Autore: Neal Shusterman
Traduttore: L. Tomasich
Edizione: Mondadori, copertina rigida, 360 pagine
Anno: 2020
Euro: 20,00 | Ebook: 10,99
Premesse:
In un episodio dei Griffin, la serie di Seth McFarlane, la Morte ha un incidente a casa dei protagonisti, si rompe una gamba e per qualche tempo rimane allettata sul divano del soggiorno, impossibilitata quindi a fare il suo lavoro.
Di fatto, la gente non muore più e quando la cosa viene inevitabilmente scoperta il mondo precipita nel caos.
E' Peter a dover indossare i panni della nera signora e dimostrare alla gente che la Morte è ancora viva e vegeta attiva e operante, e per dimostrarlo al mondo dovrà uccidere l'intero cast di Dawson's Creek.
Il libro di Neal Shusterman riesce ad essere ancora più demenziale di così.
*
DUE RIGHE DI TRAMA
Siamo in Midmerica (precedentemente nota come America) un futuro in cui la morte, la povertà, la guerra e ogni malattia nota all'uomo sono state debellate. A governare il pianeta in questo futuro solo apparentemente perfetto è un'intelligenza artificiale onnisciente, il Thunderhead (precedentemente noto come Cloud - sì, lo spazio di archiviazione personale su cui passiamo i file per non andare in giro con 900 chiavette USB).
Ma se nessuno può morire è vero anche che i bambini continuano a nascere e questo causa un inevitabile problema demografico dal momento che anche se il Thunderhead è onnisciente e il cibo viene sintetizzato artificialmente le risorse non sono comunque infinite. Per gestire il problema entrano in gioco le Falci, esseri umani che vengono addestrati fin dalla giovane età a togliere la vita (o spigolare) agli esseri umani "di troppo" secondo percentuali e quantitativi molto rigorosi (poi vedremo quali).
La storia segue le vicende di Citra Querida Terranova e Rowan Damish, due ragazzi che per aver dimostrato eguale coraggio, onestà e compassione in presenza di una Falce (entità che per ovvi motivi sono molto temute e rispettate all'interno del romanzo) vengono presi come apprendisti da Maestro Faraday, affinché uno dei due alla fine di un percorso di addestramento diventi non un assassino ma una macchina di morte giusta e compassionevole.
Nessuno dei due inizialmente è convinto di essere la persona adatta a ricoprire questo ruolo, l'idea di togliere non una ma infinite vite per i secoli a venire li ripugna (Citra ha accettato solo perché diventare Falci garantisce l'immunità dalla spigolatura a tutta la famiglia e i genitori avrebbero voglia di vivere vogliono proteggere il tenero fratellino della protagonista; Rowan, la quota passato-triste della storia, penso sia solo felice di schiodare da una scuola che lo bullizza e da una famiglia di 9 figli che lo ignora), ma la storia deve proseguire e non c'è tempo per le cazzate come le remore etiche: in nemmeno due capitoli accompagnano Faraday durante le spigolature, studiano arte e filosofia del periodo pre-morte, si allenano, cucinano, lucidano le armi e sono già in competizione amichevole per diventare la Falce migliore che c'è. Le riserve morali sono state buttate nel water insieme a ogni parvenza di costruzione caratteriale interessante.
Dramatization: Ragazza, ragazzo e cupo mietitore al seguito. |
Ma fosse tutto così semplice la storia sarebbe finita subito: per gli apprendisti sono previsti tre esami nel corso dell'anno di prova al Conclave, il raduno delle Falci. La prima prova è per entrambi un fallimento dal momento che Citra non risponde sinceramente a una domanda posta da Madame Curie, una delle Falci più antiche e rispettate del Midmerica, e Rowan sbaglia apposta perché sembra che vincere non gli interessi.
Allora che minchia ci fa lì, di grazia?
