mercoledì 13 gennaio 2021

[Recensione] THE LOOP - L'UMANITA' FINISCE QUI

Recensione del libro The Loop - L'umanità finisce qui di Oliver Benjamin
Titolo originale:
 The Loop
Autore: Oliver Benjamin
Traduttore: M. C. Scotto di Santillo
Edizione: Rizzoli, copertina rigida, 384 pagine
Anno: 2020
Euro: 18,00 | Ebook: 9,99

Premesse:
Non voglio girarci intorno: questo libro, l'ennesimo caso editoriale che ha scosso il mondo dello YA, mi ha delusa, annoiata e irritata. 
Non ai livelli di altri prodotti che oltre ad essere l'ennesima riproposizione di una storia scialba dal background dozzinale in cui si muovono personaggi bidimensionali fatti con lo stampino si propongono come profondi e pregni di significato ma quasi, dal momento che anche questo romanzo d'esordio di Ben Oliver non ci va per il sottile coi messaggi sociali "profondi e originali" e coi tentativi di risultare sconvolgente nei colpi di scena, con risultati decisamente deludenti.
Spendiamoci comunque due parole già che siam qui.

*

DUE RIGHE DI TRAMA

Le giornate all'interno del Loop, una prigione in cui vengono spediti i minorenni che si macchiano di crimini particolarmente esecrabili in attesa di raggiungere i 18 anni (età in cui si viene mandati al Blocco, la prigione dei bimbi grandi) scorrono sempre uguali per il nostro protagonista, il giovane Luka Kane.
Luka ha 16 anni ed è un ragazzo come tanti:
"Ho l'aria da ebete, svariate cicatrici spiccano chiare sulla pelle scura, il naso sembra più grande del solito e le orecchie mi sporgono dalla testa come i manici di un'anfora. Se fossi stato ricco mi avrebbero corretto queste imperfezioni con un intervento estetico ancora prima di nascere, ma sono un Regolare e perciòmi tengo il nasone e le orecchie a sventola, e le cicatrici che mi hanno procurato dopo. Tutto sommato non mi importa, la mamma diceva sempre che mi davano una certa personalità."
Però è tre ore che ci rompi le palle, forse un po' ti frega.
Questo gran tenerone, teniamolo a mente, si è macchiato di un crimine talmente orrendo da essere punito con la pena di morte e sta in una prigione lager in quasi completo isolamento da 737 giorni: la cosa non minerà in alcun modo il l'equilibrio psicofisico suo e dei suoi compagni.
Questo perché Lukas legge. 
Libri veri, di carta, ci tiene a specificare, non quelli elettronici che, e quando te sbagli, sono brutti e puzzano. 
"Ho ben 189 volumi impilati ai piedi della mia branda. C'è di tutto: dai western ammuffiti di trecento anni fa con le pagine ingiallite e il testo sbiadito fino agli ultimi libri stampati in massa risalenti al periodo in cui sono nato.
Riesco a finire un intero libro in un giorno se è appassionante. Ce ne sono alcuni che continuo a rileggere: le storie sono così intriganti e i personaggi così' ben descritti [a differenza di quanto accada qui, ndi] che faccio fatica a dimenticarli. Mi domando se fossero popolari all'epoca in cui sono stati stampati. Legami di sangue, Harry Potter, Vita di Pi e La mano sinistra delle tenebre per esempio."
Ma vaffanculo.
Mentre ci rende partecipi di avere tra le mani The Shining di Stephen King (autore che ovviamente gli piace molto) e ci fa un pippone originalissimo su quanto la lettura lo aiuti a evadere (hohoho!), ci rivela che quei libri arrivano da Wren, una guardia carceraria che incidentalmente è anche una giovane bionda mozzafiato e molto gentile di cui si è innamorato.
Wren è la quota umana di una prigione a gestione artificiale.
Dramatization:
Wren che porta il panino

Una che a pranzo ti porta il panino, fa due chiacchiere, ti spaccia libri (che  ormai costano un tanto al chilo, maledetta tecnologia!1!) e vestiti e il mercoledì notte per tre ore approfitta degli aggiornamenti di sistema della prigione per far sgranchire le gambe a un gruppo di prigionieri finiti per ragioni varie nel braccio della morte per minorenni che lei ha ritenuto abbastanza sana di mente e affidabile. Questa cazzata del tenere in libertà dei detenuti non voglio nemmeno commentarla, voglio che ci arriviate da soli. 
La presenza di una sola umana all'interno di una struttura a gestione totalmente artificiale viene spiegata nel libro come un modo di dare ai prigionieri una quota minima ma indispensabile di interazione umana, di modo che l'opinione pubblica non pensi che i prigionieri siano troppo maltrattati (ma se fanno le peggio robe nel disinteresse generale, ma piantiamola). Di fatto è un pretesto narrativo pigro creato da un autore incapace che altrimenti non avrebbe saputo come far uscire questi cretini di galera e portare avanti la storia.
Ci arriveremo.

