori, e quando ti senti schiacciata da tutte quelle stelle a volte hai bisogno di una persona speciale che ti ricordi che vali di più."
Sì, l'ha detto davvero.
I feel you, Perla...
Intendiamoci, che Steven e Greg si dovessero fondere era nell'aria da parecchio (in fondo la fusione non necessita di amore romantico ma è semplicemente il culmine della vicinanza raggiunto da due persone in profonda sintonia), e non stupisce nemmeno che il suo aspetto sia una sorta di via di mezzo tra i due (ma dove abbiano tirato fuori quegli addominali a tartaruga lo sa dio visto che hanno entrambi il fisico del degustatore seriale di ciambelle.), ma avrei preferito che alla scena venisse data più importanza, non che la loro prima fusione fosse usata per far soffrire PerlaO che la loro unione desse vita a un rockettaro metrosexual provolone.
Greg in passato ha sofferto molto il fatto di non potersi fondere con Rosa come invece riusciva a fare Perla (che lo punzecchiava crudelmente a riguardo), era uno dei tanti modi in cui non è mai riuscito a comprenderla e ad avvicinarsi davvero a lei nonostante la amasse tanto. Per le gemme poi non è una cosa da fare a cuor leggero o con l'inganno (si pensi a quanto si è incazzata Garnet quando Perla ha mentito per fondersi con lei), è una necessità in battaglia o un'esperienza da vivere e godere.
Non si può buttarla via così, come un espediente sbrigativo per far andare avanti la trama e far bagnare i fan con una cosa che aspettavamo da tempo, e programma per bambini o no da Rebecca Sugar uno scivolone così non lo accetto.


*

Il tema della ricerca dell'identità, di nuovo, non brilla per originalità (specie quando tutta la serie ruota esattamente intorno a percorsi di crescita e di comprensione del sé), ma a questo punto appare chiaro ancora una volta che a Rebecca Sugar nulla importa dell'essere originale o tenerti sveglio: vuole che lo spettatore capisca la complessità dei suoi personaggi, quello che li smuove e li identifica, a costo di ficcarti in corpo la loro caratterizzazione senza vaselina. Ancora una volta la cosa non mi soddisfa, anche se la comprendo.
Capisco che Steven Universe sia rivolto a dei ragazzini che forse non riescono a star dietro alle sfumature, capisco che la Sugar ci tenga ai suoi personaggi, capisco anche che il film, molto materialisticamente, voglia attirare nuovo pubblico che magari non ha la sbatta di guardarsi 5 serie prima di vedere questo film e apprezza il bignamino. Però passare un'ora e 20 a guardare l'ovvio non mi entusiasma
Momenti che si salvano giusto grazie a:

1) La splendida Isn't it Love? cantata da Garnet (Estelle):
🎵Suddenly hot I'm, Suddenly cool I'm
Suddenly a genius I'm, Suddenly a fool I'm
Suddenly fact but I feel stranger than fiction: I'm new
but I'm suddenly back.
I'm a walking contradiction.
Doesn't this have a name?
And isn't it, isn't it, isn't it love?🎵
2) I siparietti con Perla e Greg:
Attenzione attenzione!
Tu Mari' mari' Uhm Greg Universe è giunto da voi!
3) No Matter What, un duetto carino tra Steven e Ametista
🎵 In the light of the day,
in the dark of the night,
When you're raring to go,
when you're tired from the fight.
When you're losing your mind
let me give you a thought:
I'm gonna be right by your side no matter what. 🎵
In tutto questo però Steven continua a dimenticarsi di Spinel.