Problema ulteriore e molto più pressante è che si scopre solo ora che Maestro Faraday ha fatto il furbino, dal momento che alle Falci è consentito addestrare un solo apprendista per volta. La soluzione parrebbe banale: visto che Rowan non ha tutta questa voglia di vincere può mollare spontaneamente e lasciar continuare la sola Citra. Invece no, troppo facile. Maestro Goddard, un cattivo tagliato con l'accetta che pratica spigolature di massa insieme al suo gruppo di fedelissimi stronzi quanto lui con un sadismo degno dei cattivi di Kenshiro, propone una simpatica trovata: Maestro Faraday potrà tenere entrambi ma alla fine dell'anno il vincitore dovrà spigolare il perdente. E per essere entità che non uccidono per noia o piacere ma per una missione di mantenimento dell'equilibrio si mostrano un po' troppo divertiti all'idea di far lottare fino alla morte due ragazzini. Sembra che per Citra e Rowan ci sia poco da fare: Rowan continua a volersi immolare come un Gesù Cristo per far vincere Citra anche se la posta in gioco è la morte perché (sorpresa sorpresa!) Citra gli piace, Citra non ha intenzione di fasciarsi la testa prima di essersela rotta. A questo punto la situa viene smossa da Maestro Faraday che decide di suicidarsi, o almeno così sembra, di modo che i suoi apprendisti siano liberi da qualsiasi vincolo nei suoi confronti e permettere loro di tornare a casa senza doversi scontrare fino alla morte.
Di nuovo, troppo facile così.
A Goddard piace talmente tanto la sua idea della spigolatura dell'apprendista perdente di Faraday che decide magnanimamente di prendersi in carico i due: Madame Curie però, nonostante non abbia mai preso un apprendista in tutta la sua lunga vita si offre di addestrare Citra perché è specialissima. E a questo punto visto che ogni Falce ha un solo apprendista perché questa gara del cazzo è ancora in corso e a nessuno viene in mente almeno di ridiscutere i termini dell'accordo a un successivo Conclave?
Ah, boh...
Seguono pagine e pagine di inutile nulla in cui Madame Curie filosofeggia con Citra e Rowan ancora una volta se la prende in culo: quel sadico di Maestro Goddard infatti tra un festino in megavilla compie massacri disumani in barba alle leggi delle Falci e trasforma il nostro protagonista in una macchina di morte tutta muscoli, un uomo dalla volontà d'acciaio e dal fisico scolpito nel marmo che la specialissima Citra possa amare in vista della romance inevitabile come le tasse e la morte.
E mentre il giorno dello scontro tra Citra e Rowan si avvicina non possiamo fare altro che chiederci:
Maestro Faraday si è davvero suicidato?
Rowan diventerà una brutta persona per colpa di Goddard?
Chi è Esme, una bambina che Goddard sembra tenere in grande considerazione?
Ma soprattutto, era davvero necessario allungare la broda per tre libri con cazzate su cazzate quando ne sarebbe bastato uno per chiudere tutte le sottotrame?
*
IMPRESSIONI SPARSE
In un'intervista Shusterman afferma di aver avuto l'idea per Falce domandandosi cosa sarebbe accaduto in una distopia in cui il male trae origine dal fatto che va tutto bene.
Un'idea veramente nuova.
Considerato poi che "va tutto bene" qui è un concetto parecchio relativo.
Parliamo di un'utopia nata letteralmente da un atto di violenza, dall'uccisione di quei capi di stato, criminali, industriali che si rifiutavano di rinunciare ai propri privilegi per dare vita al sogno comunista del Thunderhead.
Fin dalle prime pagine di Falce poi vediamo che le cose non funzionano neanche un po', quindi va tutto bene un cazzo: fin dalle prime righe vediamo un'umanità impaurita e succube dei capricci di Falci che sembrano o asceti dei film di kung fu o concorrenti del Grande Fratello, famiglie disfunzionali o a dir bene indifferenti (perché l'autore evidentemente non è in grado di dar vita a un personaggio interessante se non gli appioppa aggratis il passato tristanzuolo), ragazzi che per combattere la noia si buttano dai grattacieli perché "tanto ti resuscitano", bullismo, egoismo, ipocrisia.
E' un mondo che non ha mai smesso di essere profondamente marcio, per citare un altro illuminato benefattore dell'umanità:
⮟⮟⮟
Questo libro ha tanti di quei problemi che non so da dove cominciare, quindi toccherà andare per punti sperando di non lasciare nulla per strada e al tempo stesso di non dare vita a un volume Treccani.