Nella prima parte del romanzo la vita di Lukas (e la narrazione) scorre in modo ripetitivo, come d'altronde ci aspettiamo da una prigione che si chiama The Loop: Lukas si sveglia alle 7.30 in punto, mangia, legge, passa i suoi 45 minuti di ora d'aria a correre come uno stronzo nel suo spicchio di cortile mentre un tizio di nome Tyco Roth gli dà il ritmo con minacce di morte, mangia, legge, si fa risucchiare l'energia per alimentare la prigione e non pesare troppo sulle tasche dei contribuenti, legge, dorme. Il giorno 747 nel Loop arriva una nuova detenuta, una ragazza di nome Kina Campbell, a cui Lukas lancia un libro vero di carta da sopra il muro.
L'amicizia è ormai cementificata.
Dal momento in cui scopre che
Kina ha la pelle scura Luka capirà che ciò
che prova nei confronti di Sailor Venus
non è amore vero ma un sentimento nato
dalla gratitudine.
Scuffiarti per un'altra nera che conosci
da tre giorni e a cui hai prestato un libro
invece è sano e sincero. Okay.

A circa un quarto del romanzo qualcosa sembra cominciare a smuoversi: Wren è in ansia ma non sa spiegare riguardo a cosa, gli altri detenuti parlano di una guerra in corso e nonostante siano passati solo 3 mesi dall'ultimo Rinvio (una procedura medica scelta in modo casuale cui il prigioniero sceglie di sottoporsi ogni 6 mesi per ritardare la condanna a morte che pesa sulla sua testa) a lui e a tutti gli altri detenuti del Loop viene concesso di partecipare a un esperimento di massa.
Il gruppo A, che vi si sottopone per primo, al ritorno in cella impazzisce, cerca di uccidere i vicini di cella rimasti sani o si suicida in modo violento. A Luka e Kina, finiti nel gruppo B, serve che sia Wren a incitarli alla fuga perché inizino a sospettare seriamente che qualcosa non vada e a cagarsi addosso.
Arriva il giorno dell'esperimento per il gruppo B.
Una guardia si dimentica di chiudere lo sportello esterno del Treno nero che lo porterà al laboratorio giusto in tempo per fargli vedere che Kina è nera e scambiarsi un sorriso complice da amanti dei libri veri di carta. Un'altra guardia è talmente pirla da farsi disarmare e minacciare da un sedicenne rachitico: segue una scena degna di Fuga da Alcatraz in cui Luka assapora la libertà per circa sei secondi. Una scena fondamentalmente inutile che non ha altro scopo se non fare volume ma soprattutto far notare al Sovrintendente Galen Rye (il capoccia politico della zona, presente all'esperimento) quanto il nostro protagonista sia "in forma smagliante. Giovane virile e sano".
Nella mia testa:
A questo punto il nostro virile protagonista è, per motivi noti solo nella testa dell'autore, talmente indispensabile alla causa nonostante sia una persona comune e non uno di quei ricchi Alt che alla nascita vengono modificati per diventare più belli forti e scattanti che non solo non verrà ucciso sul posto per il tentativo di fuga ma anche a lui, come a tutto il gruppo B, verrà iniettato quello che scopriremo essere il vaccino che lo proteggerà dal morbo che ha ucciso il gruppo A.
Quella notte, al Loop, qualcosa accade.
Son sempre le solite cazzate che ci accompagneranno per tutte le 400 pagine, ma è comunque qualcosa. L'intera prigione va in Blackout, Wren arriva e prima fa uscire i soliti fedelissimi, poi di botto (perché, scopriremo, vittima dello stesso morbo che ha causato la morte del gruppo A) impazzisce e cerca di ucciderli tutti puntandogli un meccanismo di detonazione collegato con un robo che hanno impiantato nel cuore. 
Dovrebbe essere una scena ansiogena ma: 
1) Wren ghigna e sbatte le ciglia come colibrì. L'autore ci tiene molto a questo particolare, si vede che nella sua testa era incredibilmente riuscito, peccato che mi abbia fatto pensare solo alla coniglia arrapata di Bambi.
2) Wren perde un braccio mentre lo infila dentro alla cella in cui si è andato a rintanare il protagonista per mirare al petto di Luka con un detonatore collegato a un congegno che gli hanno impiantato nel cuore. Mentre il sangue le schizza fuori a fiumi, con un braccio solo si butta di peso addosso al protagonista e lo strangola. In un moto di ironia il libro vero di carta viene di nuovo in suo soccorso quando Lukas tramortisce la bionda pazza senza un braccio con La compagnia dell'Anello.
3) Al momento della menomazione Wren aveva premuto il detonatore, di cui Luka riesce a impadronirsi prima che la mano mozzata riesca a rilasciare il grilletto e fargli esplodere il cuore: per il resto del romanzo lui e Kina se lo rimpalleranno facendo le cose più assurde senza mollare la presa, tipo darsi al parkour o prender cazzotti.

