mercoledì 17 marzo 2021

[Recensione] IL PRINCIPE DEI DRAGHI (Libro 1 - Luna)

Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Titolo originale
The Dragon Prince Book One - Moon
Paese: Stati Uniti
Anno: 2018
Distribuzione: Netflix
Sceneggiatura: Aaron Ehasz, Justin Richmond
Soggetto: Aaron Ehasz, Justin Richmond
Regia: Villads Spangsberg, Giancarlo Volpe
Episodi: 9
Cast: Jack De Sena (Manuel Meli), Paula Burrows (Emanuela Ionica), Sasha Rojen (Leonardo Angrisano)

Premesse:
The Dragon Prince è una serie animata inizialmente distribuita (e ora pare pure prodotta) da Netflix e realizzata da Aaron Ehasz (capo-sceneggiatore e regista di Avatar: The last Airbender) e Justin Richmond (co-regista di Uncharted 3).
I due nel 2017 fondano lo studio di produzione multimediale Wonderstorm appositamente per lavorare a questo progetto e a un videogioco legato ad essa, con Giancarlo Volpe, regista del succitato Avatar, come produttore esecutivo.

La prima serie (anzi, Libro, un gentile omaggio alla precedente fatica di Ehasz e Volpe) di The Dragon Prince si sviluppa in 9 episodi da circa 25 minuti l'uno: una durata totale di 200 minuti che volano in maniera abbastanza spedita. Un po' perché chiunque segua fantasy (per passione, come i fan, o per masochismo come la sottoscritta) è stato temprato per almeno 20 anni dal fuoco di mille maratone cinematografiche, e un po' per merito dei personaggi, vero punto forte della serie.
Come poi era anche per Avatar. 
Se Avatar nel 2008 scomodava l'oriente mistico e kungfuico, nel 2018 le basi The Dragon Prince va a prenderle dal fantasy medievale, e chiunque mi conosca un po' sa quanto io generalmente disprezzi il fantasy di stampo simil-medievale a parte poche pregevoli eccezioni. Non è nulla di legato a oggettive carenze del genere, sono solo io che molto semplicemente 9 volte su 10 mi ci faccio due palle così perché gli autori tendono o a fare il copia-incolla di Tolkien o si prendono così maledettamente sul serio che non riescono neanche a fare il giro e a diventare comici. In generale poi a livello di costruzione di background nulla mi frega di sistemi magici antichi, draghi scoreggioni, alberi che vanno dall'analista, elfi e orchi che si prendono a mazze chiodate nei denti, re crudeli e le maledette, maledette profezie. O meglio, me ne può fregare DOPO, se mi hai già avvinta con la trama o con i personaggi, non a priori.
The Dragon Prince bontà sua riesce a fare questa magia.

Postilla: Ho trovato due locandine ufficiali su internet del Libro 1 di questa serie e in tutte e due Callum sta sullo sfondo con una faccia mezza sfocata da stronzo che non ci si crede. Questa era la meno peggio.
Grafici, Netflix, artisti vari, perché vi accanite sui personaggi che amo?

DUE RIGHE DI TRAMA

"Sole. Luna. Stelle. Terra. Oceano. Cielo."
Erano le sei fonti di magia del regno di Xadia dove anticamente esseri umani, elfi e draghi vivevano in armonia. Questo finché, mille anni addietro, gli uomini impararono a trarre il potere dalla forza vitale degli esseri viventi dando origine a una settima fonte di magia, la magia oscura
Molto conveniente e versatile a differenza delle magie canoniche, moralmente ed eticamente malvista dalle creature Alte che tanto per cambiare a differenza nostra sono buoni e hanno a cuore le sorti dell'ambiente.
Inorriditi dalla natura crudele e corrotta di quel potere Elfi e Draghi, che invece sono buoni, per l'errore di un mago solo che si è lasciato prendere un momento la mano scacciarono per sempre tutti gli esseri umani dai luoghi più ricchi di magia di Xandia, relegandoli ad Ovest.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Ora, mappa alla mano così a occhio pare che gli elfi per quanto stronzarelli non siano stati ingiusti e che le due parti del continente siano equamente ripartite quindi onestamente fatico a vedere il problema di fondo.
Da quello che ho visto in corso di serie quelle in cui si muoveranno i tre protagonisti sembrano zone ricche di risorse naturali (e magia), c'è anche abbondanza di creature sia magiche che non da cui attingere la tanto amata magia oscura, in più nella mappa si intravedono anche altri continenti in cui ci si potrebbe eventualmente espandere se a Ovest lo spazio è proprio così risicato e serve tutta questa fauna da trucidare per allenarsi con la magia oscura ma per qualche motivo gli umani preferiscono dichiarare una guerra millenaria ad Ancalagon il Nero.
Giusto per dire che se Avatar mi ha insegnato qualcosa è che il preambolo spiegone non me la conta giusta.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
I confini tra i due regni furono difesi a lungo dal potente re dei draghi, almeno finché in tempi recenti gli umani non riuscirono a uccidere sia lui che il suo unico erede, il principe dei draghi che dà il titolo alla serie e che quindi già fa suonare un campanello in testa ai più attenti. 
Gli elfi giurarono di ripagare i colpevoli con la stessa moneta ed ecco concluso il preambolo.