► Problema 1 - IL BACKGROUND.
Pigro e poco ragionato, come da programma.
Innanzitutto l'idea di un mondo senza morte (ottenuto come? Dimmi qualcosa di più invece di ficcare dentro a culo quei midichlorian mancati che chiami naniti) in cui la gente continua a figliare come conigli (la famiglia di Rowan ha 9 figli, per dire) non ha senso: sarebbe naturale che in un contesto in cui la morte non esiste ma esiste gente che ti ammazza quando vede che si è in troppi sul pianeta uno la smetta di fare figli o che perlomeno ne limiti il numero. Invece c'è gente che addirittura nel corso della sua vita si fa 3 o 4 famiglie con relativa e abbondante prole. Cioè questi sono riusciti a sconfiggere la morte ma non hanno i contraccettivi?
Il sogno bagnato di un pro-life.
Le uniche creature millenarie che concepisco |
Il Thunderhead invece di delegare una cosa delicata come la gestione della morte umana alla stessa specie a cui aveva appena tolto l'autodeterminazione politica ed economica proprio perché non era in grado di gestirsi in maniera giusta ed equilibrata avrebbe potuto semplicemente impedire alla gente di fare figli o organizzare inseminazioni controllate per compensare le sporadiche perdite e la situazione si sarebbe risolta senza tutto 'sto troiaio.
Shusterman a questo punto ha dovuto tirar fuori un sistema complicato di quote-morte, statistiche, percentuali genetiche e tutta una serie di cazzate che dovrebbero giustificare quel delirio narrativo rappresentato dalle Falci e conseguenti spigolature.
Queste infatti non vengono eseguite scegliendo le vittime casualmente ma secondo rigide percentuali etniche, d'età, di sesso, varie ed eventuali, percentuali che (viene ribadito più volte e con convinzione) sono basate sul periodo pre-Thunderhead, che già di suo è una cazzata perché è come se io oggi volessi basarmi su statistiche e percentuali di decesso del periodo Medievale e uccidessi un bambino che non vuole mangiare la frutta a fine pasto perché in passato si moriva di pellagra. Shusterman si dimentica di notare (alla faccia del background ben costruito) che il progresso scientifico e culturale influenza anche natalità e mortalità: coi progressi della medicina si muore meno, o si muore per malattie nuove.
Col benessere si fanno meno figli.
Ha senso parlare di morti caucasici o latini o di colore in un mondo che non ha più le razze? Ha senso parlare di morti causati da guida in stato di ebbrezza se l'alcolismo non esiste più? Ha senso eliminare dai calcoli il suicidio* perché "non ci si suicida più"? In tutto questo casino il pensiero più sensato ce l'ha il cattivo che è convinto, come me, che tutto il sistema sia una boiata e vada cambiato.
Il fattore etnia è particolarmente infelice: nonostante in Midmerica non esistano più etnie ben definite ma una mescolanza di razze diverse (il trionfo del melting pot americano) è comunque necessario spigolare un determinato numero di caucasici, latini, asiatici e vattelappesca. Questo è calcolato in base a percentuali del corredo genetico che rappresentano una sorta di carta d'identità dell'individuo del periodo post-Thunderhead (ad esempio un personaggio può essere 25% caucasico, 15% latino, 20% asiatico, eccetera...): quindi l'autore ritiene che dai geni di una persona si possa capire l'appartenenza a una specifica razza, sperando che si renda conto di quanto sia profondamente razzista un discorso del genere alla base. Discutendone con un'amica è saltato fuori che questo modo di pensare è "squisitamente americano": il paese della libertà in cui, e cito, se tuo nonno è nero ti considerano nero e se vieni dal Brasile ti considerano latina anche se sei Gisele Bundchen.
* La questione del suicidio è fumosa: secondo Shusterman la gente non si suicida più perché i naniti ti impediscono di essere triste (al di là dell'ignoranza di ricondurre il gesto del suicidio a una vaga tristezza curabile come un raffreddore, subito dopo vediamo che Madame Curie afferma di essere in grado di riconoscere lo sguardo della gente stanca della vita) e qualsiasi tipo di morte fisica è comunque reversibile. Però dopo ti dicono che se muori bruciato non puoi essere riportato in vita, e Madame Curie racconta a Citra di una donna che è andata a casa sua a supplicarla di farla morire.