Tramortita la pazza, legatole il braccio mozzato con un laccio emostatico improvvisato e liberata la tipa che conosce da una settimana a cui affida il detonatore, Luka fa la cosa più logica che farebbe un detenuto chiuso da due anni in una prigione di massima sicurezza in completo isolamento e sottoposto a esperimenti medici sadici.
Abbassa i meccanismi di difesa lasciando tutti rinchiusi e scappa vestito ancora da galeotto attraverso un tunnel ferroviario zeppo di ratti mangiauomini per cercare aiuto per Wren nel villaggio vicino (un sobborgo di periferia per ricchi costruito a due passi da una prigione minorile e un tunnel pieno di ratti. Certo), salvo poi tornare indietro due minuti dopo quando scopre che tutte le persone là fuori soffrono dello stesso morbo ma soprattutto che il rimedio per prolungare la vita di Wren è all'interno del Loop, una sorta di veleno paralizzante sparato dalle guardie robot che potrebbe darle più tempo, in attesa dei soccorsi.
"Tutto quello che ho fatto sinora è stato inutile".
Finalmente, una scintilla di consapevolezza.

Tornato al Loop e liberati gli altri fedelissimi si decide democraticamente sul da farsi, ma prima le cose importanti, ovvero fare a gara a chi ha il pisello più grosso con Malachai, che si è scoperto avere una relazione da scopamico (non è vero ovviamente, è una relazione impossibile ma sincera) per nulla fuori da ogni logica con Wren.
Luka ovviamente è indignatissimo:
"Perché fai finta che non ti importi niente?"
"Che cosa vuoi che ti dica, Luka? Che l'amavo? Vuoi vedermi in lacrime, distrutto? Vuoi che confessi che immaginavo un futuro insieme? Una casetta in periferia? Dei figli? Non sarebbe mai successo."
Avrei una gran voglia di prenderlo a schiaffi, di urlargli che non sa quant'è stato fortunato, ma mi accorgo che è sull'orlo del pianto.
Allora tutto ok.
Tanto Wren era troppo acerba.
Passata la notte a cazzeggiare e a raccontarsi un po' di storie di background per rinsaldare lo spirito del gruppo, con la dovuta calma, tanto non c'è fretta, si decide finalmente di evadere.
L'autore a questo punto ci regala il solito delirio:
1) L'ultima arrivata si impone per liberare tutti gli altri detenuti di un carcere minorile di massima sicurezza che magari hanno un motivo valido per essere rinchiusi lì (ogni tanto tocca ripeterlo se no non ci si crede, tutta sta gente pare al raduno degli scout), compresi due inutili ragazzini che fungeranno da quota carne-morta, Mable e Blue, un gruppo di membri di una gang che dopo aver ucciso i rivali ancora rinchiusi hanno intenzione di occuparsi di loro ma soprattutto l'energumeno che da due anni minaccia di morte Luka dal cortile del Loop, il succitato Tyco Roth.
2) Tyco stranamente cerca di mantenere la promessa e di fare un culo così al nostro protagonista ma nonostante sia un Alt (e quindi geneticamente modificato per essere bello forte e possente) viene atterrato da un gruppo di scarti umani e costretto a una tregua se vuole uscire da lì vivo insieme a loro 
3) Mable ha paura dei ratti nel tunnel e preferisce rimanere in prigione: gli altri decidono di fare il verso a Mission Impossible e hackerare il sistema informatico per convogliare l'energia rimasta alle saracinesche che danno al cortile esterno e arrampicarsi sul muro (Luka ha sempre il detonatore in mano, ovviamente). In tutto questo nessuno si ricorda di avvisare la responsabile di questo cambio di piano, la quale convinta che gli altri l'abbiano lasciata lì per avventurarsi nel tunnel correrà loro dietro con conseguenze immaginabili.
La reazione molto pacata di Blue
che darà la colpa a Luka, a caso, per circa sei secondi.
4) Cliché della tipella di nome Akimi che cade dal muro e si spacca una caviglia rallentando tutto il gruppo

