Titolo originale: Simply Clean: The Proven Method for Keeping Your Home Organized, Clean, and Beautiful in Just 10 Minutes a Day
Autore: Becky Rapinchuck
Genere: Manuale
Traduzione: C. De Pascale
Edizione: Newton Compton, copertina flessibile
Pagine: 315
Anno: 2019
Becky Rapinchuck, vengo a sapere dal sito ufficiale della Newton Compton dopo aver letto questo libro, è un’esperta del pulito, una moglie e una mamma, oltre che un’insegnante. Perché scrivere in termini imprenditoriali del suo lavoro all'interno del sito Clean Mama che conta milioni di iscritti, sito che la signora si pubblicizza in uno degli ultimi capitoli del libro tra l'altro, faceva troppo 2000.
I nostri lungimiranti, moderni e inclusivi editori italiani preferiscono aggiungere che il suo lavoro consiste nell'offrire consulenze su come sistemare piccoli o grandi disastri casalinghi e che recensisce detersivi e prodotti per la casa. Normalmente mi incazzerei molto per questa cosa, ma visto che anche il piglio generale di questo manuale è quello di un imbarazzante rigurgito di anni '50, la presentazione della Newton Compton è perfettamente in linea col personaggio e, presumo, con le sue simpatizzanti.
Il manuale offre una serie di consigli e suggerimenti che promettono di riuscire a tenere in ordine la casa (casa messa in disordine non solo da noi stessi, ci tiene a specificare l'autrice, ma pure dalle persone che amiamo, le quali evidentemente non hanno piedi funzionanti o il pollice opponibile con cui tenere in mano una ramazza) trasformando la fatica e la rottura di coglioni in abitudini automatiche e con un'impegno di 10 minuti al giorno, senza lasciarsi sopraffare dalla sporcizia e dalle faccende lasciate in arretrato.
A la Basta un poco di zucchero e la pillola va giù.
Però facendoti un culo così con il bicarbonato di sodio e l'aceto bianco.
Rapinchuck vs. polvere |
Ma soprattutto organizzando dei piani d'azione incrociati che prevedono (in 10 minuti?) pulizie quotidiane in cui devi pure ispezionare i pavimenti in cerca della macchiolina galeotta, settimanali, mensili, e occasionali (nonché suddivise per stanza ma anche generiche) che manco durante la Guerra Fredda. Tanto basta prepararsi un carrellino delle pulizie che ti faccia venir voglia di pulire (serio? Se avevo voglia di pulire non ero qui a leggere il tuo libro) e impostare i timer per darti la carica, così mentre ti Cenerentolizzi ti viene pure l'assillo del tik tok dei secondi che passano, tipo Capitan Uncino col coccodrillo.
Si tratta tra l'altro di piani che anche a volerli prendere singolarmente prevedono liste di roba infinite che o vivi solo in un monolocale o non la fai nemmeno in 10 ore.
Ma se lavori tutto il giorno?
Non ti preoccupare amica, la Rapinchuck pensa anche a te, povera stronza costretta a guadagnare i soldi senza blog che ti vendono le agendine a 40 pippi e i detersivi a base di alcol e bicarbonato 30, donna schiacciata dalle mille responsabilità della vita moderna che sperava di trovare qualcosa che la tenesse effettivamente impegnata non più di 10 minuti al giorno per tenere una casa non dico pulita ma in cui non si coltivassero specie biologiche mortali. In quel caso infatti, ti dice la Rapinchuck, puoi precettare i tuoi figli purché si usino i prodottini biologici che casualmente vende lei sul suo sito e ricorrere senza vergogna a una collaboratrice domestica.
In pratica:
1) Continua a non pervenire, timido come gli Hobbit, un compagno maggiorenne con cui sobbarcarsi alla pari il lavoro domestico nel caso in cui una persona abbia altro da fare fuori casa e le manchi il tempo di dedicarsi ammodo alle pulizie. Immagino che nella testa della Rapinchuck gli uomini adulti che entrano in contatto con le sostanze pulenti esplodano.
2) Praticamente insieme a 'sto Inception che è diventato il tuo piano delle pulizie che doveva durare 10 minuti al giorno ora devi pure pensare a organizzare pure il lavoro di minorenni e dipendenti.
3) Se la risposta alla mancanza di tempo è la collaboratrice domestica si può sapere 'sto libro a che cazzo ti serve?
Va un po' meglio invece se lavori da casa, perché puoi usare le pause dal lavoro per fare qualche faccendina. Perché a quello serve staccare dal lavoro, per fare altro lavoro.
Serviva il libro per arrivarci.
Meno male che la Rapinchuck, gloria a lei e al bicarbonato di sodio, permette alla lavoratrice in smartworking (e anche a quella che passa le giornate in casa e potrebbe trovare difficile trovare il momento giusto di dedicarsi a decalcificare la tazza del water) di decidere il timing ideale per dedicarsi alle pulizie e non la mette a pecora a dare lo straccio rigorosamente il giorno dopo aver dato l'aspirapolvere (perché si sa che la schifezza se ne sta buona in attesa che lavi tutto prima di riformarsi - giusto un'americana poteva partorire questa cazzata in mezzo alle altre) tra una call su zoom e un'acquisizione aziendale.
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La parte più interessante sarebbe quella dedicata alle ricette dei detersivi naturali suddivise per utilizzo (economici e non tossici, oltre che un'ottima scelta amica dell'ambiente), se non fosse che sono soluzioni decisamente banali a base di aceto bianco, alcool e un paio di olii essenziali tanto per gradire (a questo proposito, al traduttore faccio notare che il cosiddetto albero del tè anche in italiano si trova col nome di Tea Tree Oil, che per inciso è un olio balsamico e un disinfettante abbastanza caustico se usato puro, non da usare come aroma profumato come lascia intendere l'autrice). Ricette che tra l'altro è possibile trovare gratis su un qualsiasi canale di youtube, senza scomodare l'autrice, il suo blog che ti fa pagare due troiate a peso d'oro e il suo metodo rivoluzionario che ti fa pulire casa in 10 minuti ma anche no.
Più di 1/3 del libro, infine, fa volume con le checklist infinite.
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Questo metodo rivoluzionario per pulire la casa non ha nulla di rivoluzionario e soprattutto non è fattibile in 10 minuti come millanta: è un programma delirante e decisamente eccessivo da mantenere proprio per quelle persone che avendo comprato il libro evidentemente hanno bisogno di ridurre al minimo il tempo dedicato alla cura della casa, causa impegni lavorativi o di vita, o semplice voglia di preferire dedicare il tempo libero alla cura di loro stesse e al coltivare un hobby che a lucidare i battiscopa con le salviettine umide.
Benché, in chiusa, alla Rapinchuck piaccia dare l'idea (per motivi di marketing) di una casalinga felice e appagata dai suoi pomelli lucidi e del suo arrosto succoso degli anni '50, che guarda con irritazione bonaria ai giocattoli lasciati in giro dai figli discoli, va ricordato che pure quelle signore con la messa in piega perfetta, le gonne ampie e il Martini pronto alle 18 ricorrevano alla coca e agli ansiolitici per arrivare a fine giornata, e manco dovevano pensare alla carriera.
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