Titolo originale: The Boys
Paese: Stati Uniti
Anno: 2019
Distribuzione: Amazon Prime Video
Ideatori: Eric Kripke, Evan Goldberg, Seth Rogen
Soggetto: Garth Ennis, Darick Robertson
Episodi: 8
Cast: Karl Urban, Laz Alonso, Jack Quaid, Karen Fukuhara, Tomer Kapon, Elisabeth Shue, Antony Starr, Erin Moriarty, Dominique McElligott, Jessie Usher, Chace Crawford
Premesse:
Non ho letto il fumetto né ho intenzione di leggerlo prima di mettere mano a questa recensione per un motivo molto semplice: i paragoni, anche se adoro farli perché mi permettono di portare alla luce qualche riflessione aggiuntiva, sono sempre un po' fini a loro stessi e non vedo ragione di basare il mio giudizio su questa serie tv pensando a quanto sia più o meno efficace rispetto al corrispettivo cartaceo o se nel fumetto si dia più spazio a questo o quel personaggio.
Tanto le cose da dire non mi mancano.
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DUE RIGHE DI TRAMA
In America i supereroi esistono davvero.
Osannati come divinità e rispettati come star del cinema ispirano il cuore degli uomini comuni: in particolare un manipolo di loro, tra i più dotati e potenti, forma un supergruppo chiamato I Sette.
► Patriota (Antony Starr): E' il capo dei Sette, il più potente, una specie di mix (anche visivo come si può vedere) tra Superman, Capitan America e qualsiasi eroe a stelle e strisce che nei fumetti brutti è in prima linea al fianco dei nostri coraggiosi soldati quando si tratta di andare a esportare democrazia in giro per i paesi ricchi di petrolio. Proprio come le sue controparti supereroistiche "reali", Patriota è apparentemente invincibile: vola, è invulnerabile, superforte, spara raggi laser dagli occhi. E' anche il bravo ragazzo d'America: bianco, biondo, con gli occhi azzurri e il sorriso amabile.► A-Train (Jessie Usher): E' il Flash dei poveri.► Black Noir (Nathan Mitchell): E' il Batman dei poveri, e quello che per ovvio spirito di compensazione sente il bisogno di usare il sospensorio più voluminoso. Sembra non avere alcun potere e mena comunque dei metaumani al pari di Kimiko come Bud Spencer.Non si conosce né il suo volto né la sua voce► Queen Maeve (Dominique McElligott): Ispirata a Wonder Woman, quindi fa la dura e la paladina del woman pawaaah ma in realtà è una sottona: seconda in comando e spalla di Patriota nonché sua ex-amante, pare che sia superforte e invulnerabile ma in un episodio rivela a Starlight anche di essersi rotta tutte le ossa di un braccio (che si sono saldate male) durante una missione di salvataggio, quindi boh, è invulnerabile a intermittenza.► Translucent (Alex Hassell): L'uomo invisibile con la pelle più dura del diamante. Il Martian Manhunter dei poveri.► Abisso (Chace Crawford): E' Aquaman tarocco, quindi è la linea comica marina: respira sott'acqua, parla ai pesci ed è testimonial di un parco acquatico. Forse è attratto sessualmente dai delfini, non ho capito, come personaggio è abbastanza inutile.► Starlight: La nuova arrivata bionda e ingenua giunta dalla campagna di Des Moines (Iowa), la ragazza credente della porta accanto coi superpoteri e il sogno di diventare davvero una salvatrice della gente. Non vuole svendersi o prestarsi a compromessi umilianti.Si presterà a compromessi umilianti.Forse ispirata al personaggio di Stargirl, forse a Supergirl: può assorbire l'energia elettrica dall'ambiente per emettere raggi d'energia, quando si eccita gli occhi si illuminano ed ha una discreta forza e resistenza agli urti anche se nello scontro fisico è una discreta pippa.
A costruire la loro immagine eroica (e pubblicitaria) con precisione millimetrica è la Vought American, una potente multinazionale che a scopo di lucro si prodiga giornalmente per ritrarre questi quattro scemi come paladini integerrimi della giustizia costruendo a tavolino il loro personaggio all'interno del gruppo, gli atti di salvataggio (delle vere e proprie farse frutto di analisi di mercato portate avanti con troupe al seguito) e le missioni da super, ma soprattutto mascherando e nascondendo i loro vizi privati. Non sarà solo la giovane e ingenua Starlight a sbatterci il muso fin il primo giorno, ma anche l'altro protagonista principale di questa serie che, non ci stupisce, di episodio in episodio si avvicinerà sempre più alla bella super campagnola.
Hughie (Jack Quaid) è un tipo timido e remissivo che lavora in un negozio di elettronica: quando durante una passeggiata la sua ragazza Robin viene travolta da A-Train e disintegrata davanti ai suoi occhi comprenderà la natura di questo sistema marcio.