Nel suo correre dietro per tutto il tempo dietro a Garnet, Ametista e Perla mai una volta le rivolge lo sguardo o la coinvolge nel canto, o perlomeno cerca di capire come farle fermare questo benedetto iniettore pieno di veleno se proprio non sa che molla possa smuoverle i ricordi. 
E' sempre lei a prendergli la mano o a parlare con lui.
Come accade con i Diamanti, Steven è educato ma la tiene a distanza.
A una certa cerca pure di lasciarla indietro con le altre gemme mentre cerca Ametista (anche perché questa Spinel buona serve a un cazzo ed è irritante e infantile, non voglio insinuare che Steven sia uno stronzo) ma basta lasciarle andare la mano per un secondo, prometterle che tornerà subito, per far nascere in lei un barlume della villain di inizio film. Scintilla immediatamente sopita dalla condiscendenza di Steven. 
Ora, normalmente Steven intuirebbe il problema.
Cercherebbe di porvi rimedio o di contro lo esaspererebbe per far tornare subito la memoria a Spinel e risolvere la situazione al meglio migliorando le cose anche per la nuova gemma (che è un po' il percorso portato avanti con Peridot nella serie), ma a questo giro impegnato com'è nel ripristinare lo status quo perfetto e immutabile non gli suona nessun campanello.
E' solo per caso, durante il concerto in spiaggia, che vedere Steven scomparire nella fusione con Greg sblocca involontariamente il trauma di Spinel. Steven le corre dietro (lamentandosi e sbuffando, non perché sia preoccupato) e la trova in lacrime al portale dimensionale di casa.
Steven: "Spinel? Cosa c'è?"
Spinel: "E' che... Tutto a un tratto sono stata investita da un mare di ricordi..."
Steven: "E' una cosa buona. Mi serve che ricordi. Se non lo fai accadranno cose brutte a me e al pianeta. Ti prego, pensa. Ricordi il Giardino?"
Diciamo che a questo punto ne traspare che Steven alla fine ha imparato la lezione da quella stronza di sua madre. E' così concentrato sul ripristino della sua vita perfetta da non rendersi conto dell'egoismo che traspare da queste parole (stai soffrendo ma chisenefrega, mi servono i tuoi ricordi). E non sta parlando alla villain di prima armata di falce di Sailor Saturn e pronta a fare una strage, ma a una gemma disperata.
E chi fa questo discorso è il tipo di cui decantavano l'altruismo a inizio film.
Nonché quello che ha passato l'ultima 40ina di minuti a rimbalzare inutilmente a destra e a manca mentre l'iniettore continuava a sputare veleno nel terreno riuscendo a ridare la memoria solo ad Amestista, che in questo film riesce ad essere addirittura più inutile del solito, e a Perla, che fornisce delle informazioni a dir poco fondamentali, ovvero "Spinel era la compagna di giochi di Rose, stavano insieme nel Giardino".
Grazie, Hermione: che Spinel fosse legata all'infanzia di Rosa sapevo dirglielo anch'io, bastava ascoltare la canzone di presentazione del villain che canta all'inizio...