Ci spostiamo al tempo presente, nel più esteso e florido dei regni umani dell'Ovest, Katolis, dove le cose sembrano essere giunte a un punto di non ritorno.
La tensione infatti si taglia fin da subito col coltello.
Questo accade non solo perché dopo la morte del re drago la guerra si è inasprita al punto che un manipolo di elfi della luna capitanati da un tal fondamentalmente inutile Runaan (Jonathan Holmes - Marco Vivio) armati fino ai denti e con una ragazzina al seguito è arrivato di nascosto a Katolis per uccidere il re e il principe ma anche perché pure all'interno della corte di Katolis le cose non sembrano andare tanto bene a dispetto di quei primi brevi momenti di gioviale buonumore che fanno ridere i bambini.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Oh, è importante però che non dici
cazzate, Callum
Dopo aver visto il piccolo principe
Ezran (Sasha Rojen) che ruba le tartine alla marmellata dalle cucine insieme al suo inquietante animaletto Esca, dopo esserci deliziati col giovane principe adottivo Callum (Jack De Sena), che non solo si dimostra una pippa imbarazzante nel combattimento con le spade di legno ma si umilia anche sentimentalmente con la bella maga Claudia (Racquel Belmonte - Erika Yoko Necci), la serie ci dirotta su questioni più serie.

Sembra infatti esserci una discreta maretta anche tra il padre dei due principi, re Harrow  (Luc Roderique - Alessio Cigliano), e il suo mago nonché consigliere di corte e BFF Viren (Jason Simpson - Andrea Mete). La tensione è palpabile nonostante inizialmente i rapporti tra i due sembrino apparentemente amichevoli, quasi complici.
La notizia del gruppo di elfi che si trova a Katolis per ucciderlo (ed è probabile che essendo elfi di luna agiranno con la luna piena, quando il loro potere sarà al massimo) è la goccia che fa traboccare il vaso.
Viren è intenzionato a usare la magia oscura per salvare Harrow.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Non ci vado nemmeno a controllare
sui siti di fan fiction, LO SO che dopo
aver visto questa scena il fandom yaoi
sarà detonato come l'atomica.
Harrow, che in passato ne ha fatto uso spinto proprio dall'ossessione entusiasmo di Viren (entusiasmo che ha trasmesso alla figlia Claudia), ora la ripudia visto che è stato proprio l'uso di queste scorciatoie ad aver fatto precipitare gli eventi fino al punto di non ritorno (e ad aver ucciso sua moglie. Non lo dicono ma sono pronta a scommetterci dei soldi). Intende mettere in salvo i suoi figli il prima possibile e morire da re circondato dai suoi fedeli soldati invece che vivere grazie a sotterfugi, scambi di corpo e altre cagate.
Viren la prende bene.
Non ci stupisce dal momento che oltre ad avere il pallino della magia nera è alto e vestito di scuro come Jafar di Aladdin e sfoggia una sensuale barbetta alla mascella come Gendo Ikari di Evangelion, grida proprio "good guy che non se la prende per nienDe" dal cuore del mondo.

Nel frattempo anche tra gli elfi di luna c'è stata burrasca: la quindicenne alla sua prima esperienza omicida che gli assassini si sono portati dietro, una ragazza di nome Rayla (Paula Burrows), è in modo davvero inaspettato talmente piena di scrupoli morali che non non è riuscita a uccidere un soldato di Katolis che li aveva visti nel bosco e questo ha fatto saltare la loro copertura mandando all'aria il loro unico vantaggio, l'effetto sorpresa.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
A questo punto Runaan la uccide 
capisce che lei non è pronta (ci potevi anche arrivare prima di portartela dietro e mandarla a uccidere uno stronzo tutta da sola ma meglio tardi che mai) e la lascia nel bosco ad aspettare il loro ritorno.
Lei, che fin qui è uno stereotipo con le corna, chiaramente non dà retta manco per sbaglio e salta come una capra fino al castello per dimostrare di essere assassina quanto gli altri.
Spoiler: non lo è.

Al castello Rayla si scontra con Callum, che per non farsi mancare niente prende pure du' sberle e si spaccia per Ezran per salvare il fratello dalle mire omicide dell'elfa pazza, ma l'arrivo del vero Ezran manda a meretrici il suo piano di servire a qualcosa morendo.
I due scappano finendo in un laboratorio magico.
Rayla li insegue ma i suoi propositi di vendetta vanno a gambe all'aria nel momento in cui Ezran le mostra una cosa che noi spettatori non ci saremmo mai aspettati nemmeno impegnandoci, specie se non si è letto il titolo della serie: nel laboratorio, nascosto sotto un semplice lenzuolino, si trova l'oggetto più prezioso del regno ovvero l'uovo in CGI brutta del principe dei draghi, che non è stato distrutto alla morte del re drago come credevano gli elfi ma "solo" rubato. Ah beh, allora tutto ok.
Basta riportare l'uovo a casa per sistemare tutto.
Dopo 1000 anni di rancore, vendette e perdita di persone amate...
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Ma Runaan non vuole ascoltare l'arida logica della ragazzetta che gli ha mandato a puttane la missione e cerca di infilzare Callum, l'assolutamente ironico e non permaloso Viren men che meno e cerca solo di renderlo muto a vita con un incantesimo rubato a La Sirenetta davanti a una decina di guardie che non trovano per nulla strana la cosa. Harrow potrebbe pure essere interessato ma c'ha un pelo da fare.
Sai com'è, deve morire.
I tre ragazzi messi alle strette saranno quindi costretti a far tutto da soli, fuggire di nascosto dal castello di Katoris mentre intorno a loro infuria la battaglia e dopo una serie di inevitabili perdite di tempo arrivare a Xadia per restituire l'uovo del principe dei draghi a sua madre e riportare l'equilibrio tra i due mondi e nella magia. Dovranno soprattutto imparare a fidarsi gli uni dell'altra, cosa non facile dopo una guerra di mille anni.