La rabbia e il desiderio di vendetta nati in Hughie dopo questo episodio condurranno da lui un losco individuo di nome Billy Butcher (Karl Urban), che dopo averlo condotto in un locale malfamato per fargli vedere il vero volto dei tanto idolatrati Super, gli promette che se si unisce a lui puniranno i Super per le loro malefatte. Rimessa insieme la sua vecchia squadra di ex agenti CIA, e una super asiatica che fa un po' il verso a X-23 di Logan raccattata per strada, inizia per i nostri eroi ("The Boys") la lotta contro I Sette e tutto il sistema corrotto che ha dato loro vita.
La rabbia e il desiderio di vendetta nati in Hughie dopo questo episodio condurranno da lui un losco individuo di nome Billy Butcher (Karl Urban), che dopo averlo condotto in un locale malfamato per fargli vedere il vero volto dei tanto idolatrati Super, gli promette che se si unisce a lui puniranno i Super per le loro malefatte. Rimessa insieme la sua vecchia squadra di ex agenti CIA, e una super asiatica che fa un po' il verso a X-23 di Logan raccattata per strada, inizia per i nostri eroi ("The Boys") la lotta contro I Sette e tutto il sistema corrotto che ha dato loro vita.
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IMPRESSIONI SPARSE
Dietro la patina del noir/thriller con i pirla in calzamaglia The Boys ha un intento lodevole, cioè quello di fare una critica abbastanza esplicita al sistema americano delle multinazionali, realtà imponenti ed influenti che tirano i fili del mondo e vanno contro qualsiasi pretesa di etica e morale in nome del guadagno personale, nascondendosi allo stesso tempo dietro una facciata pulita, rispettabile e tollerante.
Non ho ancora visto la seconda stagione, ma questa muore male, me lo sento. |
La Vought è l'eminenza grigia dietro tutto questo gran casino (responsabile anche, vedremo, dell'esistenza stessa dei Super), il potere finanziario che può controllare gli umori quotidiani della gente (decidendo cosa amare, cosa comprare o le battaglie contro cui scagliarsi, per quanto nobili siano) ma anche la politica. Nel corso della serie, tra lusinghe e minacce laddove servano, vedremo la Vought che riuscirà addirittura a far passare al vaglio una legge per inserire i Super all'interno delle forze armate.
Verso la fine della prima stagione vedremo anche la stessa azienda che dopo tutto questo casino sembra non essere in grado di insabbiare un'indagine contro di loro, perché Susan Raynor, la vice dei federali che ha condotto le indagini con l'aiuto sottobanco di Butcher si sente così tosta che evidentemente non crede di potersi far spezzare il collo da Patriota o di saltare in aria con la macchina in stile gangster movie. Bella, guarda che la Wonder Woman tarocca la fa un'altra, pensa alla vita.
Cos'hai combinato, Patriota, un casino come quello dei Beatles dicendo di essere più grande di Gesù? |
Si veda a questo proposito la profonda differenza con Superman, che è un bambino straniero (in quanto alieno) cresciuto amorevolmente da due genitori terrestri e che proprio per questo spesso e volentieri (escludiamo volutamente quei lavori in cui se ne indaga l'aspetto più cupo) incarna quella vuota retorica di accoglienza tanto cara agli States, quella che dice che c'è un modo giusto di integrarsi ed essere accolti in seno al paese: innanzitutto essere bianco e con gli occhi chiari, possibilmente biondo ma va bene anche moro se proprio, crescere retti e giusti in seno ai valori americani, amare il proprio paese e la sua gente ma soprattutto restituire loro quello che ti hanno dato facendo ogni giorno il meglio che si può. Ad esempio diventando il boyscout d'America.
La Vought ha fatto di Patriota un simbolo di tutto ciò che di più vero e puro esiste nel cuore degli Americani e come risultato il personaggio risulta il più disturbato di tutti.
Allo stesso modo tutti gli idealisti sbattono puntualmente il muso contro la dura realtà; Hughie, da devoto fanboy dei Super, si vede disintegrare la fidanzata davanti agli occhi dal suo preferito dei Sette, A-Train; Starlight vorrebbe sinceramente aiutare la gente e il primo giorno viene molestata dal suo eroe d'infanzia, Abisso, e costretta a indossare un costume succinto per questioni di marketing nonostante la cosa la metta a disagio, e persino le sue battaglie femministe vengono piegate alle politiche d'azienda; lo stesso Abisso vorrebbe sinceramente fare qualcosa per l'ambiente e la fauna ittica ma colleziona una serie di figure di merda e sfighe che non ci si crede.