Comunque, Spinel nel sentir nominare il Giardino si teletrasporta lì con lui, facendo un po' di luce sul suo passato e sui motivi che l'hanno portata a covare tanto rancore nei confronti di Rosa, della Terra e del futuro perfetto di Steven.
Beh, non so, riverniciato, con qualche fiore, un paio di cuscini vivaci...!
Spinel era la compagna di giochi di Rosa, la sua "migliore amica".
Passavano il tempo insieme nel Giardino, un luogo costruito solo per loro due, e all'inizio si divertivano molto insieme ed era l'unico luogo in cui Rosa era felice: poi ha cominciato a sognare di andare lontano, su una colonia tutta sua con Blackjack e squillo di lusso. Quando viene accontentata e le viene data in dono la Terra Spinel da brava compagna di giochi vuole seguirla, ma Rosa non è dello stesso avviso.
Stufa di lei la abbandonerà con l'inganno.
Comincia a questo punto la straziante Drift Away, sul cui testo bisogna concentrarsi un attimino perché è il punto focale di tutta la situa:
🎵"Here in the Garden let's play a game,
(Qui nel giardino gioca con me)
I'll show you how it's done:
(ecco come si fa)
here in the Garden stand very still."
(resta qui ferma, è divertente)
"This'll be so much fun.."
(Questo mi piacerà)
And then she smiled, that's what I'm after:
(Poi ha sorriso, io lo speravo)
a smile in her eyes, the sound of her laughter.
(ed è quello che io desideravo)
Happy to listen, happy to play,
(giocare insieme, quanta magia)
Happily watching her drift away🎵
(stare a guardarla volare via)
La resa italiana fa un po' perdere senso del testo: in orinale Spinel racconta di come letteralmente sia stata creata e viva per divertire Rosa, quindi quello che le dava uno scopo era renderla felice, e se a renderla felice era stare ferma immobile nel Giardino per 6000 anni lo avrebbe fatto con gioia. In cambio di tutta questa devozione però è stata gettata via con noncuranza una volta diventata noiosa.
Di nuovo, parliamo di Rosa, tutto regolare.
C'è passata anche Perla lungo questo sentiero infarcito di merda, ma almeno lei viveva sulla Terra con altre gemme con cui interagire, e aveva pur sempre l'amara consolazione di potersi occupare del figlio di Rosa.
🎵 Happily waiting all on my own under the endless sky:
(Poi aspettare sola così in quell'oscurità)
counting the seconds, standing alone as thousands of years go by
(Passano gli anni e sembra che trascorra un'eternità)
happily wonderin' night after night "Is this how it works? Am I doin' it right?🎵
(Ma poi mi chiedo è così che funziona, è questo che è meglio per me?)
Questa strofa fa un po' schifo e si stravolge totalmente il senso dell'originale, dove lei non sta cominciando a chiedersi se è così che funziona (cosa non funziona, l'amicizia?), perché ancora non ha messo in dubbio le parole di Rosa. Questo accadrà solo nel momento in cui ascolta il messaggio di pace a reti unificate di Steven, quando finalmente capirà di essere stata tradita e abbandonata mentre Rosa si faceva una sua vita con nuove amiche su un nuovo pianeta, lontano da lei. Qui sta solo chiedendosi se sta facendo bene il gioco di Rosa, se Rosa non stia tornando perché lei lo sta facendo male.
In pratica, Spinel si dà la colpa della sua assenza.
🎵 Finally something, finally news about how the story ends:
(poi finalmente la novità, qualcosa di nuovo c'è)
she doesn't exist now, survived by her son and all of her brand new friends...
(esiste suo figlio ma lei non c'è più, le sue amiche a fianco a sé)
Isn't that lovely? Isn't that cool? And isn't that cruel And aren't I a fool to have
(Ti sembra giusto? Che ironia. Che scelta assurda e sciocca la mia)
Happily listened, happy to stay
(Voler giocare insieme, quanta magia)
Happily watching her drift away.🎵
(starla a guardare che vola via)
Straziante il particolare di lei che si libera (letteralmente) dal terreno a cui si è fusa a forza di stare immobile nel punto che le aveva detto Rosa per 6000 cazzo di anni.
NB: Steven è accanto a lei.
Ascolta tutta la canzone e sembra anche discretamente tristanzuolo ed empatico, al punto da risolvere immediatamente col potere dei pipponi retorici a ritmo di musica (cosa che lo ha reso famoso nell'universo) l'ennesimo problema creato con leggerezza da sua madre ("Quello che ti ha fatto mia madre è assurdo.... Cioè, non così assurdo"): e devi andare avanti, ricominciare daccapo, troverai un amico sincero a cui aprire il cuore, prima o poi. Però intanto torna con me sulla Terra e ferma quel fottuto iniettore, per favore, sarebbe una cosa molto amichevole da parte tua...
Il duetto Found li vede armonizzare insieme per la prima volta, segno che sta cominciando a crearsi una sintonia tra i due: ma il cliché del fraintendimento forzato è in agguato...
🎵 "Someday, Somewhere, Somehow You'll love again:
You just need to find someone.
Someone who treats you better, someone who wants you around.
Someday, Somewhere, Somehow, you're gonna be found."
"Today, right here, right now
I already feel found🎵
In pratica Steven torna principessa Disney e pretende di risolvere un trauma vecchio 6000 anni con un minuto di melodia prospettandole un futuro vago e lontano pieno di amici sinceri, amici che Spinel merita: l'altra, in quella divorante brama di amore che la corrode, capisce che è Steven che si sta offrendo di essere l'amico che sua madre non è stata.
Già si sente trovata, e capita.
Di nuovo, a Steven il campanello non suona: di nuovo, è talmente abbagliato all'idea di salvare la situa da non accorgersi della fragilità di questa tregua con Spinel.
"Grazie, Spinel..."
"Oh, niente... questo fa un'amica!"
Una volta spento l'iniettore poi Steven si affaccenda in altro.
Corre dalle vecchie amiche e comincia a pensare a tutti i problemi da risolvere per rimettere le cose al loro posto: e il fatto che, giusto per non farci mancare nulla, proprio adesso salti fuori attivata per errore da Garnet la falce resettatrice fa sbroccare definitivamente la nostra figlia dello slapstick, convinta ora più che mai che Steven sia una persona falZa, che volesse usarla per poi resettarla e gettarla via.
A questo punto riattiva l'iniettore e prende in ostaggio Garnet la quale nel sentire la parola "verità" ha lo stesso tipo di riflesso pavloviano dei Diamanti quando vedono qualcosa che gli ricorda Rosa, e recupera definitivamente la memoria ci regala un'altra canzone: a questo giro una ballad che mi ha fatto un paio di coglioni e mira a ricordarci che è l'amore a farci affrontare tutte le avversità della vita, True Kinda Love.