Quindi tecnicamente il suicidio non solo è contemplato ma è possibile, basta andare un po' distante dai grandi centri abitati e darsi fuoco con un reagente che ti ammazzi prima dell'arrivo dei droni-pompieri (che saranno anche veloci ma mica si possono teletrasportare nel deserto, per dire). Eppure sembra che la cosa sia impraticabile a meno che non si sia delle Falci (che evidentemente possono essere tristi e avere le remore di coscienza nonostante i naniti).
Anche dal punto di vista dell'organizzazione sociale e politica al lettore viene servito il nulla assoluto e quel poco che ci viene spiegato è confuso e stupido. Non si capisce niente dell'organizzazione sociale e politica Midmericana, figuriamoci di quella globale, con paesi come l'Amazzonia che può decidere a buffo di non far valere dei mandati di cattura internazionali perché prima le Falci straniere in vacanza ci andavano a spigolare senza permesso (??? Io boh).
● La gente sarebbe stata liberata dalla morte ma di fatto si muore ancora più a caso di prima grazie ai capricci delle Falci. Nonostante ciò la gente non sente più il bisogno di studiare storia, filosofia e arte perché a detta di Maestro Faraday sarebbero discipline nate in seno a un'umanità schiava della propria caducità, desiderosa di dare un senso alla propria vita in attesa della fine (sono discipline che invece fanno parte dell'educazione di una Falce, che deve comprendere a fondo la natura della morte). Questa riesce a essere una delle più grosse cazzate di questo libro, ed è una gara dura:
1) Il fatto che nelle prime pagine Maestro Faraday affermi in presenza del padre di Citra (uno storico) che la storia è una disciplina inutile perché "non c'è più nulla da scoprire nel passato" fa di lui un coglione.C'è sempre qualcosa da scoprire e sempre qualcosa da imparare da quello che è stato prima. Forse se qualcuno si fosse preso la briga di studiare la storia si sarebbe reso conto, per esempio, che falcidiare la gente usando statistiche di natalità e mortalità di secoli prima è una stronzata.2) La filosofia non mira a spiegare il senso della morte o a tranquillizzare l'uomo circa la propria caducità ma si interroga sul senso della nostra esistenza sulla Terra. L'immortalità umana non spegnerebbe il fuoco della conoscenza, perché che sia immortale o meno per il filosofo è importante conoscere il proprio posto nel mondo e la natura della realtà che lo circonda.3) Se ritieni che l'arte si riconduca solo alla morte e non incanali piuttosto la vita e il mondo che circonda l'artista non hai mai aperto un libro di arte in vita tua.
● Non ci sono razze ma si ragiona ancora per percentuali razziali.
● I naniti possono curare qualsiasi malattia tranne la ciccia: tra Esme che è cicciottella perché sta sempre a mangiare pizza (e per non meglio definiti "problemi genetici". Problemi genetici che i naniti dovrebbero curare senza problemi visto che riescono a resuscitare anche chi si butta dal 39esimo piano di un palazzo o a curare, per dire, la Corea di Huntington), le falci cattive che hanno qualche problema di peso e la vicina di casa di Citra che nonostante interventi su interventi continua a ingrassare perché ama mangiare abbiamo fatto il pieno di fat-shaming per un anno. Perché nel mondo di Falce i naniti riescono a guarire dalla depressione ma non dalla voglia di addentare un bombolone con la crema.
● Non esiste la povertà ma ci sono servitori e capi d'industria che possiedono aziende.
● Il Thunderhead ha eliminato ogni disparità di classe ma di fatto fin dalle prime pagine noi vediamo disparità al liceo (gli atleti e i loser bullizzati), in famiglia (Rowan ha coniato l'espressione ragazzo-insalata per indicare chi, come lui, è invisibile per i propri genitori) e nella vita di tutti i giorni (le Falci che fanno il bello e il cattivo tempo nella totale impunità vs. la gente comune che vive nel terrore).