Il grande piano dei nostri evasi è semplice ma geniale stupido come al solito: andare in città, dove effettivamente sta infuriando una guerra fratricida tra orde di pazzi assassini, soldati e fantomatici ribelli, insieme all'energumeno che vuole morto Luka, dividersi per andare a cercare le rispettive famiglie e delle medicine (ovviamente la prima che si separa dal gruppo perché si è stufata di perdere tempo trascorsa la metà del libro è la tizia sorda), tornare nuovamente indietro per salvare Wren.
Segue un accavallarsi infinito di cagate:
● Tutte le persone sono impazzite, tranne i drogati
Tyco salva Luka dall'assideramento perché vuole ucciderlo lui
● La tipa sorda è una ninja che salta tra i tetti come il fottuto Ezio Auditore.
● Con una serie di botte di culo che non ci si crede i sopravvissuti del gruppo B sopravvivono a bestie assassine e soldati armati fino ai denti e scoprono di avere il fattore rigenerante di Wolverine (il che rende automaticamente una puttanata tutta la pugnetta di Akimi e della sua caviglia rotta dal momento che se in pochi minuti Luka si salva da un colpo di proiettile o una coltellata, non mi ricordo, una caviglia dovrebbe guarire in pochi secondi)
Tutta questa pugnetta del detonatore a livello narrativo è stata totalmente inutile visto che quando finalmente lo mollano non succede niente.
● I cattivi si son presi la briga di guarire Wren.
● Luka ama Kina ma non troppo. 
● Blue muore

Alla fine di tutto questo trenino conga di cazzate si scopre che l'eminenza grigia dietro tutto questo casotto è nientemeno che il Sovrintendente Galen Rye, anzi l'AI Happy che ha preso possesso del corpo di Galen Rye e di altre alte sfere influenti dopo che gli umani si erano alleati con queste intelligenze artificiali per avere più potere. Il piano malvagio di queste entità robotiche sarebbe far ammazzare tra loro tutti gli umani (che sono i veri virus del pianeta e quindi la cosa più logica da fare è annientarli, che cosa nuova), ma anche usare i superstiti vaccinati e più virili come Luka o come simulacro in cui inserire la coscienza cibernetica dell'AI o come batterie energetiche (se sentite puzza di The Matrix tranquilli, è normale).
Fortuna che manca poco o a questo punto alzavo le mani.
Luka viene catturato dalle macchine cattive e portato al Blocco, la prigione degli adulti che è molto più rigida di quanto non fosse il Loop: qui è sottoposto a continui e dolorosi prelievi di energia e a scaltrissimi inganni mentali che mirano a scavare nei suoi ricordi per fargli rivelare dove si nascondono i suoi amici. 
Nelle ultime righe assistiamo al suo salvataggio, ma è evidente che si tratta dell'ennesimo trucco di Happy per spingerlo a rivelare l'ubicazione dei superstiti.
Finale suspense.

*

IMPRESSIONI SPARSE

The Loop (facente parte di una trilogia non ancora conclusa in patria) è la fatica prima di Oliver Benjamin, il quale afferma di aver preso l'ispirazione anche dalla sua leggera tecnofobia (il timore della tecnologia).
La cosa, in onestà, non sorprende.
Tutto il libro infatti è una continua e incessante martellata ai coglioni su quanto affidarsi troppo alla tecnologia sia pericoloso: e quanto è più bello il libro di carta (indulgendo ancora una volta in questo assurdo elogio del feticcio-libro, dove conta più la forma del contenuto), e quanto sono coraggiose le forze ribelli che arrivano e trionfano su un mucchio di gente armata fino ai denti di armi avveniristiche con le loro pistole coi proiettili e i loro cavalli, e quanto è meglio il contatto umano di una singola persona che ti porta il panino e ti compra un libro di un'intero complesso penitenziario affidato con l'arida logica a un'intelligenza artificiale, e devi stare in campana perché se ti affidi troppo alle macchine ne diventerai (letteralmente) schiavo. E' un libro che sembra uscito dalla mente di un boomer che fatica a regolare la sveglia dello smartphone, mentre l'autore arriverà a malapena ai 35 anni.
E' un'opera d'esordio senza infamia e senza lode all'interno del panorama YA, l'ennesima distopia fantascientifica superficiale e malcostruita che deve molto ai classici (sia letterari che cinematografici, forse videoludici, e a una certa si va a scomodare addirittura la Pixar) fino a rasentarne il plagio, e che pecca di un numero spropositato di ingenuità.