Certo, Steven avrebbe potuto dimostrarle che si sbagliava in modo molto semplice, ovvero distruggendo la falce davanti ai suoi occhi (cosa che farà letteralmente 2 minuti dopo: ma lo fa quando Spinel ha già in ostaggio Garnet quindi prende il suo gesto solo come l'ennesimo modo di dimostrarle quanto Garnet sia una vera amica che merita simili sacrifici), ma a quel punto sarebbe finito il film e il minutaggio non è mica cotica.
Spinel sbrocca definitivamente e accelera la fuoriuscita del bioveleno: se da un lato questo è un bene perché in questo modo il veleno non andrà a diffondersi troppo lontano condannando in maniera definitiva l'intero pianeta, dall'altro Beach City diventa un inferno color rosa fosforescente, costringendo le gemme a lasciare il campo di battaglia in una corsa contro il tempo per evacuare i cittadini nei dintorni e portarli in un luogo sicuro.

Tocca a Steven, rimasto solo e ormai esausto, affrontare Spinel sulla cima dell'iniettore, chiarirsi con lei ma soprattutto trovare il proprio tassello mancante, quello che ancora gli impedisce di riavere i poteri nonostante a suo dire avesse sistemato tutto con il ritorno delle sue amiche.
Proprio essere messo alle strette da Spinel gli darà la risposta:
"Io non capisco! Perchè non mi tornano i poteri?! Eppure sto rivivendo tutte le cose orrende che mi sono capitate: una gemma che non conosco vuole annientarmi, sto pagando per degli errori commessi in passato da mia madre, fatico a usare i poteri e il mondo sta per finire. Qual è il pezzo che mi manca?! Questa qui è la storia della mia vita!"
"Ti prego, dimmi che è uno scherzo. Come ha fatto un perdente senza poteri come te a diventare il salvatore della galassia?"
"... Sono cambiato."
La risposta quindi è il cambiamento.
Invece Steven ha lottato con le unghie e con i denti fin dai primi minuti di film per mantenere il suo lieto fine perfetto e immutabile (perfetto per lui ma evidentemente non per Spinel), per far restare le cose com'erano, e il risultato è stato assumere per tutto il tempo atteggiamenti di chiusura ed egoismo nei confronti del mondo e di chi lo circondava: si pensi al blando tentativo di non far andare Connie al campo spaziale, il perdere tempo a far recuperare la memoria alle Gemme invece di concentrarsi sulla sola Perla o sulla stessa Spinel per salvare il mondo, o il modo in cui ha ignorato la richiesta di aiuto di Spinel solo pochi minuti prima. Quello di Rebecca Sugar è un atto di accusa verso chi per salvaguardare il proprio nido sicuro si chiude a riccio diventando ottuso e cieco, e finendo con l'ignorare che vivere vuol dire cambiare ed evolversi, e che la pace non è una condizione statica ma va difesa e preservata a costo di immensi sacrifici.

Comprenderlo permetterà a Steven di riavere finalmente i suoi poteri, smettere di farsi usare da Spinel come punchingball ma soprattutto di parlarle davvero col cuore per cercare di mettere fine al suo dolore, a questo giro perché vuole davvero il suo bene e non per tornare a farsi la sua vita perfetta.
Ora le tende le braccia in segno di amicizia e la spinge a desiderare un cambiamento, che deve partire da lei. 
🎵 You can make a difference, You can make it right
You can make it better, We don't have to fight
You can make an effort starting with tonight
'Cause you, You can make a change🎵
Ma di nuovo i due non riescono a capirsi fino in fondo (anche se a questo giro sono sulla buona strada: Steven è seriamente intenzionato a capire Spinel): quello che per Steven riesce naturale, ovvero cambiare in meglio, per altri non è così immediato.
Ad altri occorre un lungo e duro lavoro su se stessi per essere persone fiduciose, aprire il cuore al prossimo e diventare degni di un'amicizia sana con persone che non ti mettono su un piedistallo o ti abbandonano alla prima occasione, ma con cui camminare da pari, fianco a fianco.
Spinel non è una cattiva persona, ma proprio non riesce a cambiare in meglio: tutte le volte il dolore e il rancore subito hanno il sopravvento, incattivendola e rendendola sempre più sfiduciata e cattiva nei confronti del prossimo. Il cambiamento insomma c'è già stato, ma in peggio, e non sono cose che si risolvono dall'oggi al domani, di certo non con una canzoncina.
"Una volta non ero abbastanza per Rosa, ma adesso non lo sono per nessuno."
E sarebbe stato bello vedere alla fine di questo doloroso ciclo di redenzione Spinel perlomeno provare a ricominciare davvero daccapo abbandonando Beach City in cerca del suo posto nel mondo (un po' come è successo con quell'altra disagiata sociopatica di Lapis, che ovviamente è uno dei miei personaggi preferiti), cosa che forse sarebbe potuta accadere se non fossero arrivate le tre dementi di diamante, passate di lì ad mentula per trasferirsi sulla Terra con il loro adorato Steven, salvo poi cambiare immediatamente idea perché la Terra è disgustosa.
Non appena vedono Spinel scatta un colpo di fulmine.
E' di colore rosa! Devono assolutamente portarla sul loro pianeta, darle una stanza nel loro palazzo e adorarla, perché è la ex compagna di giochi di Rosa e le sue buffonate le divertono molto (avendo l'umorismo di bambini di 5 anni).
🎵"Just let us adore you:
Yes, we know that you're not her, but you were hers
You know what it meant to love her
And you remind us so much of her"

