Anno: 2019
Regia: Chad Archibald
Sceneggiatura: Chad Archibald, Jayme Laforest
Cast: Aidan Devine, Ava Preston, Jess Salgueiro
Premesse:
Frutto del mio goloso grufolare nella terra di confine tra la grande distribuzione horror e le porcate amatoriali, I'll take your dead è l'ultima fatica del regista Chad Archibald, capo e co-fondatore della casa di produzione canadese Black Fawn Films.
La formula di questo frammento di cinema indipendente è la solita: pochi soldi ma tante idee, buone intuizioni ma resa altalenante, distribuzione di merda e preghiere a Padre Pio per far arrivare qualcosa in Italia che non provenga dalla BlumHouse.
Infatti non c'è arrivato, tranquilli.
DUE RIGHE DI TRAMA
C'è crisi anche in America, e ognuno sbarca il lunario come può: c'è chi si spacca la schiena in fabbrica, chi trova due o tre lavori più o meno onesti che permettano di arrivare a fine mese, e chi come il nostro protagonista non riuscendo a mantenere la figlia allevando bestiame da macellazione arrotonda con un'attività secondaria, ovvero macellando cadaveri per conto della malavita della zona.
William (Aidan Devine), questo il suo nome, è una specie di figura mitologica per le bande della zona che parlano con timore e reverenza di questo pazzo che nell'ambiente chiamano "Candy Butcher" (il macellaio delle caramelle, perché "per lui il sangue è dolce" e ci si è fatto il bagno per anni). Queste informazioni ci vengono fornite da un gruppo di ragazzi di una banda che, fermi davanti a una vecchia fattoria in mezzo al nulla, sono evidentemente in procinto di richiedere i suoi servigi.
La paura è palpabile.
La tensione si taglia con il coltello.
Candy Butcher è pericoloso, è un disturbato, bisogna fare attenzione, blablabla.
... Seh, vabbè, è arrivato Leatherface2. |
Dopo la morte della moglie causata dalla leucemia e una serie di sfortunate congiunture economiche resta solo ad occuparsi della figlia Gloria (Ava Preston) e non trova altro modo di tirare avanti che iniziare la sua carriera nel mondo del riciclaggio del materiale organico.
Ormai il gioco però è andato troppo oltre.
Non solo William non può più tirarsi indietro a causa dei ricatti e delle minacce della malavita del posto, ma ha talmente invischiato la figlia in questo perverso circolo vizioso che è la sua vita, facendone addirittura la sua aiutante, da averne minato la psiche: la dodicenne infatti non solo ha la freddezza di una giovane Anassarete e ritiene perfettamente normale vivere in una vecchia casa in culo ai lupi (non la si vede mai andare neanche a scuola, però ogni tanto William la porta a prendere il gelato, core de papà) e smembrare e sciogliere cadaveri nell'acido, ma con una trovata per nulla abusata nel genere vede anche i fantasmi.
E non nel senso che quello che fa la tormenta, vede proprio fisicamente i morti.
Il wannabe Bruce Willis e la bambina che vede la gente morta. Shyamalan, perdonali... |
Uno dei tre cadaveri, una ragazza di nome Jackie (Jess Salgueiro), è molto meno morto di quanto non sembri; a questo punto William, che è una brava persona, decide di narcotizzarla, ricucirla alla buona e legarla al letto, dimenticandosi però di spiegarle per bene e con calma la situazione e rassicurandola sul fatto che non le verrà fatto alcun male, con l'unico risultato che questa poveretta n'altro po' se non muore per le pallottole muore d'infarto. Insomma, pure commedia horror degli equivoci.
A questo film non manca nulla.
... Ma tranquilla un cazzo! |
*
IMPRESSIONI SPARSE
I'll take your dead è un film con idee buone ma poco chiare.
A suo favore va detto che tenta di non seguire la via dell'horror classico ma mercola insieme molti generi diversi di fondo che contribuiscono a rendere la trama più intrigante e a conferire un discreto spessore psicologico ai tre protagonisti.
A suo sfavore il fatto che lo faccia male.
Il film è un po' splatter, un po' paranormal, un po' gangsta ma soprattutto un thriller psicologico che affronta il rapporto al tempo stesso tenero e malsano tra un padre costretto a fare cose orribili per bisogno e una figlia che isolata com'è sempre stata dal resto del mondo non ha modo di rendersi conto di quanto sia disturbata la sua vita finché non entra nella sua vita un elemento di disturbo, rappresentato da Jackie.