A livello di BACKGROUND regna il delirio.
Fallout4
Il mondo immaginato da Benjamin nasce da premesse postapocalittiche: nel corso della Terza Guerra Mondiale (contro chi? per quali cause? Boh, il potere, i soldi, ma che te frega, guarda che bello il libro di carta e non cagare il cazzo) sono state sganciate 29 bombe atomiche, alcune talmente potenti da radere al suolo quasi metà di una nazione, altre solo le città
Dando per scontato che non si sia scomodata una bomba atomica, figurarsi 29, per devastare un villaggio di capre in Uganda ma per colpire i centri finanziari, tecnologici e politici del mondo, basi militari o centri di ricerca, si continua affermando che in questo mondo devastato dall'atomica che ha falciato via 900 milioni di persone per le bombe più altre per i danni collaterali è sopravvissuta non solo la tecnologia robotica ma abbastanza civiltà da organizzare una resistenza globale.
Come? Con quali mezzi organizzativi?
Non lo sa nemmeno l'autore che infatti scrive:
"Fu una coalizione di ribelli a mettere fine alla guerra, ribelli di entrambi gli schieramenti provenienti da quasi tutti i paesi. Il fatto era che la maggior parte dei civili non voleva la guerra; erano troppo intelligenti per farsi fregare dalla propaganda governativa e dall'allarmismo diffuso ad hoc. Perciò fecero cessare il conflitto, non con le bombe e i missili ma con una combinazione di speranza e coraggio, soprattutto perché non avevano niente da perdere."
Dramatization
Gli abitanti della Terra insomma sono diventati refrattari alla propaganda dei poteri forti che non cielo dikono, si ribellano tutti nello stesso momento, mettono dei fiori nei cannoni degli eserciti, rimuovono il Vecchio e scoperchiano i grandi segreti dei centri del potere, la corruzione e i complotti di Bigpharma e della grande finanza per dar vita a un Governo Mondiale illuminato che promette pace, prosperità e uguaglianza con l'ausilio di una multinazionale informatica, la Happy Inc. Per i meno attenti, quella che a inizio libro gestisce The Loop.
Ma non hanno appena scoperto che le multinazionali sono il diavolo?

Le cose di qui in poi fanno talmente in fretta a degenerare che l'autore non si prende la briga di collegare tutto quanto visto finora alla situazione che vediamo a inizio romanzo con il lungo e tedioso spiegone di Luka.
Esiste un Governo unico centrale e sovrintendenti come Galen Rye che fanno praticamente la stessa cosa che facevano i prima di capi di Stato, ma vuole comunque più potere, come è nella natura umana, al punto da allearsi con le AI che immancabilmente li controllano perché la tecnologia è brutta e puzza.
La popolazione è divisa in due categorie: i Regolari come Luka che "non si impegnano abbastanza" per uscire dalla fogna, non si possono permettere operazioni estetiche, cure mediche o lussi di questo genere, vivono in tuguri disgustosi ammassati gli uni sugli altri all'insegna di prostituzione e droga, e gli Alterati come Tyco e Wren: modificati geneticamente in utero per essere sani ed esteticamente perfetti, dotati di potenziamenti cibernetici che li rendono più forti e resistenti ma nonostante questo vengono comunque abbattuti da Regolari magrolini reduci da una lunga prigionia nel Loop, sfuggono al caos cittadino per abitare in sobborghi lussuosi costruiti a due passi dai carceri minorili e vivono lo stesso di prostituzione e droga.
Però di lusso.
Un mondo in cui non conta che tu sia Regolare o Alterato a dispetto delle chiare differenze di trattamento (a una certa Tyco racconterà che la sua famiglia corrompe la polizia perché lasci in pace lui e il fratello spacciatore, e lo fanno finire comunque a processo? Ok che ha "dato fuoco a una stazione di polizia", ma chi ce crede?), che tu uccida qualcuno per legittima difesa, per errore o di proposito o che ti limiti a rubare automobili di lusso, se hai meno di 18 anni finisci al Loop dove ti aspettano routine, isolamento, esperimenti medici invasivi e la prospettiva della pena di morte.
Però la guardia umana ti porta il panino.
A tutti viene impiantato alla nascita un Riproduttore Panottico, una sorta di telecamera cerebrale che registra tutto quello che guarda l'individuo nel corso della sua esistenza, ordinatamente suddivisa per giorno e comodamente consultabile, ma l'autore se ne ricorda a intermittenza a seconda delle esigenze di trama. Perché le AI sanno tutto e sono cattive, ma sono pure educate.
Tra le altre cose durante il processo non controllano che la sua confessione sia sincera e gli fanno tenere 189 libri veri di carta nonostante da come la metta Luka sia un crimine di lesa maestà.