*

IMPRESSIONI SPARSE

Non giriamoci troppo attorno, The Dragon Prince non è la cosa più originale mai partorita dalla mente dell'uomo, è un prodotto che nel bene e nel male mira dichiaratamente a replicare il successo di Avatar e si aggrappa con le unghie e coi denti alle avventure di Aang e Korra al punto che in certi punti l'effetto deja vu è stordente, le animazioni sono a dir bene nella media e a dir male pare che ci siano problemi con la connessione internet, a livello di trama presenta (almeno per il momento) degli espedienti narrativi stronzi che io disprezzo come gente che fa battute quando non sarebbe davvero il momento o cose che vanno a complicarsi in maniera esponenziale perché la gente non si parla, ma questa prima stagione ha saputo avvincermi.
Nello specifico, mi ha lasciata col desiderio di saperne di più su un background che al momento mi sembra così stronzo e insensato che non me la conta per niente giusta, ma soprattutto di saperne di più sulle sorti di Ezran, Callum e Rayla. Perché, inutile dirlo, la forza di questa serie sono i personaggi ma soprattutto i rapporti che li uniscono o li mettono in contrapposizione.
Intendiamoci, anche su questo fronte il cliché scorre potente, ma sono cliché comunque ben ragionati che non mi hanno lasciata frustrata e piena di rancore come gli elfi della luna assassini.
 
 I protagonisti sono i classici ragazzetti svegli (beh svegli... più o meno) circondati da adulti con la testa ficcata dove non batte il sole. Solo loro sembrano aver capito che la via per la pace non passa per la guerra (la guerra.... la guerra non cambia mai), che questo circolo di morte e vendetta deve essere spezzato, e che la via per il lieto fine è unire le forze e restituire il Principe drago a Xadia.
Solo i fanciulli possono salvare il mondo, insomma.
Però mi sento di dire che qui, a differenza che in molti altri prodotti destinati ai ragazzi la cosa ha una sua logica interna.
E' in corso una guerra di 1000 anni. La gente ha subito morti, lutti, tutta una serie di sofferenze da cui i bambini (specie se parliamo di bambini di stirpe nobile, racchiusi in un ambiente protetto) sono ancora relativamente tenuti alla larga a differenza degli adulti che ormai sono intrappolati in un circolo vizioso che li porterà a trovare pace solo al completo annientamento del nemico.
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F4
L'unico lutto subito da Callum e Azren è quello della madre: non si sa ancora come sia morta, non se ne parla proprio come se ci fosse una specie di reticenza quindi probabilmente sarà qualcosa di traumatico e triste che si sono tenuti in serbo per dopo. 
Magari legato alla magia oscura?
E' triste ma sono comunque due principi che passano il tempo a leggere, disegnare, provolare senza successo con le maghe, fare duelli con la spada e rubare dolci dalle cucine, non è esattamente una vita all'insegna delle privazioni e della violenza. Ci sta che non si sia ancora sedimentato in loro l'odio verso il nemico dalle orecchie a punta e che siano i più pronti ad accettare l'idea di un'alleanza con quella che due secondi prima voleva infilzarli come un kebab. Poi quanto si fidino di lei nel pratico è ancora tutto da vedere.
Rayla, che dal conflitto si è vista portar via entrambi i genitori, è all'inizio giustamente più motivata dei suoi corrispettivi umani a odiare il nemico e ad avere la sua vendetta, ma già dai primi fotogrammi di serie si vede quanto l'idea di quel violento circolo vizioso la sfianchi (il che mi riporta alla domanda iniziale: chi minchia ha deciso che mandarti a compiere un regicidio fosse questa grande idea?), e non stupisce quindi che il ritrovamento dell'uovo sia un'occasione da cogliere al volo per non uccidere un innocente ma soprattutto per riportare la pace tra umani e elfi.

Ingenuo pensare che riportare un uovo a una madre possa porre fine a una guerra millenaria? Decisamente, ma di nuovo, sono dei ragazzini tenuti fuori dalle dinamiche di potere, dalla violenza e dall'odio che ancora non comprendono appieno ciò che accade intorno a loro, i pregiudizi ormai radicati o il tormento che provano persone con più anni sulle spalle.
Che è una cosa che serve anche a livello narrativo.
Essendo i nostri protagonisti tenuti all'oscuro delle cose grosse legate alla guerra, al principe dei draghi e a tutto il carrozzone ad esso connesso un po' come noi spettatori, la loro sorpresa di fronte alle rivelazioni inaspettate è anche la nostra e questo va a contribuire alla catarsi generale pure se i 15 anni li si è superati.

Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Bono, etico e amico degli animali.
Questo re ha proprio tutto.
Si noti tra parentesi che nei fatti già re Harrow nelle poche scene che gli sono dedicate 
spezza il tropo dei bambini svegli, perché risulta abbastanza sveglio pure lui. Il sovrano di Katolis infatti è un uomo tormentato dalle scelte compiute in passato (su consiglio di un uomo accecato dal potere e di cui si fidava, è vero, ma la responsabilità del comando ce l'aveva lui e di questo ne è consapevole), si interroga sul ciclo infinito di morti e violenza che non porterà da nessuna parte esattamente come fa Rayla. Come i tre protagonisti della storia desidera anche lui la fine del conflitto ma a differenza di Callum e Ezran, non sapendo dell'esistenza dell'uovo ed essendo di base meno libero di un bambino, non vede soluzioni.
Può solo decidere di morire con onore, da re.
Prendersi la responsabilità di ciò che ha fatto in passato. 