Tenere un delfino agganciato a cazzo e buttargli addosso l'acqua con lo spruzzino per inumidire i panni: cosa potrà mai andare storto? |
Quindi non è che si possa essere cinici cinici fino in fondo: ovviamente non si può nemmeno diventare dei cinici di merda come Butcher, ma appurato che il mondo fa schifo e che ci sarà sempre gente influente che ti condizionerà e che userà quello che ami contro di te per manipolarti bisogna stare in campana ma al tempo stesso non smettere di amare e credere nell'intrinseca bontà delle persone.
A meno che tu non sia Patriota.
Perché a lui è mancato l'amore di una mamma (sic!).
Poi che per tutto il resto del telefilm io mi debba ciucciare un gruppo di persone che, in maniera molto americana Renè perdonami, va avanti e rischia la vita per mero individualismo personale, perché uno ha perso la moglie, all'altro piace una macchina di morte asiatica, uno si è visto uccidere la fidanzata, alla supereroina piace il nerd timidello e un altro ancora vuole sentirsi più utile e soddisfatto son dettagli.
The Boys risulta essere anche, a conti fatti, una discreta sagra dei cliché. In corso di visione vediamo infatti che:
✔ Il bello bello è cattivo.
✔ Il supereroe nero corre veloce e si droga.
Non chiederlo a me, io sono solo una finta Wonder Woman |
A differenza che alla Raynor, a lei la vita preme.
✔ L'uomo pesce è la linea comica: tra aragoste sventrate e tipe che lo stuprano infilandogli la mano nelle branchie la cosa diventa così imbarazzante che a un certo punto ti dispiace per lui anche se a inizio storia ha chiaramente cercato di abusare sessualmente di una ragazzina, e questo tentativo di far provare empatia allo spettatore verso un tizio prima che si renda sinceramente conto di quello che ha fatto e perlomeno si scusi con Starlight mi fa un po' girare i coglioni.
✔ La supereroina bionda, carina, credente e che viene dal paesello è buona
✔ La donna in carriera tiene in pugno Patriota trombandolo (perché è chiaro che le donne che sono arrivate a ricoprire certe posizioni di comando non hanno la capacità di imporsi con la retorica o le minacce, sono solo femmine)
✔ Gli uomini girano tutti a metaforico cazzo di fuori.
✔ Le donne subiscono.
E così via...
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IN CONCLUSIONE. . .
The Boys almeno fino alla fine di questa prima stagione si fa seguire anche da chi, come me, coi telefilm ha la soglia di attenzione di una cernia e penso che quindi continuerò a vedere almeno la seconda anche se non lo trovo questo dono di dio al genere fantastico/supereroistico e nemmeno così efficace nel suo messaggio di critica sociale.
Le intenzioni di fondo non sono malvagie, anche se farselo produrre da Amazon forse fa perdere un po' di forza al messaggio; l'intreccio non è male in quanto mescola bene umorismo e trovate splatter anche se si rivela la solita sagra della salsiccia dove il women power non supera la solita soglia superficiale della donna che ti spacca un muro a pugni ma poi è emotivamente fragile e si fa infinocchiare per amore quanto una qualsiasi principessa Disney; non brilla per i colpi di scena (tutti discretamente sgamabili) ma intrattiene quanto basta da non farmi spegnere lo schermo; più importante, mostra una decostruzione del supereroe cinica e abbastanza interessante (che tra l'altro è solo una scusa per parlare di altro, cose più concrete che ci riguardano doloramente da vicino, come l'influenza dei grandi interessi economici nella nostra vita) ma non originale per chi abbia un po' di dimestichezza col mondo dei comics o dei videogiochi. Per fare i primi due nomi che mi vengono in mente sulla figura di un Superman cattivo si pensi per esempio a Injustice - God Among Us (2012) o Lex Luthor: Man of Steel (2005).
La storia è volutamente sopra le righe e buttata di fuori, ciononostante di puntata in puntata non sono riuscita a superare forse il più grosso scoglio della mia sospensione di incredulità, ovvero il pensiero che un nerd, un paio di ex poliziotti, un bombarolo francese e un'asiatica muta riescano a fare i cavoli loro per settimane in barba alla Justice League dei poveri.
Verrebbe da pensare che uno che vede attraverso i muri e sente anche gli scoiattoli scoreggiare in Cina, tipelle che i muri te li sfondano, uno che in mezz'ora ti passa in rassegna il Tuttocittà e un'azienda multimiliardaria che controlla anche i federali siano in grado di trovare il nascondiglio di cinque stronzi in croce senza consultare una lista di indirizzi già noti alle autorità, seguire Starlight quando si incontra con Hughie o controllare un paio di satelliti... Invece no: devi credere nel potere dei Boys, dell'uomo comune.
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