Le AI ti usano pure come fonte di energia, ma anche qui non si capisce esattamente come.
Con una mossa alla Monster Inc. pare che le AI traggano energia dalla paura della "batteria" umana: energia che va ad autoalimentare il penitenziario dal momento che alla popolazione parrebbe brutto spendere soldi per pagargli pure la corrente a questi criminali accattoni (ma pare ci tengano ad avere la guardia umana che ti porta il panino, questa cosa mi fa uscire di testa), con un processo doloroso e invasivo mediante piccoli droni-sonda che dura la bellezza di SEI ORE (sei ore MA sembrano giorni, ci tiene a specificare Luka, come se sei ore fossero poche).
Sei ore così e non muori, certo.
Ciononostante il protagonista sembra essere convinto (e nessuno all'interno del libro gli farà presente che è una cazzata) che basti correre fino a sfiancarsi tutti i giorni in giardino durante l'oretta d'aria per non lasciare ai suoi aguzzini nemmeno un goccio di energia da prelevare per i loro turpi scopi.
D'altronde i cattivi lo vogliono perché è virile e sano, mica perché è furbo.

► PERSONAGGI che navigano in questo colabrodo distopico sono la stessa minestra riscaldata a cui ci ha abituato il genere YA.
I protagonisti nelle intenzioni dell'autore dovrebbero essere un gruppo di delinquenti, ladri e assassini condannati a morte che hanno trascorso settimane, mesi, anni bloccati in un loop perpetuo, isolati, torturati, disperati, con la prospettiva di morire sotto i ferri per un esperimento medico, sotto la mannaia della giustizia o finire in una prigione più schifosa una volta raggiunta la maggiore età.
Nel pratico tocca fidarsi perché sono tutti dei cazzo di boyscout a parte Tyco, quello che odia Luka, che quindi è uno stronzo, nonché un egoista ostinato con tendenze omicide. Cioè esattamente quello che dovrebbero essere tutti i personaggi di questo libro a seguito della permanenza nel Loop.
Invece in questo libro abbiamo le Winx.
Al posto di violenti, disadattati, sadici e prevaricatori pronti a sbranarti per una barretta energetica questo gruppo di Amici del cuore finito in galera per bisogno o legittima difesa (e quando te sbagli?) ogni mercoledì si fa le passeggiatine di tre ore senza causare disagi a Wren o pianificare la fuga, rischia la vita per salvarti anche se hai appena sbroccato e hai tentato di fare una strage sotto l'effetto di uno strano virus, non lasciano indietro i feriti, si dividono il cibo e l'acqua, si pongono anche il problema di non dimenticare o abbandonare nessuno, come la Ohana di Lilo e Stitch, compreso il disturbato che vuole far fuori il protagonista da due anni.
Ma vaffanculo, ci chi crede?
Luka è il protagonista più santo di Gesù.
Ha subito una condanna a morte per salvare la sorella che aveva ucciso un tizio che dovevano rapinare e che ha reagito poco sportivamente alla cosa (da bravo maschio non proprio alfa ma virile, è naturalmente incurante dei sentimenti della vera colpevole, che infatti a una certa presa dal rimorso si dà alla droga); ama in modo tenerello senza mai dire una parola la spacciatrice di libri e panini, poi si arrabbia perché l'uomo che ha scelto non la merita quanto lui; libera dalla prigione il suo arcinemico mortale nonostante abbia appena cercato di mantenere fede al suo proposito, ma non centinaia di altri disturbati rinchiusi lì. Si fa una corsetta una volta al giorno in un cortile di un metro quadro ed è possente e virile al punto da catturare l'attenzione del cattivo e diventare specialissimo.