Tra l'altro il Thunderhead dovrebbe avere il controllo totale sul mondo politico ed economico ma le Falci possono impunemente fare stragi di massa in laboratori di ricerca e grandi industrie mediche, o minacciare di spigolatura proprietari di aziende senza che ci si ponga il problema delle sfere di ingerenza. Al Thunderhead tocca parlare telepaticamente con Citra, che è specialissima.
Viene da sé che anche l'organizzazione delle Falci è delirante: da figure dignitose e maestose che dovrebbero incutere paura negli uomini ricordandogli che l'immortalità non esistono diventano o asceti o un branco di ridicoli pirla che si vestono d'oro e gioielli, arrivano in limousine, mandano saluti e bacini come Paris Hilton, si fanno corrompere, espropriano case, formano gruppetti e fanno un po' il cazzo che gli pare.
Cosa che diventa ancora più assurda se si pensa che di fatto una Falce sarebbe sottoposta a un Conclave (la cui organizzazione ricorda al massimo le riunioni di condominio) e in più ha l'obbligo di scrivere e condividere pubblicamente sul Thunderhead un diario della spigolatura (diari che nessuno guarda perché "la gente preferisce giocare o guardare gli ologrammi dei gatti"... Forse qualcuno dovrebbe visto che il cattivo a una certa ci ha praticamente scritto tutto il suo malefico piano di sovvertimento dello status quo).
● Ogni Falce uccide come vuole e molti anche con un certo gusto: manca un piano razionale con metodi di spigolatura pietosi e indolori da imporre a livello centrale, cosa che invece mi aspetterei da un sistema utopico in cui tutto va bene e retto da una AI onnisciente e giusta. Addirittura i rappresentanti delle case farmaceutiche e delle industrie belliche usano i Concili per piazzare qualche novità più o meno sadica alle singole Falci. Giusto alla fine si impedirà di praticare uccisioni con il fuoco quando dei pirla finiscono per ammazzarsi da soli.
Quindi la possibilità di praticarlo un controllo c'è.
● Il Thunderhead non può interferire nelle questioni delle Falci ma le falci possono impunemente fare delle stragi in centri di ricerca e industrie tecnologiche (causando danni non indifferenti) senza che scatti una qualche reazione a causa di quella che è un'esplicita violazione dei principi di non ingerenza.
● Non c'è un termine alla fine del quale una falce cessa la sua attività (di base, finché non si stufa sta lì) né controlli psicologici regolari per assicurarsi che il peso del decidere vita e morte degli esseri umani non vada a intaccare la sanità mentale del soggetto.
● Le nuove falci sono scelte, addestrate e giudicate a caso, secondo le preferenze dei loro maestri o da una commissione che ogni volta cambia e ogni volta valuta secondo criteri personali. Tra l'altro nell'ultima prova si capisce che una Falce può ritirarsi spontaneamente in corso di esame quindi ci si chiede perché non l'abbia fatto Rowan fin dall'inizio.
► Problema 2 - I PERSONAGGI.
Tralasciamo quelle macchiette imbarazzanti rappresentate dai cattivi bidimensionali che uccidono per mero piacere e che capiamo essere cattivi perché non sono belli, perché ai Concili fanno finta di essere criticati da ignoti per mettere a tacere l'opposizione e fare il cazzo che vogliono (cosa che fanno comunque), perché organizzano i festini in piscina e si vestono in maniera opulenta e appariscente.
Tralasciamo le quote cliché rappresentate da gente come il maestro di arti marziali YingXing (perché in un'epoca in cui la scienza riesce a sconfiggere la morte una Falce deve addestrarsi a menare, se no come le giustifichiamo le quasi 400 pagine di libro?) o dai Tonisti.
Tralasciamo le trovate da telenovela argentina come vecchi amori proibiti e figli segreti.
Tralasciamo pure la costruzione caratteriale schizofrenica coi personaggi che, come i genitori e il fratello di Citra, che diventano affettuosissimi o freddi come il ghiaccio a seconda delle esigenze di trama.
Citra è un'eroina che non si è mai vista nel panorama YA.
✔ E' coraggiosissima perché è l'unica che risponde a tono ad una Falce che entra in casa della sua famiglia, facendoli morire tutti di paura, per mangiare a sbafo mentre aspetta il ritorno di una vicina di casa da spigolare (sic!).