 Callum è il classico protagonista senza talento che nel momento più conveniente possibile scopre casualmente di avere un talento e quello per portare l'uovo a Xadia diventa anche un viaggio di formazione in cui impara a scoprire quella sensazione chiamata crescere.
Io a Callum voglio bene eh, è adorabile, ma questo è.
Il che non significa che sia un cliché piatto o un personaggio poco interessante, anzi. Anche lui all'interno del contesto di The Dragon Prince risulta molto plausibile, anche perché la serie sta bene attenta a fornirlo di un buon background di fondo.
Callum non è figlio di re Harrow ma della sua defunta moglie, questo fa di lui... niente a livello dinastico. Lo vediamo però vivere nella stanza accanto a Ezran e prendere lezioni quotidiane di scherma proprio come si converrebbe all'educazione di un principe. Si presume che il suo destino sia quello di diventare cavaliere e consigliere di Ezran una volta checil fratello minore avrà ereditato la corona, se non fosse che come guerriero Callum è una vetusta pippa e le sue lezioni sono un po' la barzelletta del castello a giudicare dalle reazioni delle guardie. Sembra essere molto più amante della lettura e dell'arte, che non è che servano a molto a un principe, neanche a uno adottivo, in tempo di guerra.
All'arrivo degli elfi il suo ruolo parrebbe essere quello di carne morta.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
I soldati partono alla volta del bosco per cercare di stanare il gruppo di assassini prima che colpiscano, rafforzati dal potere della luna e Callum cerca di accodarsi per fare la sua parte, peccato abbia addosso un'armatura da cerimonia che pesa il triplo e protegge la metà e si faccia disarcionare da una mela (Ryuk feel intensifies). Rayla gli rivela di essere lì per uccidere il principe Ezran di Katoris e Callum pronto, col riflesso pavloviano proprio: 
"So' io il principe Ezran, uccidi me!"
Se da un lato l'idea è che ovviamente Callum voglia bene a suo fratello e per lui sia disposto a morire, dall'altro c'è un sottile sottotesto di rassegnazione. Callum, a cui viene ricordato quotidianamente il suo ruolo di principe adottivo (lo vediamo con quella battuta decisamente fuori luogo di Soren. Soren, non te la perdono), sa di essere una pedina sacrificabile all'interno delle politiche del regno visto che non è figlio di Harrow, non ha alcun talento utile, non sa tenere in mano una spada e fa solo disegnini tutto il giorno.
Poi il suo mondo cambia totalmente quando scopre di essere in grado di praticare la magia grazie a una palla elementale che racchiude l'essenza del cielo che ha tolto di mano al suo love interest Claudia in corso di fuga con uovo. Claudia infatti nel tentativo di salvarli dall'elfa cattiva stava per lanciare una scarica elettrica contro Ezran: e puoi farmi tutte le rassicurazioni che vuoi ed essere la donna che mi fa palpitare il cuoricino Claudia con la mira più precisa di un Guglielmo Tell, ma stai lanciando una cazzo di saetta elettrica in un posto chiuso contro un bambino di 10 anni, qualunque persona sana di mente ti avrebbe fermata.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Messo alle strette da un paio di segugi di fumo inviati dalla stessa Claudia Callum lancerà un incantesimo di vento che gli riesce al primo tentativo salvando la situa. Questo lo qualifica ufficialmente come mago di talento.
Mago di talento che in questo caso grazie a dio non significa che in due giorni questo da cretino sacrificabile che era si trasforma in Albus Silente.
In questa prima stagione Callum fa uso di due incantesimi in croce e solo perché li ha visti fare a Claudia (e non è strano che stia sempre dietro a Claudia e li abbia visti dal momento che è la ragazza che gli piace e vivono nello stesso castello), e ci riesce solo perché ha a disposizione una palla elementare che catalizza il potere del cielo e un'attitudine per il disegno che lo porta a memorizzare facilmente le rune. Non sa nulla di magia ma è desideroso di imparare, cosa che da un lato lo porta a commettere errori dettati dall'entusiasmo e dall'altro permette a Rayla di fare a lui (e a noi spettatori) uno spieghino sulle sei fonti primarie di magia.
Insomma, Callum ha il talento-cliché ma finora lo sfrutta in modo non irritante. Poi è carino, povero scemotto...