Però ha anche il nasone e le orecchie a sventola quindi alla fine è uno di noi.
La sua storia d'amore nei confronti di Kina è forzata e stupida forse più di quella nei confronti di Wren: Wren oltre che essere una gran sorchia è stata un sorriso gentile che gli ha portato umanità e gentilezza in un periodo che è un eufemismo definire buio; gli ha portato delle letture che lo hanno fatto restare sano; è stata un'amica e una confidente; lo ha avvisato del pericolo che correva il gruppo B e lo ha liberato all'arrivo del blackout prima di impazzire. Con Kina ha in comune solo il colore della pelle e il fatto che ha letto due libri veri di carta che le ha prestato tirandoglieli dal cortile.
Anche fuori dal Loop avranno parlato due minuti.
E' anche lei in lizza per il ruolo di più santo di Gesù perché ha ucciso il pappone che costringeva la sorella a prostituirsi in cambio della droKa e ha insistito con tutti gli altri Orsetti del cuore (che le hanno pure dato retta invece di picchiarla e ficcarla nella prima cella vuota) per liberare tutti i disturbati del riformatorio, causando in questo modo la liberazione di Tyco. Ma tutto questo evidentemente basta per riempire d'amore il cuoricino di Luka (che sarebbe un detenuto di 16 anni che non vede figa da due anni):
Guardo lo splendido volto accanto a me , ma non è Wren. E' Kina.
Ovvio che è Kina. Non poteva essere che lei. Il mio amore per Wren non era vero amore, adesso lo capisco. Era qualcosa nato dalla mia sconfinata solitudine sommata alla sua straordinaria gentilezza. Non sapevo niente di lei, se non che era bella e cordiale, due elementi che non bastano come fondamenta per l'amore.
L'amore è fatto di componenti molto più complicate: fili invisibili, parole non scritte, attrazione, magnetismo, atomi.
Sono innamorato di Kina?
Non ancora.
Però mi sarei innamorato di lei col tempo.
E se mio nonno avesse avuto tre palle sarebbe stato un flipper.
► La TRAMA si regge sui soliti deus ex machina e forzature, cazzate, salvataggi in extremis, colpi di scena telefonatissimi o cambi di rotta a caso per creare artificialmente l'effetto sorpresa, gente che in corso di narrazione ammette candidamente di non sapere cosa li spinga a compiere una certa azione (come liberare Tyco) o nemici che a convenienza sono così intelligenti da tenere in scacco il mondo o così fessi da farsi scappare un pugno di pirla a causa di un blackout che aveva lasciato comunque intatti i canali energetici di emergenza.
Non sorprende che l'autore in un'intervista abbia confessato che al momento di dire al suo agente e alla casa editrice che The Loop sarebbe stata una trilogia non aveva la più pallida idea di cosa sarebbe accaduto nel secondo e nel terzo romanzo se non che i personaggi dovevano ancora fare cose e vedere gente prima di mettere la parola fine alle loro avventure. 
Non sorprende che ammetta anche di non figurarsi mai nella testa una trama dettagliata mentre scrive.
Il risultato è il colabrodo narrativo di cui abbiamo parlato finora, una storia in cui chi legge con un minimo di attenzione non può fare a meno di chiedersi, tra le altre cose:

Perché Wren che è una Alt dà confidenza ai Reg?
Logica vorrebbe che in una società così rigidamente divisa tra ricchi e poveri il modo di pensare di una ragazza giovane bella e privilegiata sia quello di Tyco, che ritiene i Reg gente pigra che non ha voglia di impegnarsi quanto basta per uscire dalla fogna. 
Ma Tyco è cattivo perché odia Luka.
Wren invece è buona quindi nonostante il suo lavoro sia tenere in riga dei cazzo di detenuti che qualcosa dovranno aver fatto per finire a scontare una pena di morte non solo è gentile con loro, gli regala i libri, gli fa arrivare di straforo i vestiti (ma non la droga), li libera per fare la passeggiatina settimanale come una dog sitter, gli manda i messaggini segreti per spingerlo a evadere (la guardia!) ma trova l'amore con uno di loro, questo senza considerare il fatto che non ci si ponga minimamente il problema di una relazione con un'ovvia disparità di potere solo perché Wren è gentile e figa. Del resto l'autore non si chiede nemmeno come mai il Governo cattivissimo non controlli i ricordi di Wren.
Ah, già, perché deve chiedere il permesso.
La risposta più ovvia è che l'unico motivo a livello narrativo per cui Wren si comporta in questo modo decisamente incoerente è perché al momento del Blackout altrimenti non ci sarebbe nessuno in grado di far uscire di galera il protagonista.
● Come fanno gli altri detenuti a sapere che fuori c'è una guerra in corso?
Tutti sono isolati, Happy non permette alcun contatto esterno, Wren non ne parla nemmeno con Luka che è suo amico. Da chi lo hanno sentito? Dove? In che modo?
● Perché nel tunnel ferroviario ci sono orde di ratti assassini?
Logica vorrebbe che Happy o qualsiasi sistema di controllo collegato ai binari o ai treni sia perfettamente consapevole della presenza di bestie sporche e pericolose che potrebbero, se proprio non gliene frega niente dell'incolumità degli Alt che abitano a due passi, rosicchiare qualche cavo e attentare alla stabilità degli esseri artificiali.
Ma se Happy si liberasse dei ratti non ci avrebbero martellato lo scroto con la rocambolesca fuga di Luka e con la morte di Mable.
● Perché il virus non funziona sui drogati?
E' un virus, dovrebbe agire a maggior ragione su organismi indeboliti e fragili e quindi colpire paradossalmente meno gli Alt, che sono più forti e dotati di migliorie tecnologiche oltre che genetiche, dei comuni, tra l'altro devastati dalla droga. Ma altrimenti chi avrebbe trovato Luka nell'appartamento di Tyco, con il suo arcinemico pronto a farlo a pezzi?
E come avrebbe scambiato due parole tenere con la sorella?
● Perché i malati non attaccano i consanguinei?
Gli infetti, Batticiglia, Stronzoli o comunque vogliate chiamarli, nel corso del romanzo saranno comicissimi disturbati caratterizzati da una cieca sete di sangue rivolta contro tutti fuorché verso i consanguinei (a detta dell'autore questi ricorderebbero in qualche modo l'affetto che li lega ai parenti). E' un espediente che serve a Luka a reincontrare suo padre, chiaramente.
Peccato che in corso di narrazione non si riesca ad essere coerenti nemmeno su questa regola: a una certa vedremo due fidanzati/sposi che si tengono per mano, e o erano Cletus e Brandine dei Simpson o è un errore, specie considerando che Wren qualche capitolo prima non aveva avuto problemi ad attaccare il suo filarino Malachai o Lukas, a cui comunque è sempre stata molto legata se non altro da un affetto amicale. Tanto come sempre l'unico sentimento che conta in questi libri del cazzo è l'amore romantico.

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IN CONCLUSIONE

The Loop è un libro banale, pigro e stronzo con personaggi bidimensionali e poco memorabili e un worldbuilding penoso che si vuole ammantare di un certo tono di profondità buttando nel calderone TEMATICHE che ora vanno di moda, come la lotta tra ricchi e poveri, la condanna all'uso eccessivo della tecnologia, una critica al sistema alienante delle carceri, alle sperimentazioni sugli animali e alla degenerazione del potere, che pare inevitabile anche dopo la ribellione mondiale degli hippies.
E poi la droga è brutta, evadi con i libri.
Però quelli di carta, che quelli tecnologici ti fanno diventare shtupide.

Il tutto è trattato con la superficialità irritante tipica degli YA, sotto un marasma di cazzabubbole romantiche, cioccofuffa distopica e scene d'azione parecchio confuse (in una degli stronzi a cavallo che brandiscono forconi e pistole hanno la meglio su un esercito armato di laser: ho dovuto rileggermi quella parte 4 volte, senza capire comunque chi sparasse a cosa), tutto messo lì per far esaltare i fan sfegatati del genere e portare a casa la sufficienza col minimo impegno. Per quel che mi riguarda mi importa sega dei personaggi e del loro destino.
Men che meno mi importa dei colponi di scena.

Le spiegazioni (tutt'altro che inaspettate dopo un libro intero che te la menano con la tecnologia cattiva e i soldati malvagi che si salutano con lo slogan sovranista del Sovrintendente) sono ammassate tutte in un gigantesco spiegone finale, aumentando la confusione in chi legge cercando di capirci davvero qualcosa, e il finale aperto alla Inception (c'è qualcosa di vagamente legato alla tecnologia malvagia o comunque usata male che questo tizio non ha copiato?) più che creare in me curiosità e aspettative mi ha fatto venir voglia di dare un pugno in faccia a Nolan.
Per me è il viaggio nel mondo di The Loop a finire qui.
Giudizio finale:

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