Una ragazza che all'inizio Gloria avrebbe ucciso senza rimorsi ritenendola una minaccia (ma poi diventa subito una tenerella che ha paura dei fantasmi e vuole dormire con la nuova arrivata, tranquilli). Una ragazza che praticamente fino alla fine, quando avrà bisogno dell'aiuto del Candy Butcher per aver salva la ghirba da parte di chi credeva amico, diventerà amica di questa bambina non per sincero affetto ma solo perché cerca di conquistare la sua fiducia e fuggire dalla casa di Candy Butcher, il tipo che (ogni tanto val bene ricordarlo visto che abbiamo sempre di fronte il solito pezzo di pane che sogna solo di portar via la sua bambina da tutto questo orrore) ti tritura le ossa e le usa per farci il pane, che ti spalma il liquido oculare sui toast tipo marmellata e beve il tuo sangue come EstaTe, blablabla. Che in realtà è una cosa anche abbastanza logica da fare da parte di Jackie se nessuno le spiega perché diamine sia legata a un cazzo di letto e nessuno la rassicura davvero sul fatto che non le verrà torto un capello.
Drama degli equivoci in a nutshell |
Donne unite dal ciclo e papino che sventra i cadaveri ma si vergogna di parlare di assorbenti con la figlia, poco poco cliché.
La parte gangta è scontata di suo (serio, avevo intuito tutti i colpi di scena praticamente da subito), ma il podio lo vince a mani basse la parte paranormal: non solo è confusa e stronza di suo (con queste presenze che a volte spaventano Gloria, a volte le sussurrano teneramente all'orecchio e a volte sono esseri dotati di un pudico rossore incandescente), ma alla fine diventa anche la chiave per la risoluzione del problema.
Proprio a causa di questa cocciuta insistenza nel dare al film le sfumature ghost story che vanno di moda ora, la fine del film è un crescendo di stronzate che non ci si crede (non che prima fosse la sagra delle costruzioni psicologiche impeccabili ma almeno vedere interagire quei tre era più interessante di un fantasma che butta un tizio tra le fiamme con un rutto poderoso). La gang di 4 stronzi in croce che abbiamo visto all'inizio infatti scopre che Jackie è ancora viva e torna a casa di Candy Butchet per risolvere la situa. Perché Jackie sia così fondamentale che muoia non è che si capisca molto, ma diamo per buono che il suo fidanzato è un pezzo di merda e stop.
Please, Candy Butcher-sensei, be gentle... |
Gloria e Jackie però ormai sono amichette di ciclo e William non è disposto a farla uccidere così come niente: comincia una lotta senza esclusione di colpi a cui prendono parte anche gli spettri degli uomini che sono stati uccisi e portati da William, che sono spinti dalla vendetta o dal desiderio di proteggere Gloria, che cazzo ne so. E a fine film, mentre Gloria tira le somme con l'immancabile monologo interiore sul fine che giustifica i mezzi, ci tengono anche a farci vedere quanti spettri ci sono nella casa del mitico Candy Butcher, l'uomo di fronte a cui i criminali tremano, il pazzo che per anni ha fatto il bagno nel sangue dei suoi nemici e si è grattato la schiena coi loro femori, blablabla...
Nove. E nel film ne avremo visti 2.
Penuria di comparse di colore e latine in Canada. |
IN CONCLUSIONE...
I'll take your dead a dispetto di tutti i suoi difetti resta comunque un qualcosa di un po' diverso nel panorama horror classico e un film in cui il regista ha messo amore e impegno: le premesse psicologiche sono intriganti, la fotografia è angosciante e cupa quanto basta e il cast si impegna a dare credibilità al tutto (almeno finché non buttano tutto di fuori con i fantasmi incazzati, ma a quel punto nemmeno Adam Driver avrebbe potuto metterci una pezza): Devine scatena a più riprese la crocerossina che è in me con quell'aria da Bruce Willis che ha preso troppi colpi sotto la cintola dalla vita e la Preston che non mi irrita troppo con faccette e vocine lagnose.
Certo, sul finale un po' meno melassa non sarebbe guastata.
E sarebbe stato carino pure evitare la solita confraternita all'estrongeno sul ciclo mestruale: anzi sarebbe stato molto meglio per una cazzo di volta far vedere un padre prendere da parte la figlia e parlarle senza imbarazzi o senza fuggire a gambe levate dal bagno del momento in cui una bambina diventa donna. So che non è una cosa normale e sana come smembrare cadaveri, ma poteva farcela.
No, che senso! Lu sangue! |
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