 Rayla è la tipella-cliché che ha 15 anni e pesa 20 chili ma ti batte comunque come un fabbro, l'assassina in rodaggio con gli scrupoli morali. Perché sia mai che in un prodotto destinato ai ragazzi uno dei protagonisti possa aver fatto cose spregevoli o di cui pentirsi amaramente prima di eventualmente ravvedersi.
Rayla è un'elfa della luna.
Viene spedita insieme a un altro manipolo di sicari a commettere un regicidio pur non avendo mai ucciso nessuno, e non per un pretesto gratuito di trama ma perché... No, qualsiasi sia il motivo, qualsiasi sia il suo background tragico, in qualunque modo lei abbia cercato di convincere gli altri elfi di essere pronta per questa missione, non ha senso questa cosa. E' una missione praticamente suicida, fanno un voto infrangibile, pure riuscissero nel loro intento difficilmente ne uscirebbero vivi con tutto un castello in allarme.
Stanno andando ad assassinare il sovrano del regno più potente e ben armato dell'Ovest e non si possono permettere di portarsi dietro una novellina.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Ma Rayla se la sono portata dietro ed è
 buona quindi deve risparmiare la vita a un soldato nemico che li ha scoperti per caso accampati nel bosco perché gli legge la paura negli occhi.
... Ma che davero?
Il soldato, la cosa ci stupisce molto, come prima cosa una volta scampato il pericolo corre al castello ad avvertire tutti mettendo a rischio l'intera missione degli elfi.
A questo punto mi faccio solo due domandine dettate dall'arida logica: perché Runaan manda proprio la novellina, da sola tra l'altro (e se avesse avuto problemi? E se ci fossero stati altri soldati nelle vicinanze?)? E se proprio non le riusciva di ucciderlo questo soldato dagli occhi paurosi (che pare più costipato che altro, sarò io...) perché non gli ha tirato una sassata per tramortirlo e non lo ha legato in cima a un albero per fermare o almeno rallentare la sua fuga? Boh, ma chi se ne frega, guarda che brava l'elfa che dà valore alla vita e alla pace.
Sempre visto che Rayla è buona non è che vuole uccidere Ezran perché le gira o le piace, deve farlo perché la guerra, la guerra non cambia mai, e infatti appena trova l'uovo del principe dei draghi è lesta a cercare un'alleanza per trovare una soluzione pacifica.
Che cosa davvero originale e inaspettata.
Così come eventualmente sarà inaspettato che Rayla diventi in futuro il nuovo interesse amoroso di Callum dal momento che Claudia persegue le vie della magia oscuro e sta tipo, ma giusto un pochetto, cercando di farlo fuori.

Però anche in questo caso la storia dell'elfa buona con la morale la voglio parzialmente salvare in quanto funzionale alla trama generale. Uno dei temi portanti di The Dragon Prince infatti è l'odio contro il diverso: dopo una guerra di 1000 anni i pregiudizi sugli elfi non mancano, e vederne un manipolo che cerca di assassinare un re pacioccone coi rasta e un bambino di 10 anni non aiuta ad averli in simpatia.
Si rischierebbe di prendere le parti degli umani.
Avere davanti agli occhi da subito una persona come Rayla, una ragazza elfica che mette in crisi questi pregiudizi nei confronti di quelli che vengono percepiti come poco più che bestie, mostri assetati di sangue, comincia a farci capire che a livello di background qualcosa non quadra. Se gli umani non sono tutti avidi, crudeli e assetati di potere oscuro come ci è stato detto a inizio storia (vedi Callum ed Ezran ma soprattutto Harrow e i suoi scrupoli di coscienza), neanche gli elfi sono tutti violenti e vendicativi. Quindi forse finora potrebbero esserci state dette (a noi come a buona parte dei personaggi della storia) delle gran cazzate.

 Ezran è la quota kawaii-caruccetta. Grandi occhioni, sorriso fiducioso, una propensione ai dispetti, un amore per le pastarelle con la marmellata e il fatto di avere una speciale sintonia con gli animali sono le uniche cose che lo caratterizzano alla fine di questa prima stagione. 
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Ma avendo 10 anni vorrei capire cosa si pretendeva di più da lui. 
E' un bambino che grazie al cielo per una volta all'interno di questi prodotti per giovani si limita a fare il bambino. Parla poco, agisce poco, non capisce una sega di tutto quello che gli succede attorno e da quello che vediamo non ha nemmeno cominciato a formarsi come sovrano.
Se Callum a 15 anni prende lezioni di scherma e si suppone frequenti la biblioteca del castello Ezran passa il tempo a giocare e gironzolare per i passaggi segreti (vizio che si rivelerà incredibilmente utile nel corso della loro fuga da Katoris) insieme al suo animaletto Esca/Bait, principalmente per mangiare dolci a sbafo ma anche per una sua innata indole curiosa.
Intanto già è molto più sveglio di Callum.
Per dire, è quello che a più riprese vorrebbe dire le cose alla gente invece di tenersi tutto dentro andando a complicare tutto in maniera esponenziale.

 Viren è la quota-Jafar.
Il consigliere che si prende un po' troppa confidenza, diciamo così.
Viren è un po' un cliché del fantasy che almeno alla fine di questa prima stagione non è che lasci tanto il segno e risulta anzi abbastanza frettoloso nella realizzazione: è nulla più nulla meno del mago cattivo accecato dal potere, anche se nelle intenzioni vorrebbe partire come una persona ambigua e in conflitto con i suoi sentimenti, un uomo sinceramente fedele alla corona ma soprattutto al re Harrow (con cui c'è un'amicizia di lunga data e almeno nel primo quarto d'ora di storia autentica devozione) ma che ha scelto di percorrere la strada più facile, quella della magia nera.
Tempo due episodi e diventa un assassino usurpatore.
Voglio sperare che nelle stagioni successive verrà dato più spazio al suo personaggio e ci sarà qualche flashback, perché al momento per quel che mi riguarda manca proprio tutto il passaggio che l'ha portato dal volersi fare uccidere dagli elfi al posto del re al volergli massacrare i figli e usurparne il trono.