✔ E' belliXXima perché quando Maestro Faraday la invita a teatro per discutere con lei e Rowan del proprio destino di apprendisti Falci (scena che non ha altro scopo se non quello di far mettere in tiro la protagonista) ci si premura di specificare che quando indossa il suo abito buono "ne fu gradevolmente sorpresa. In un anno il fisico di un'adolescente cambia, ma ora l'abito che l'anno precedente le ballava un po' le calzava a pennello".
✔ E' stronza impertinente con l'empatia di uno sciacquone, come quando Rowan (uno che dà talmente poco valore alla propria vita da decidere da subito che contro Citra avrebbe perso) le confessa che la sua famiglia non ce l'ha molto in considerazione e lo hanno spinto a diventare apprendista Falce un po' per l'immunità e un po' per togliersi dai piedi un fastidio e lei replica: "Oh, poverino. Dovrei forse dispiacermi per te?".
Sì, cogliona.
✔ Nessuno la capisce. Nemmeno la sua famiglia, che le fa terra bruciata intorno quando lei, ora apprendista Falce (dietro loro insistenza tra l'altro), torna a trovarli.
✔ E' specialissima ma le hanno appioppato la presceltitudine contro la sua volontà. Non voleva diventare Falce, l'ha scelta Faraday e i genitori hanno insistito. Non voleva diventare oggetto d'amore da parte di Rowan, è irresistibile.
Non voleva diventare la prima apprendista mai esistita di Madame Curie, è stata scelta.
Non voleva essere predestinata a salvare il mondo, lo ha decretato il Thunderhead.
*
Rowan dal canto suo:
✔ Ha il passato triste: oltre ad essere bullizzato a scuola proviene da una famiglia molto numerosa che si dimentica della sua esistenza (invece i borghesi con 1-2 figli per nucleo familiare sono bravi), cosa che gli ha provocato un irritante complesso di Gesù Cristo che lo porta a decidere fin dall'inizio di essere carne morta per il bene di una stronza che non mostra per lui la minima empatia.
✔ Non è belliXXimo ma è simpatico finché non è degno di essere oggetto dell'amore della protagonista: nelle prime pagine è tutto un riferimento al suo essere gracilino e ai suoi abiti sformati (persino l'abito buono che indossa a teatro è troppo corto): tempo un anno e diventa Terminator.
✔ Ama una stronza.
✔ Non si può far mancare nella sua costruzione caratteriale la scena cliché in cui raggiunge una consapevolezza tutta nuova nel momento in cui vede morire un suo amico in circostanze tragiche, come nei film di guerra sul Vietnam. La scena della morte di Maestro Volta è di rara potenza comica involontaria: durante una spigolatura di massa al tempio Tonista Maestro Volta entra senza volerlo in una classe, dove un bambino gli si para davanti con un mano un diapason dicendogli che non gli fa paura visto che loro sono protetti dal Grande Diapason.
Volta giustamente massacra tutti due secondi dopo perché quando un uomo con una katana incontra un bambino con un diapason, il bambino col diapason è un bambino morto. Visto però che uccidere i bambini non si fa (cioè quei sadici a cui si accompagna Goddard non hanno mai ucciso bambini? Non morivano i bambini nelle statistiche pre-Thunderhead?) Volta si uccide per il dolore.
✔ E' il ribellino antieroe, una macchina di morte che lotta fuori dal sistema corrotto con la determinazione di una bestia.
✔ Anche a lui hanno appioppato la presceltitudine, ma meno.
► Problema 3 - L'INTRECCIO.
Visto quanto detto finora non stupisce che la storia, che si concentra praticamente tutta attorno all'interazione romance tra Citra e Rowan, sia incredibilmente sbrigativa e superficiale (ma al tempo stesso riesca ad essere una lunga e inesorabile martellata alle parti basse perché abbonda di filler per fare volume, come i party di Goddard, le partite a carte con Esme o Citra che fugge dalla legge ma dopo 2 giorni è tutto a posto, di modo da giustificare l'esistenza di una trilogia): tutto in questo libro che si spaccia per filosofico è moralmente bianco o nero. O sei uno stronzo che uccide per piacere o aspiri alla santità come Toki di Hokuto.