Spinel: "Today, right here, right now I'll love again:
I've already found someone." 🎵
E cazzo no.
Abbiamo passato una fottuta ora e mezza ad affrontare l'arco di redenzione di Spinel, che era l'unica cosa che mi ha tenuta un pelo sveglia in mezzo a un mare di spiegoni, ci ha rotto la minchia con l'amicizia tossica, unilaterale e manipolatrice tra lei e Rosa e il suo happy ending, il modo che ha di ricominciare da zero col beneplacito del protagonista è metterla in mano a tre squilibrate genocide passate di là per caso che la trovano irresistibile solo perché ricorda loro qualcun altro?
La stessa tipa che l'ha usata e abbandonata, tra l'altro.
Dall'altro lato Spinel dimostra di non aver capito un cazzo di tutto il discorso cuore a cuore avuto con Steven nell'ultima mezz'ora, il desiderio di cambiare in meglio, il bisogno di lavorare sui suoi rapporti con gli altri prima di poter essere sua amica, viaviavia se ne va tutto a fanculo: già sente riempirsi il cuore d'amore per tre persone in tutto e per tutto identiche a Rosa.
Gente che ha buone probabilità di usarla e poi stufarsi di lei, esattamente come hanno appena gettato alle ortiche il loro proposito di vivere sulla Terra con Steven solo perché il pianeta puzza.

IN CONCLUSIONE
Questo film mi provoca emozioni contrastanti.
Alla fine dei giochi ho trascorso un'ora e venti abbastanza piacevole: le canzoni sono orecchiabili (alcune davvero splendide, e da amante del musical una bella colonna sonora che faccia venir voglia di cantare mi mette sempre di buonumore), certe scene divertenti, le animazioni (specie le scene di combattimento gommose di Spinel, che sono proprio belle) certe tematiche carine e il drama dosato al punto giusto. Se escludiamo il finale dell'arco narrativo di Spinel che fa cagare il suo personaggio non era male, anche se sono di parte visto che mi piace quando Rosa smette i panni della leader caritatevole amante della giustizia. 
Ma mi è entrato nel cuore? No.
Perché la verità è che a conti fatti non è né carne né pesce.
Buona parte del film si propone come una parentesi tra una serie e l'altra, da un lato uno spiegone gigante di concetti già affrontati alla nausea, cosa che probabilmente serve alla produzione a preparare una generazione di piccoli spettatori adoranti alla nuova serie, e dall'altro spizzichi e bocconi di cose nuove lasciate sullo sfondo, ami a cui i vecchi fan si spera abbocchino.
Imperdonabili il finale dell'arco narrativo di Spinel, che si ritrova praticamente al punto di partenza, e la fusione-fanservice tra Greg e Steven, un momento importante gettato ai maiali e ridicolizzato: da uno show come Steven Universe che su certe tematiche ci ha edificato la lore, sono scivoloni su cui da fan di vecchia data non posso transigere. A questo punto si rende necessaria la visione della nuova serie sperando che, come sempre, Rebecca Sugar possa stupirci e soprattutto possa farmi ricredere su questo paio di mie pesanti perplessità.
Nel caso anche io, come Steven, sarò pronta a cambiare opinione.

Giudizio finale:
Un film gommoso dal cattivo gommoso prodotto da diamanti gommosi.
Carino e a misura del suo target, un buon ripasso per chi si è perso qualche episodio per strada, inutile per lo spettatore attento.

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