Meglio va sul lato villain quando ci spostiamo sui suoi figli Claudia e Soren, anche perché essendo più giovani e inesperti, nonché più vicini ai principi di quanto non sia mai stato il padre, sono effettivamente più ambigui e tormentati di lui al pensiero di far loro del male, nonché decisamente più simpatici.
Soren (
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Jesse Inocalla - Emanuele Ruzza), che a differenza di Claudia non ha scelto la via della magia come il padre ma fa il soldato, è
 quello su cui si concentra maggiormente il peso del dilemma etico in questa prima stagione: prende in giro Callum per il suo status di principe adottivo ma subito dopo lo aiuta a fare bella figura davanti a Claudia; sminuisce il suo desiderio di prendere parte attiva alla battaglia in maniera anche abbastanza cattiva (ma in sua difesa, Soren è molto spiccio di suo e Callum è effettivamente una pippa che avrebbe fatto più danno che altro) ma durante l'assalto degli elfi al castello di Katolis si prende una freccia nella spalla per salvarlo. E' a lui (e non a Claudia, con la quale paradossalmente sembra esserci un rapporto più complice) che Viren chiede di trovare i principi fuggitivi per poi assicurarsi che capiti loro uno spiacevole incidente.
Soren in soldoni è molto affezionato ai due ragazzi ma nutre anche un profondo rispetto per suo padre, comprende più di Callum e Ezran le dinamiche di potere in gioco a Katoris e si rende conto (anche se non sappiamo fino a che punto) che esistono cose più grandi dell'amicizia al mondo. Penso ci darà soddisfazioni, mentre Claudia è ancora troppo un'incognita per potermi fare un'opinione in merito.
Al momento mi piace.
E' svampita, dispettosa ma molto intelligente. Non perde mai la calma e l'ottimismo per quanto la situazione non sia rosea, non si arrende mai, e ha un umorismo davvero stupido.
Dovesse rivelarsi più malvagia di quanto non sia (e la sua propensione alle arti oscure mi fa intuire sarà così e che a differenza di Soren seguirà il cammino del padre per il conseguimento di bene superiore) penso mi piacerà lo stesso. Apprezzo sempre un buon cattivo con cui posso empatizzare e che non sia solo uno stronzo, e la potenzialità a livello narrativo dell'essere stata il primo amore di Callum potrebbe portare a un po' di tensione aggiuntiva tra i protagonisti e gli antagonisti nei libri successivi.

 Non che la tensione tra i personaggi manchi, certo.
E' onnipresente e si avverte ovunque fin dai primi minuti, quando siamo ancora distratti dall'adorabile bimbo che ruba i biscotti con la marmellata o dal ragazzino che disegna un mostro marshmellow; non riguarda solo elfi vs. umani e non coinvolge solo la ciccia seria, i giochi di potere, l'equilibrio del mondo, il bene superiore e salcazzo.
Tutti i personaggi di The Dragon Prince che avranno un ruolo in qualche modo importante nel corso della serie hanno tra loro una qualche sorta di attrito o questione irrisolta, cosa che rappresenta il vero punto di forza di questa prima stagione visto che la trama è un fantasy con gli elfi e i draghi, la guerra è ancora lontana e l'animazione è quella che è.
 Abbiamo già detto due parole su (*wink wink*) Viren e Harrow
 Abbiamo già parlato di Callum e Rayla
 Ci siamo soffermati su Soren
Si presti attenzione a questo punto al rapporto tra re Harrow e i giovani principi di Katolis. Ezran, lo sappiamo già, è suo figlio naturale ed erede al trono mentre Callum è il figlio avuto precedentemente dalla sua defunta moglie, e in quanto adottivo pur essendo il maggiore tra i due non ha alcun alcun diritto dinastico su Katoris.
Questa premessa, bontà loro, non porta alla classica situazione del patrigno cattivo che alla morte del genitore naturale si accanisce con piglio da Lady Tremaine sul figlio adottivo ma neanche a quella ancor più classica nei prodotti destinati a un pubblico giovane dove basta che ci sia l'ammore e l'assenza di legami di sangue sparisce per magia. Il cazzo. 
In The Dragon Prince la questione è un po' più sottile, più realistica.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Harrow vuole bene a entrambi i suoi figli ma mantiene con entrambi una certa distanza emotiva: che sia dovuto alla morte della moglie o a una questione di indole caratteriale (ancora) non c'è dato modo di sapere, fatto sta che il suo concetto di amore è, quando te sbagli, tenere i ragazzi il più lontano possibile dalle questioni di palazzo, dalla guerra e dai pericoli.
Soprattutto tenerli lontano da lui.
E' una cosa che fa senza alcuna malizia o cattiveria (è un re e c'è una guerra in corso, non è che abbia tempo di qualità da dedicare alla famiglia), ma non c'è bisogno di essere attivamente stronzi per fare danni in senso emotivo, specie se parliamo di due ragazzini che finiscono col non sentirsi davvero fratelli dal momento che non si trovano in una posizione di parità visto che uno è tuo e l'altro no. 
Ezran la prende meglio (anche perché è più piccolo) ma comunque passa le giornate da solo con un bestio inquietante a infrattarsi nei cunicoli del castello, Callum ci si angoscia un po' di più perché pienamente consapevole della sua posizione a palazzo.
Morta la madre sostanzialmente gli resta pochino.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Un re che non è suo padre e col quale non riesce ad avere un'interazione spontanea anche perché le cose quest'uomo come da cliché non le dice (al più scrive una lettera da leggere una volta che sarà al sicuro lontano dalla tenzone dove c'è scritto tutto quello che c'è da sapere, che Callum del tutto inaspettatamente perde prima di poterla leggere - vi odio sceneggiatori cani!); un fratello minore destinato ad essere re verso cui prova affetto ma soprattutto la responsabilità di proteggerlo a scapito della vita visto che lui vale meno da un punto di vista politico; doveri legati al suo status a cui non riesce ad adempiere perché è una pippa; una ragazza molto al di sopra delle sue possibilità che non lo considera.
Callum insomma, comunque la si metta, prima di scoprire di essere un mago di talento è un fallimento su tutta la linea e non stupisce che di fondo, al di là dell'affetto che prova per lui, percepisca se stesso come una pedina sacrificabile rispetto ad Ezran.