E i rapporti si sviluppano di conseguenza. A caso.
I due protagonisti un secondo prima sono reclutati a forza e con ripetute insistenze perché no, non possono pensare di togliere una vita con tanta leggerezza, la vita è sacra, le Falci fanno cacare e il secondo dopo (dopo due fusarate filosofiche e un giro in galleria d'arte virtuale) sono già belli carichi, hanno capito l'importanza di quel ruolo, hanno lanciato le remore etiche e morali dal balcone e sono pronti a dare il massimo per diventare Falci.
Un secondo prima lei non lo caca di striscio, poi lo ama.
Un secondo prima a Citra viene il dubbio che l'apprendistato con Goddard abbia cambiato in peggio Rowan (e volevamo farci mancare il drama degli equivoci?), quello dopo si resetta, lo ama e gli confida tutto quello che ha scoperto.
Un secondo prima lui è San Francesco amante di tutte le creaturine dell'universo e vorrebbe uccidere solo per necessità, quello dopo è una bestia assetata di sangue. O per usare le parole del testo: "Da una parte avrebbe voluto lasciarsi cadere in ginocchio e vomitare la colazione. Ma dall'altra moriva dalla voglia di ululare alla luna come un lupo."
Come ciliegina su questa torta di merda nulla nella trama avviene per una serie logica di avvenimenti legati a principi di causa-effetto ma per una sequela di deus ex machina pigri, perché se no il libro non va avanti e l'autore non aveva voglia di ragionarci troppo. Del resto le votazioni su Goodreads gli danno pure ragione.
*
IN CONCLUSIONE...
Falce è un libro di una bruttezza imbarazzante.
Il background sembra frutto di una sessione sbrigativa su Wikipedia (ci troviamo davanti un'utopia che non è un'utopia e una distopia che non è una distopia, qui mancano proprio le basi della narrativa, altro che della fantascienza), i personaggi sono cliché viventi che si muovono come marionette senza un nesso logico, i dialoghi sono superficiali, la trama sembra tirata fuori da una soap opera degli anni '80 (con una romance forzata, colpi di scena telefonatissimi e qualche sterminio di massa a caso coi lanciafiamme per tenerti sveglio) e meno parliamo della presunta filosofia di fondo meglio è.
Di base è la solita cazzata che vuole darsi arie di profondità, ed è questo a triggerarmi maggiormente. Questo, e il fatto che ancora una volta abbiano allungato la broda per esigenze editoriali al punto da trasformare una storia che avrebbe potuto benissimo concludersi in un volume solo nell'ennesima inutile trilogia che da noi Mondadori fa pagare la bellezza di 60 euro.
E' inoltre un libro che non potrebbe essere più americano di così, nel senso negativo del termine, con un autore convinto che il comunismo del Thunderhead in fondo in fondo faccia un po' cagare perché l'autodeterminazione è bella, che l'appartenenza a una determinata razza sia visibile dai geni, che tutto sia bianco o nero, che i ciccioni facciano un po' schifo, che fa riunire il Congresso delle Falci in un un palazzo che omaggia "l'antica Grecia e la Roma imperiale: le due culle della civiltà". Con buona pace del Rinascimento, della Dinastia Qin, dell'Impero Jemer, del Mesoamerica precolombiano e tutta una schiera di grandi e prospere civiltà del passato a cui dobbiamo molto che il figlio dell'aquila a testa bianca medio non sa manco dove stiano di casa.
Magari qualcosa verrà spiegato in seguito, magari a qualcos'altro ci si metterà una pezza nel corso dei due libri successivi e qualche pezzo della storia acquisirà un senso invece di essere una sequela di roba che accade a caso perché sì. Forse in qualche modo la storia si riprenderà fino a un livello vagamente dignitoso e questi poveri alberi non saranno stati trasformati in carta invano. Personalmente ritengo che la vita sia troppo breve per dare un'altra chance a Neal Shusterman e ringrazio il cielo di non aver contribuito alla mattanza delle foreste leggendomelo in digitale, almeno quello.
... E comunque c'è un solo Thunderhead che posso concepire,
lo stronzo col mantello de Gli Incredibili
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