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Sul fronte delle tematiche troviamo cose già viste in Avatar: l'equilibrio tra gli elementi (equilibrio spezzato dalla scomparsa del Dominatore in Avatar e dalla magia oscura in The Dragon Prince), la guerra con il suo eterno ciclo di violenza, l'odio nei confronti del diverso dettato dall'ignoranza e dalla paura.
Al momento di guerra ed equilibrio ce n'è pochini.
La diversità invece non manca.
Ed è una diversità che almeno finora è inserita in maniera naturale, con quello che sembra sincero desiderio di creare qualcosa di inclusivo e variegato (d'altronde se non puoi fare una cosa del genere col fantasy, dove?) e non una becera manovra di marketing ipocrita e superficiale che a me fa puntualmente salire il crimine. I personaggi sono interessanti, complessi e ben sfaccettati al di là delle loro preferenze sessuali, del colore della loro pelle, di handicap di varia natura. Ma, proprio come accade nella vita vera, esistono e The Dragon Prince non li nasconde sotto al tappeto.

Vediamo un assaggio dei pregiudizi contro il diverso che elfi e umani hanno rispettivamente nei confronti del nemico (pregiudizi che Rayla, Callum e Ezran supereranno nel corso del loro viaggio, a patto che le cose si dicano invece di tenersele dentro finché non ti esplode in mano una bomba di cacca), pregiudizi che sia da un lato che dall'altro si rivelano a più riprese falsità. Soprattutto visto che a questo giro di elfi se ne vedranno pochini vedremo umani di varie etnie interagire tra loro alla pari.
Il contesto lo consente in maniera molto plausibile.
Parliamo di un mondo in cui tutte le popolazioni umane sono state esiliate in massa verso Ovest nello stesso momento e non si sono formate a livello storico "razze superiori": è perfettamente logico quindi che il re di Katoris sia di colore e sposi una donna caucasica (che tra l'altro aveva già avuto un figlio da un altro senza che la sua virtù ne abbia risentito, le gasp!) senza che nessuno gridi allo scandalo, per dire.

A questo proposito menzione di merito per il best personaggio apparso in questa stagione, il generale Amaya.
Amaya è la Toph di The Dragon Prince, la quota handicap fisico. Se Toph infatti è un'abile dominatrice della Terra pur essendo nata non vedente, Amaya è un valente generale dell'esercito di Katoris impiegato in prima linea sul confine con Xadia dove si tiene la guerra vera pur essendo sorda.
Sempre come Toph, l'handicap fisico è superato in modo non forzato. Se Toph infatti riusciva a vedere coi piedi grazie al suo dono e a percepire vibrazioni e suoni, nel caso di Amaya sono la forza, una vista molto fine e l'intuito a sopperire alle inevitabili limitazioni fisiche.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Amaya si esprime a gesti ed è il fido comandante Gren a tradurre e parlare in sua vece. Il fatto che siano solo Gren e Callum (che è il nipote di Amaya, essendo questa sorella di sua madre) finora a comprendere la lingua dei gesti potrebbe indicare che in questo mondo non è che esista un vero e proprio linguaggio dei segni, ma che Amaya se ne sia semplicemente inventato uno suo e solo le persone più vicine a lei (presumibilmente contiamo anche la madre di Callum tra queste) si siano prese la briga di impararlo.
Sarebbe una cosa molto carina.
Amaya al di là del suo handicap è un personaggio davvero bello. E' un generale dell'esercito quindi è tosta tosta in modo assurdo e se questo fosse un prodotto a rating più alto arrivo a presumere che sarebbe in grado di decapitare qualcuno col suo scudo ma a differenza di quanto accade alla maggior parte delle eroine toste toste dei fantasy riesce anche ad essere divertente e ironica e a mostrare in altre scene un lato fragile e affettuoso che esula dal fatto di possedere delle ovaie. E' sinceramente affezionata ai suoi nipoti al punto da accantonare la ricerca di un possibile intruso per far fare loro colazione con un filone di pane talmente raffermo che è diventato un'arma impropria, ma per lo stesso motivo (organizzare una spedizione di soccorso organizzata da lei e non messa in mano a chissà chi) è anche in grado di tener testa a Viren. Fosse lo zio Amayo si comporterebbe nello stesso identico modo, e tutto questo è bellissimo.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Ti amo Amaya...
La vera nota dolente è rappresentata dalle animazioni.
Wonderstorm ha optato per una tecnica che desse solo l'idea vaga dell'animazione tradizionale: in pratica ha creato delle figure in CGI, ha applicato un filtro in Cel-Shading per simulare il tratto e la colorazione tradizionali e ha ridotto di parecchio la frequenza di fotogrammi necessari ad avere un'impressione di movimento fluido. Poi ha messo questi pupazzi scattosi su sfondi disegnati e nella maggior parte dei casi fissi.
L'effetto finale è quello della connessione che si impalla.
Anche perché certe scene sono animate meglio di altre, ma il criterio con cui si sono decise quelle che necessitavano di più fluidità e quelle che si potevano mandare avanti a cazzo di cane onestamente mi sfugge, perché per dire c'è tutto un pezzo in cui Amaya "parla" davanti alla tomba della sorella che si traduce in camera fissa su di lei per un minuto buono che muove le mani come Rei Hino che chiedeva le divinazioni al fuoco sacro nell'anime di Sailor Moon degli Anni 90. Roba da denuncia penale.
Spero che la situazione migliori e Netflix abbia aperto i cordoni della borsa.

Il character design è molto gradevole e variegato, classico e molto pulito con una grande attenzione alla varietà etnica, culturale e cetuale dei personaggi (anche se per le solite esigenze di risparmio si generano situazioni abbastanza ridicole, come soldati che vanno pure a farci jogging in armatura completa, pioggia che non bagna, sporco che non impolvera): l'uso dei fondali e delle ombre personalmente non mi dispiacciono, sono semplici ma d'effetto, richiamano un po' a Ni No Kuni (non casuale a mio avviso dal momento che la Wonderstorm ha in cantiere anche un videogioco a tema Dragon Prince). Solo la CGI dell'uovo di drago non la reggo.
Pare un Togepi psichedelico.

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IN CONCLUSIONE. . .

A The Dragon Prince i difetti non mancano ma è uno show che nonostante tutto spicca, e molto, su una produzione animata destinata ai giovani che troppo spesso nell'ultimo periodo sottovaluta l'intelligenza del suo pubblico e porta su schermo storie semplici e personaggi piatti.
Tanto lu bambin è shtupide e se lo vede lo stesso.
Il plot almeno per il momento non brilla per originalità (ha anzi un'impostazione molto classica) ma tanto originale non vuole esserlo: vuole divertire e spesso ci riesce, vuole portare avanti un background fantasy solido e ci riesce, vuole portare avanti tematiche inclusive e ci riesce molto bene. Soprattutto vuole fare affezionare il pubblico a tutti i personaggi (compresi i cattivi) e boia se ci riesce. Nel complesso, il problema delle animazioni è grosso ma ci si può pure passare sopra visto che parliamo comunque di una casa di produzione al suo primo progetto e l'effetto finale è comunque gradevole nel complesso.
Scena di Amaya a parte.
Quella tutte le volte mi uccide cellule cerebrali.

Alla fine della prima stagione di The Dragon Prince veniamo lasciati con più domande che risposte, come da tradizione del genere, visto che c'è ancora tanto da scoprire e la sensazione generale è che le carte in tavola cambieranno molto spesso. Alla fine di Luna ci ritroviano con Viren a precipitare sempre più a fondo nel baratro dell'oscurità, Soren e Claudia sulle tracce dei tre protagonisti e un piccolo principe drago appena uscito dall'uovo. Ma abbiamo appena cominciato a grattare la superficie.
Qualche domandina intanto io già ne la faccio.
Recensione | Il principe dei Draghi - Libro 1 (Luna)
Se la magia del cielo consente a Callum di accedere solo a un determinato tipo di incantesimi (vento e fulmine) e ai cuccioli di drago di nascere e se la magia della luna permette agli elfi della luna di diventare più forti e quasi invisibili, in che modo gli altri elementi influenzeranno (nel bene e nel male) il sistema magico e altre razze magiche? 
E' l'uso della magia oscura a corrompere inevitabilmente il mago che ne fa uso o possono esistere maghi che fanno ricorso alla magia nera senza diventare degli usurpatori pazzi (il pensiero corre inevitabilmente a Claudia che ne ha fatto uso, ma anche a Callum che potrebbe avere la tentazione di usarla prima o poi)?
Che si vedrà questa fantomatica regina dei draghi sopravvissuta alla morte del suo re è quasi scontato, ma tanto per cambiare sarà un vero rettile come il marito e il figlio o la solita fighina cornuta con le tette per strizzare l'occhio al fandom più grandicello?
Cosa c'è fuori Katoris? 
Com'è strutturata la società degli elfi?
Quali sono i rapporti politici tra il regno di Harrow e gli altri sovrani dell'Ovest? Cosa si nasconde davvero dietro questa guerra millenaria? I buoni elfi che odiano la magia nera cattiva sono davvero così buoni come sembrano o andando avanti con la visione scopriremo segreti che era meglio rimanessero tali?

Ma soprattutto, perché nei primi episodi mi hanno fatto tutta quella pugnetta infinita sul serpente scambia-anime con tanto di musica e inquadrature fisse inquietanti e la scena di rottura definitiva tra Viren e Harrow che va a interrompersi nel punto di massima tensione se poi non lo hanno usato?
Perché durante lo scontro tra elfi e umani fuori dalla stanza di Harrow c'è tutto un casino, Viren che tratta male Callum e gli ruba la voce perché ai maschi la conversazione non fa effetto, soldati e nemici che si prendono a schiaffi, gente che muore, tuo figlio che grida disperato e lo stesso re che due secondi prima era tutto "voglio morire da eroe, non fermatemi, sopravvivere è per le pippe" non esce per unirsi alla tenzone? Perché qualche episodio dopo vediamo Viren chiudere con tanta cura l'amato falco Pip del suo vecchio amico in gabbia invece di liberarsene o lasciarlo andare?
Non voglio per forza insinuare che il serpente sia stato usato per cambiare di corpo Harrow e Pip, ma comunque sia andata quell'uccello me la conta poco giusta.
Puzza tanto di pistola di Cechov.
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Giudizio finale:
Segue:

2 commenti:

  1. È davvero un fantastico programma, l'o visto dall'inizio alla fine più di una volta, aspetterò finché non arriveranno le altre 4 stagioni con impazienza, ma potrei aspettare anche altri mesi, poiché sono un fan

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  2. Perfetto, aspetterei molto altro per le altre stagioni.

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